I dettagli del male. La nuova indagine del commissario Cataldo di Luigi Gucciardi

I dettagli del male. La nuova indagine del commissario Cataldo

I dettagli del male

Recensione di Giusy Giulianini

Andrea Previdi, ingegnere geotecnico, è trovato morto dalla moglie, rientrata a casa dopo una serata trascorsa a scuola di danza. Arresto cardiaco, diagnostica il medico: nessun mistero. Senonché alcune cose stonano: il morto aveva poco più di quarant’anni, godeva di buona salute, era nudo nel letto e soprattutto aveva un’assicurazione sulla vita di un milione di euro, non pagabile però in caso di omicidio. Comprensibile, dunque, che il direttore assicurativo, amico del commissario Cataldo, si rivolga a quest’ultimo per vederci più chiaro. Comincia così, col tacito assenso del questore, un’indagine difficile, con molte domande e poche risposte. Era con una prostituta, l’ingegnere? O aveva un’amante, magari sposata? E la bella moglie, insegnante al liceo, è davvero al di sopra di ogni sospetto? Frequentava qualcuno, in particolare, nelle lezioni di ballo? E sul posto di lavoro, tra i colleghi di scuola? O merita d’esser seguita un’altra pista, che porta alla professione di Previdi, incaricato delle perizie sull’abitabilità post sisma nella provincia di Modena, e quindi arbitro di molti interessi di parte? Via via che l’inchiesta si sviluppa, Cataldo deve misurarsi con…

Recensione

Luigi Guicciardi è autore che non delude. Non l’ha mai fatto, nei ventuno romanzi incentrati sul suo commissario Cataldo.

Fin dal primo pubblicato nel 1999 (N.d.R. La calda estate del commissario Cataldo), l’autore ha saputo fidelizzare un vasto pubblico con storie di pressante attualità, personaggi dall’umanità vibrante e un territorio che vivido non lo è da meno. Altrettanto apprezzato dalla critica per il suo stile autorevole e riconoscibilissimo, di piana sobrietà ma di indiscusso colore.

Accade anche per il recentissimo I dettagli del male, una riuscita alchimia di trama, caratteri, ambientazione.

L’indagine parte in sordina, una morte per arresto cardiaco al termine di un incontro sessuale sfrenato, se non fosse che la vittima, un ingegnere geotecnico appena quarantenne, era in buona forma fisica e per di più coinvolto nelle perizie di abitabilità degli edifici lesionati dal terremoto che devastò la Pianura Padana nella primavera del 2012. Un evento tragico, ancora dolorosamente vivo nella memoria collettiva e nelle cicatrici dei territori coinvolti, durante il quale «Le fondamenta si spaccarono, le crepe fiorirono nei muri, i pavimenti, i soffitti cedettero, le tegole saltarono via».

Tanti gli interessi coinvolti nella mastodontica opera di ricostruzione e recupero, sufficienti a scatenare il sospetto di Cataldo che, con il consueto metodo di paziente meticolosità e intuito affilato, sonda testimoni, raccoglie prove, collega eventi in apparenza slegati. Fino a orchestrare un’indagine tra le più complesse, in cui interessi e moventi passionali si intrecciano fino a seminare tre vittime.

Colpisce ancora una volta la ricca umanità di Cataldo che non giudica, ma si prodiga a gettare ponti empatici anche con gli indagati, riuscendo a vederli per quello che sono, «persone che piangono, bestemmiano, mentono, tremano e inghiottono il dolore». E intanto lui vive con dolorosa incertezza la sua stagione personale, sequestrata da un mestiere prevaricante anche negli affetti, un chiodo fisso che lo fa sentire «triste, infelice, coi nervi a fior di pelle». Lo attanaglia anche mentre mangia, e un saporito cosciotto di agnello lo fa pensare a un racconto di Roald Dahl in cui il coscio diventa l’arma di un delitto.

Attorno a Cataldo si muove una ricca folla di personaggi, alcuni protagonisti, altri comparse, tutti però fotografati con notazioni di convincente umanità. Rapido schizzo o ritratto minuzioso, l’abilità di Guicciardi mette a fuoco una compagnia che si sfiora, interagisce, si scontra con drammatico realismo.

Modena poi, personaggio non certo secondario, emerge in tutte le sue vivide diversità territoriali, dalla tranquilla agiatezza dei quartieri residenziali al degrado delle periferie, attraverso i vicoli a due passi dal centro che ancora odorano di «piscio di gatto e lana bagnata», e i tanti bar dove si consuma una squallida ricerca di aggregazione.

Una città pienamente padana che vibra in simbiosi con la pioggia, mentre le sue nebbie umide mettono «perle sui peli dei baffi» di Cataldo, sancendone la definitiva assimilazione a un territorio che lui a lungo, uomo del sud, ha rifiutato. 


Editore: Damster Edizioni
Pagine: 280
Anno pubblicazione: 2022

Luigi Guicciardi, modenese, docente di liceo e critico letterario, è autore di una serie di mystery: per Piemme, La calda estate del commissario Cataldo (Heyne, 1999; München, 2000; Hersilia Press, Oxfordshire, 2010), Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo (Heyne, 2000; München, 2001) – entrambi finalisti al Premio Scerbanenco –, Relazioni pericolose per il commissario Cataldo (2001), Un nido di vipere per il commissario Cataldo (2003), Cadaveri diversi (2004); per Hobby & Work, Occhi nel buio (2006), Dipinto nel sangue (2007), Errore di prospettiva (2008), Senza rimorso (2008), La belva (2009), La morte ha mille mani (2010); per LCF Edizioni, Una tranquilla città di paura (2013); per Cordero Editore, Le stanze segrete (2014), Paesaggio con figure morte (2015), Giorni di dubbio (2016), Una tranquilla disperazione (2017); per Frilli Editori, Nessun posto per nascondersi (2018) e Sporchi delitti (2019); per Damster Edizioni,  Un conto aperto con il passato (2020), Ai morti si dice arrivederci (2021) e I dettagli del male (2022). Ha contribuito con alcuni suoi racconti a varie antologie, fra cui Scosse. Scrittori per il terremoto (Felici Editore, 2012); Giallo Modena (Damster Edizioni, 2016); Delitti al museo (Mondadori, 2019).

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