I bambini silenziosi di Patricia Gibney

I bambini silenziosi di Patricia Gibney, copertina

I bambini silenziosi

Recensione di Katia Fortunato

Una calda sera d’estate, Mikey Driscoll, un ragazzo di undici anni, sta tornando a casa, dopo aver trascorso il pomeriggio con gli amici. Il giorno dopo il suo corpo senza vita viene scoperto da alcuni adolescenti, disteso su un letto di fiori appena raccolti. Le indagini vengono affidate a Lottie Parker. Per la detective si tratta di un caso che la riguarda molto da vicino: la vittima era un amico intimo di suo figlio Sean. Nonostante Sean le ripeta che Mikey si comportava normalmente prima di morire, Lottie sente che non le sta dicendo tutta la verità… Poco dopo, un altro ragazzo viene trovato morto, circondato da fiori selvatici, vicino al bellissimo lago Ladystown. C’è un assassino in circolazione. Qualcuno che si nasconde dietro una fitta rete di segreti all’interno della cerchia degli amici di Mikey. Lottie sa che dovrà agire in fretta. Perché è solo questione di tempo prima che il serial killer torni a far parlare di sé. E la vita di suo figlio potrebbe essere in grave pericolo…

Recensione

Il quinto libro della serie di Lottie Parker la vede indagare sulla sorte di alcuni bambini con una corsa contro il tempo che mette ansia solo a pensarci. Quando ci sono di mezzo i bambini, del resto si sa, c’è sempre un qualcosa in più che, volente o nolente, ti tiene incollato al libro, soprattutto quando sei un genitore.

Cosa è successo a questi bambini? E Sean, il figlio di Lottie, cosa c’entra in tutta questa storia?

Dopo il ritrovamento del cadavere di un neonato e quello di un ragazzino di 11 anni, si comincia a pensare di avere a che fare con un serial killer spietato che deve essere assolutamente fermato.

Partono così i collegamenti tra le famiglie (che sembra si conoscano tutte), la squadra di calcio e una ragazza misteriosa che si presenta in centrale sporca di sangue accusandosi di omicidio.

Mi sono approcciata a questo libro con un po’ di “timore”, come di solito mi succede quando leggo libri che fanno parte di una serie e non conosco i precedenti. Timore infondato.

Le vicende personali, lì dove non sono riprese dei libri precedenti, sono abbastanza intuibili e, a parte una storia parallela che ha origine appunto nei volumi precedenti, il caso di cui si occupa la squadra di Lottie, ha un inizio e una fine.

Il romanzo è coinvolgente e Lottie non è una super donna capace di un intuito pazzesco che ti svela i misteri come se fosse la cosa più semplice del mondo. No, Lottie è una di noi. Con le sue paturnie, le sue insicurezze, le sue fragilità. Ecco, forse è questo che mi ha dato un po’ fastidio, va bene l’umanità, ma in alcuni casi ti viene da storcere il naso per certi suoi atteggiamenti che risultano quasi infantili.

Ciò non toglie che recuperare gli altri libri sarà una mia premura. I protagonisti sono interessanti, l’ambientazione anche e le vicende personali danno un tocco in più non cadendo nei cliché della storia tra colleghi.

Sicuramente leggerò il prossimo, perché la storia parallela di cui dicevo prima, mi ha incuriosita parecchio e voglio proprio sapere come andrà a finire.

Traduzione: Laura Miccoli
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Anno pubblicazione: 2022

Patricia Gibney è nata a Mullingar, nella Contea di Westmeath, città in cui ha vissuto tutta la sua vita e ha lavorato 30 anni con il Westmeath County Council.

Gibney si dedicò alla scrittura dopo la morte del marito, all’età di 49 anni, nel 2009. Dopo essersi “dedicata” all’arte e alla scrittura, autopubblicando un libro per bambini intitolato Spring Sprong Sally, Gibney iniziò poi a scrivere romanzi gialli, partendo da The Missing Ones (L’Ospite Inatteso), che venderà 100.000 copie.

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