Come ogni anno, uno dei premi più ambiti dagli scrittori sta per avere un vincitore. Domani, 8 giugno verrà decretata la cinquina finale che si contenderà il premio Strega 2022.
Noi a Thrillerlife abbiamo voluto “contribuire” a modo nostro, istituendo un nostro gruppo di “giurati” che, dopo aver letto la dozzina dei libri in gara, ha decretato la sua personale cinquina.
Diamo un’occhiata a cosa è venuto fuori…
Menzione per Spatriati di Mario Desiati che, nonostante sia il favorito vincitore dello Strega, non ha convinto la “nostra giuria” che pur concorde nel dire che entrerà nella cinquina ufficiale, in quella ufficiosa di Thrillerlife non ha trovato spazio.
Altra menzione per Nina sull’argine di Veronica Galletta che nonostante non abbia incontrato i gusti della nostra giuria è la più probabile candidata a entrare in cinquina come libro edito da un piccolo editore.
Ultima menzione va a Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri. Purtroppo la nostra giuria è stata unanime, e pur concedendogli alcune originalità che potrebbero farlo entrare nella cinquina ufficiale, non è stato apprezzato, soprattutto per la mole delle pagine.
Ma veniamo alla nostra cinquina che vede al
5° RANDAGI di Marco Amerighi
Fresco, divertente, amaro, spiazzante, corale. Questi gli aggettivi che subito vengono in mente a fine lettura. Una famiglia “normale” nella sua originalità, personaggi vivi, veri, sinceri. A tratti sembra di perdere il filo della trama, i personaggi scompaiono tra le righe, per poi ricomparire lasciando il lettore spiazzato. È un testo corposo, denso! Costruito sui personaggi e tutte le loro forze, debolezze, i loro chiaroscuri necessari e fondamentali per diventare adulti. È un libro da leggere perché ti regala emozioni contrastanti e l’autore è magistrale nel trasportati nel loro mondo, le descrizioni della città di Pisa ti fanno venir voglia di preparare la vigilia e passarci qualche giorno e poi ti smuove le viscere, vorresti non finisse così presto.
Una scrittura profonda, senza orpelli, immediata senza però risultare distaccata emotivamente.
4° QUEL MALEDETTO VRONSKIJ di Claudio Piersanti
È un libro struggente e malinconico che sottende la conoscenza del classico di Tolstoj perché Vronskij, uno dei personaggi di Anna Karenina appunto, diventa simbolo e mezzo di interpretazione. Si tratta di una storia d’amore in cui irrompe la malattia a rompere ogni equilibrio di coppia. Nonostante ci siano dei punti oscuri, complessivamente è piaciuto. Un po’ melenso per certi versi, ma bello, un amore così sincronizzato e puro è davvero rarissimo, oseremmo dire impossibile, ma a parte questo, se si riesce ad andare oltre, la storia è bella e ti coinvolge. Si parla di un amore maturo, di una profonda amicizia e di un nemico pronto a rovinare tutto, comprensibile l’atteggiamento di lei, meno quello di lui. Un romanzo tenero e forte, come l’amore del protagonista per la sua compagna di vita, un sentimento che resiste alla lontananza, ai dubbi, alle bufere della vita e che è puro ed autentico e raccontato con molta delicatezza.
3° NIENTE DI VERO di Veronica Raimo
Libro leggero ma non sciocco che riporta alla mente momenti della propria gioventù. Una ventata di follia in mezzo a tanta noia. Leggere questo libro è stato un vero piacere grazie alla prosa spiritosa, intelligente e schietta con cui l’autrice ci presenta sia la propria stramba famiglia, non certo priva di qualche disfunzionalità e che strappa molti sorrisi, sia sé stessa, impegnata – come ogni persona – nell’impegnativo compito di crescere e diventare adulta, e poiché è impossibile scrollarsi di dosso il bagaglio di ferite, incertezze, dubbi, fallimenti, smarrimenti, tanto vale parlarne senza perdere il gusto di riderci su con acume e autoironia! Un romanzo molto scorrevole. Scrittura fresca, accattivante, molto moderna, mai volgare. Molto “cinematografica”.
Non racconta nulla se non la sua vita, la sua famiglia, i suoi rapporti con la madre, il padre, fratello, nonni, amici, fidanzati, città e soprattutto il suo rapporto con la scrittura. Ma benché non ci siano colpi di scena o picchi di pathos, è un libro che si legge con piacere. Non vuole conquistare per forza il lettore, ma ci riesce comunque. Che poi cosa ci sia di vero e cosa invece viene sfumato dalla memoria? Si tratta di ricordi o di quello che avrebbe voluto che fosse e non è stato?
2° NOVA di Fabio Bacà
Nova è stata una bella scoperta, per trama, registro linguistico, psicologia dei personaggi. Ho trovato la scrittura molto matura, affascinante, e pur avvalendosi di un linguaggio elaborato, preciso e raffinato, ha il pregio di risultare piacevole e accattivante, mai pesante. Bizzarro, scritto bene; è riuscito a sorprendermi. Certi libri hanno bisogno di tempo per essere metabolizzati e Nova è uno di questi, non è chiaro sotto quale categoria metterlo, forse noir psicologico, di certo non lascia indifferenti, vuoi per la trama improbabile, ma non impossibile, vuoi per la scrittura ricercata e molto ben curata, vuoi per la lenta inesorabile evoluzione del protagonista, non passerà alla storia, non verrà annoverato tra i classici del nuovo millennio né si tramanderà di generazione in generazione, ma è nettamente superiore alla media degli altri candidati Strega e si merita la cinquina, non fosse altro per il lessico degno di uno scrittore che si rispetti.
Ed eccoci al vincitore. Un libro che ha trovato la giuria di Thrillerlife d’accordo all’unanimità sulla sua bellezza.
E POI SAREMO SALVI di Alessandra Carati
Un romanzo di formazione davvero molto bello, struggente, capace di toccare profondamente il lettore per la storia intensa e drammatica (terribilmente attuale in questo periodo) che narra la tragedia di un popolo, di una famiglia e dei suoi singoli membri, e lo fa attraverso gli occhi di una bambina di sei anni, costretta a lasciare la propria casa, la propria gente, il proprio villaggio, per cercare di mettersi in salvo in un paese straniero, dove provare a ricominciare daccapo. Moderno e antico nello stesso tempo. E poi bellissima la parte dedicata al fratello… Bellissimo, un libro vero, non ha bisogno di colori e fuochi d’artificio, gli basta raccontare le emozioni dei personaggi e le loro storie, belle o brutte che siano, senza giudizi, solo verità. Da leggere a prescindere. Attraverso Aida e la sua famiglia conosciamo meglio la recente storia di tante vite bosniache. C’è la guerra sullo sfondo e la fuga dai suoi orrori; c’è lo sradicamento da una realtà di paese e il trapianto in un mondo cittadino con tutte le difficoltà che questo comporta; e poi c’è la schizofrenia del fratello di Aida… ma anche tanto altro, come per esempio il trasferimento presso una nuova famiglia, quella adottiva, nonostante quella biologica sia sempre presente. Il dolore è una costante del racconto, ora per un motivo ora per un altro, eppure non vorresti staccarti dalle pagine di questo libro che si legge tutto d’un fiato perché la scrittura è essenziale, ma molto coinvolgente!
Ora non ci resta che aspettare domani e vedere se, almeno uno dei libri scelti dal gruppo di lettura Thrillerlife entra nella cinquina ufficiale. Comunque vada facciamo un in bocca al lupo a tutti i libri in concorso.
Un ringraziamento particolare va alla nostra giuria che ha letto e valutato i libri in concorso:
Angela Iacoviello
Arianna Di Napoli
Barbara Chiuzzi
Cristina Costa
Maria Barone