Max e Francesco Morini: Roma rosso sangue

Max e Francesco Morini – scrittori, docenti di scrittura, sceneggiatori – dedicano alla loro città uno sguardo innamorato ma al contempo realistico. Guidandoci per mano attraverso le meraviglie della Roma barocca ed esoterica, non mancano di svelarci gli angoli oscuri, i vicoli sordidi, i luoghi di un degrado, concreto e morale, che ancora vi coesistono. Ne emerge un ritratto fastoso ma inquietante della Città eterna, un percorso inconsueto tra realtà che lo sono altrettanto, un viaggio tra Bene e Male che è perfetto scenario per i loro gialli. 

ROMA ROSSO SANGUE

di Max e Francesco Morini

Una città fondata sul sangue e dal sangue. Di due gemelli: Romolo uccide Remo, ma è solo l’inizio. Dove c’è potere c’è sangue, e questo re, consoli, imperatori e papi lo sapevano.

La Grande Bellezza ha avuto un prezzo altissimo da pagare, anche perché chiese e palazzi, capolavori e affreschi, spesso erano il simbolo di quello stesso potere e ne raccontavano l’ideologia.
Luci e ombre, il Cupolone e il Colosseo, la croce e il buio dei vicoli dove si nascondono ladri, criminali e prostitute, dai tempi di Caravaggio fino a quelli di Pasolini.

Privilegio ed emarginazione.
Ricchezza e disperazione.
E arte sublime.

L’amore per la nostra città passa anche per la consapevolezza del suo millenario lato oscuro e della sequenza infinita di personaggi che nel corso dei secoli lo hanno popolato, vittime e carnefici di cui è perfino inutile fare i nomi, tanto sono universalmente conosciuti.

Fino ad arrivare agli orrori del Novecento, della dittatura e della politica.

Così, la scelta di Roma come location di una serie poliziesca, alla fine per noi non è stata così complicata.
 È arrivata da sé, naturalmente, sospinta dalla passione per la nostra città e per la sua storia. E dalla voce della Città Eterna stessa, come se ci chiedesse di creare per lei un moderno Sherlock Holmes “de noantri” che non aveva mai avuto.

La Londra vittoriana per Conan Doyle, New York per Ellery Queen, Philo Vance e Nero Wolfe, Parigi per Maigret, Milano per Scerbanenco, Torino per Fruttero e Lucentini come Barcellona per Carvalho, Atene per Markaris e Marsiglia per Izzo e Montale (e la lista potrebbe continuare, ovviamente): la città di una serie gialla non è solo una cornice, ma è la co-protagonista stessa delle storie, con la sua atmosfera, i suoi umori, odori e sapori, le sue strade e le sue piazze.

Perché non solo “contiene” il crimine ma lo determina di volta in volta e di caso in caso, ospitando un’umanità corrotta, malata e debole, pronta a superare il confine tra Bene e Male appena le si presenta l’occasione.

Le Inchieste del libraio Ettore Misericordia sono il nostro personale tributo ai giganti della giallistica classica dell’inizio del Novecento, con l’ambizione di far lavorare il genio deduttivo di Misericordia (e del suo Watson, Fango, che è anche l’io narrante in tutti i romanzi) in una Roma sottratta ai “romanzi criminali” e alle “suburre” che la raccontano da più di dieci anni e da una visione da cartolina, inevitabilmente più limitata.

Così il lettore, mentre si inoltra nelle pagine dei nostri gialli, può scoprire siti, monumenti e paesaggi meno turistici, spesso snobbati o sconosciuti dai romani stessi, in una Città Eterna sospesa nello spazio e nel tempo, in cui ogni caso del presente porta inevitabilmente al passato.

Caravaggio, Bernini e Borromini, Petrolini, Mussolini e Rol: i protagonisti che abbiamo scelto per i nostri libri e le loro vite creano una scia di sangue che attraverso i secoli arriva a Misericordia & Fango, ai quali poi tocca il compito di sbrogliare matasse impensabili e complicate.
 Soprattutto per l’Ispettore Ceratti, strano tipo di milanese trapiantato a Roma, che senza il talento, la sconfinata cultura su Roma e l’aiuto del libraio-detective non ne verrebbe mai a capo e per questo lo coinvolge nelle inchieste, sopportandone poi i metodi di investigazione poco ortodossi.

Un terzetto di detective anomalo, completato dalla bizzarria dell’Agente Cammarata e dal sex-appeal della bella giornalista Cecilia, pronto a prendere i lettori per mano e a portarli dentro i peccati di Roma e la sua infinita e travolgente bellezza.

Autori

MAX e FRANCESCO MORINI, fratelli, autori teatrali e televisivi, dirigono la Scuola di Scrittura “Pensieri e Parole” di Roma. I loro romanzi nascono dalla volontà di unire due grandi passioni: quella per i romanzi polizieschi e quella per la loro città, Roma. La Newton Compton, nell’ambito delle inchieste del libraio Ettore Misericordia, ha pubblicato Nero Caravaggio (2017), Rosso Barocco (2018), Il giallo di Ponte Sisto (2019), Il mistero della casa delle civette (2020). Nel 2021, per lo stesso editore, è uscito Mozart deve morire, che affronta sotto una visuale del tutto originale il mistero legato alla morte del grande compositore.

Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti anche: