Le mogli hanno sempre ragione di Luca Bianchini

Le mogli hanno sempre ragione

Le mogli hanno sempre ragione

Recensione di Claudia Pieri

Il maresciallo Gino Clemente ama la canottiera bianca, il karaoke, il suo labrador e soprattutto la moglie Felicetta, e coltiva un unico desiderio: andare presto in pensione. Dopo anni passati lontano da casa, viene finalmente trasferito nel suo paese d’origine, Polignano a Mare, a ridosso della festa patronale di San Vito che dà inizio all’estate. Per l’occasione, la famiglia allargata degli Scagliusi decide di celebrare il compleanno della piccola Gaia con una “festa nella festa”, durante la quale Matilde può inaugurare e soprattutto mostrare la sua nuova masseria a parenti e pochi amici. Non mancano i manicaretti peruviani preparati dalla fedele Adoración, la tata tuttofare della famiglia. Oltre a Ninella, don Mimì e a tutti i protagonisti di “Io che amo solo te” è stato invitato anche il maresciallo Clemente che però declina, ma sarà chiamato con urgenza sul posto: Adoración è stata trovata senza vita nel salottino degli angeli collezionati con amore dalla padrona di casa. È subito chiaro che non si tratta di una morte accidentale. Chi può essere stato? Nel pieno della notte di San Vito, il maresciallo si troverà ad affrontare un po’ controvoglia la sua prima vera indagine. Ad aiutarlo nell’impresa ci penseranno la brigadiera Agata De Razza, salentina dai capelli ricci e dalla polemica facile, e l’appuntato Perrucci, il carabiniere più sexy del barese, oltre naturalmente al suo fiuto, a quello del suo cane Brinkley e ai consigli disinteressati della moglie. Per tutti gli abitanti della zona sarà il giallo dell’estate.

Recensione

Polignano e il clan degli Scagliusi al gran completo sono ormai una garanzia per la riuscita di un romanzo firmato Luca Bianchini, a maggior ragione in questo caso, dove lo scrittore si cimenta per la prima volta con il genere thriller.

Ed ecco allora che una Polignano sfavillante di luci e colori, apparentemente distratta dalla festa in onore del santo patrono ma, in realtà, sempre attenta a tutto quello che riguarda i suoi cittadini più famosi, gli Scagliusi appunto, diventa improvvisamente teatro di un omicidio e l’occasione per conoscere il maresciallo Gino Clemente, polignanese doc prossimo alla pensione, e la brigadiera Agata De Razza, salentina orgogliosa, due personaggi a dir poco singolari, che si trovano a dover indagare quasi loro malgrado.

L’impianto narrativo segue uno schema semplice e consolidato che ricorda un po’ i classici del giallo alla Agatha Christie, con le indagini che si svolgono in un breve arco temporale e coinvolgono esclusivamente tutti i presenti sulla scena del delitto.
La prima parte del romanzo è tutta incentrata sugli interrogatori, strumento fondamentale per arrivare a scoprire il colpevole e di cui l’autore si serve per presentare al lettore i protagonisti della storia, rendendo così il libro fruibile indipendentemente dai precedenti.
Attraverso le domande del maresciallo e della brigadiera quindi, Bianchini ci presenta i singoli personaggi, riuscendo a cogliere con la sua proverbiale ironia le peculiarità caratteriali di ognuno, cristallizzandone i difetti in vere e proprie istantanee della più varia umanità.
Tra un interrogatorio e una riflessione si delineano anche le personalità del maresciallo e della brigadiera e il loro rapporto, inizialmente fatto di diffidenza e scarsa stima, si evolve e si trasforma in amicizia di pari passo con i progressi nelle indagini.

Il vero punto di forza del romanzo è tutto qui: nella caratterizzazione dei suoi protagonisti che suscitano nel lettore i sentimenti più disparati, strappandogli più di un sorriso.

La scrittura vivace e brillante rende la lettura scorrevole e piacevole, dando vita ad una vera e propria commedia che si tinge di giallo, dove però a catturare l’interesse di chi legge non è tanto la meta, ovvero la scoperta del colpevole, ma il viaggio fatto per arrivare, un viaggio non solo attraverso i luoghi, incantevoli e descritti con l’amore di sempre, ma anche attraverso la cultura e le usanze del posto.

Editore: Mondadori
Pagine: 240
Anno pubblicazione: 2022

Luca Bianchini è nato a Torino l’11 febbraio 1970 e ama cucinare mentre scrive. Con Mondadori ha pubblicato i romanzi Instant love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, Eros – Lo giuro (2005), Se domani farà bel tempo (2007), Siamo solo amici (2011), Io che amo solo te e La cena di Natale di Io che amo solo te (2013) – da cui sono stati tratti due film di grande successo –, Dimmi che credi al destino (2015), Nessuno come noi (2017), portato l’anno successivo sul grande schermo, e So che un giorno tornerai (2018). È una delle voci di Mangiafuoco su Rai Radio 1.

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