Il segreto dell’antiquario di Roberto Carboni

Il segreto dell'antiquario, copertina

Il segreto dell’antiquario

Recensione di Monica Pedretti

Anni Ottanta. Elia Morosini Arconati è un ex musicista e direttore d’orchestra. Dopo anni di grande successo, una grave forma di schizofrenia lo ha costretto a ritirarsi, e adesso vive a Bologna, dove ha un negozio di antiquariato. Ma questa non è che la facciata. In realtà, Elia è un serial killer. Una volta individuate le sue vittime, si insinua sempre di più nella loro vita, arrivando a vivere di nascosto in casa loro per poi – quando non riesce più a sostenere la tensione provocata da questo “gioco” – ucciderle. E riprendere la propria normale esistenza. Fin quando un nuovo, incontenibile impulso non lo porta a ricominciare. In città, questi omicidi sono attribuiti al “Mostro di Bologna”, sulle cui tracce si mettono ben presto magistrati, investigatori privati e, soprattutto, una medium, Madame Thérèse. Le pagine di Roberto Carboni trascinano il lettore dentro la mente di un assassino, attraverso i meandri del male, risucchiandolo in una storia inquietante e senza redenzione. Sembra un uomo qualunque, ma la sua vita nasconde dei segreti mostruosi.

Recensione

Elia Morosini Arconati è un musicista avviato a una carriera internazionale, interrotta da una grave forma di schizofrenia.  L’infanzia e la giovinezza sono state segnate dalla morte della sorella, dall’anaffettività dei genitori e da un ricovero in ospedale psichiatrico. La sua vera famiglia sono state Malgherita e Agnese, due donne affettuose e colte che hanno contribuito a sviluppare il gusto raffinato di Elia, e gli hanno lasciato in eredità un ricercato negozio di antiquariato. Elia nasconde dietro una facciata di eleganza e  amore per ogni forma di bellezza, un’inclinazione insopprimibile per l’omicidio. Si introduce nelle case delle vittime per diverse notti, violandone l’intimità, ne indossa gli abiti, si infila con loro nei letti dopo averle narcotizzate, poi le uccide con efferata crudeltà.

Il romanzo è una rappresentazione dei turbamenti e dei meccanismi mentali di uno schizofrenico, che usa l’omicidio come una sorta di psicofarmaco. L’autore descrive con grande abilità la complessa psicologia del protagonista, le manifestazioni della psicosi, le amnesie, l’inappetenza, la percezione esasperata degli odori, il disagio sociale.

Con gli altri, lui pareva un paio di scarpe grigie sotto un completo marrone. Stonava per natura, sapendo di stonare.

Privo di scrupoli e crudele nei riguardi delle vittime, eppure capace di provare affetto sincero per Malgherita, per l’ex moglie Evelina e per una ragazzina che frequenta assiduamente il negozio. Cucina per Malgherita una torta con amore, l’unico ingrediente che può renderla sublime. La malformazione che deturpa la mano di Elia sembra alludere alla malattia mentale che lo rende difettoso.

L’autore cita alcuni versi di una poesia di Guido Gozzano, “L’amico delle crisalidi”, come a suggerire la ricerca di una metamorfosi attraverso il delitto.

Affascinante anche la figura dell’antagonista di Elia, Madame Thérèse, una medium alla ricerca di riconoscimenti in campo investigativo che annuncerà di conoscere l’identità del Mostro di Bologna.

Bologna è l’altra grande protagonista del romanzo, descritta con affettuosa perizia di architetto, dalle vie del centro alle strade che portano ai colli.

Il segreto dell’antiquario è un romanzo con una trama originale e avvincente, con personaggi rappresentati con grande abilità, impreziosito da una prosa ricercata e da metafore originali.

Roberto Carboni, classe 1968, è nato a Bologna e vive sulle colline di Sasso Marconi.

Tassista per diciassette anni, appassionato scacchista, attualmente autore di numerosi romanzi e docente di scrittura creativa a tempo pieno.

Nel 2015 è stato premiato con il Nettuno d’oro, il più autorevole riconoscimento a un artista bolognese (precedentemente attribuito tra gli altri a Lucio Dalla e Carlo Lucarelli), nel 2016 con il premio speciale Fondazione Marconi Radio Days (precedentemente premiati Enzo Biagi e Lilli Gruber).

Nel 2017 ha vinto il Garfagnana in Giallo, nella sezione Romanzo Classic.

Nel 2018 è stato vincitore, su 47 romanzi in concorso, del prestigioso SalerNoir Festival di Salerno.

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