L’agguato di Adrian McKinty

l'agguato

L’agguato

Recensione di Samantha Placucci

Un istante, basta un solo istante. Una distrazione, un tragico errore dalle conseguenze inimmaginabili, e quella che doveva essere la vacanza perfetta si trasforma in un incubo.

Tom Baxter è tra i migliori chirurghi ortopedici di Seattle. Ma gli ultimi tempi sono stati duri per lui e la sua famiglia: la moglie è morta da un anno e i figli, Owen e Olivia, faticano a superare il trauma e ad accettare la giovane Heather, con cui Tom si è appena risposato. Per cercare un po’ di serenità, Tom decide di trasformare un convegno di medici a Melbourne in un viaggio di famiglia e quando in Australia i ragazzi trovano finalmente un’attività che li esalta come vedere da vicino i koala, Tom acconsente. Due abitanti del posto incontrati per caso invitano i Baxter a una breve gita a Dutch Island, un piccolo isolotto incontaminato vicino alla costa, abitato solo dalla grande famiglia O’Neill. Già sull’imbarcazione che li porta all’isola, l’eccitante sensazione di trovarsi in un luogo esclusivo, in cui poter assaporare la vera natura selvaggia australiana, si fa sempre più forte… Soprattutto quando, per la loro sicurezza, i due abitanti del posto dettano regole ferree: non avvicinarsi alla fattoria, unica costruzione presente oltre a una prigione dismessa, non addentrarsi nella vegetazione e rivedersi al molo entro quarantacinque minuti. Ma i Baxter non torneranno mai più al molo. Perché dopo un fatale errore dettato dalla distrazione, l’isola diventa una prigione e ogni angolo nasconde un possibile agguato letale. Una trappola che li costringerà a scegliere cosa, e soprattutto chi, sacrificare pur di sopravvivere

Recensione

Un tour su una piccola isola privata al largo della costa australiana – suona idilliaco, vero?
Se c’è una cosa che questo thriller insegna è questa: se sei in vacanza e una persona appena conosciuta ti offre una visita privata su una bellissima isola completamente isolata, non seguirlo.
Peccato che la famiglia Baxter non avesse ancora imparato questa lezione e così quando uno sconosciuto offre loro un passaggio per un’isola in cui vedere i koala, Tom, Heather e i due figli Owen e Olivia approfittano dell’offerta e si imbarcano nonostante l’isola sia di proprietà della famiglia O’Neill che non sembra molto incline a ricevere visitatori.
L’isola appare subito ostile e quella che doveva essere una gita di piacere, a seguito di un fortuito incidente, si trasforma in un vero e proprio incubo; gli abitanti dell’isola infatti, si dimostrano assolutamente irremovibili nel proposito di punire gli estranei che hanno incrinato i loro equilibri.

Tutto quello che ho trovato in questo romanzo è quello che mi aspetto di trovare in un thriller: c’è tensione, c’è ansia, c’è paura, c’è adrenalina, c’è un ritmo così serrato che non ti permette di riprendere fiato e ti fa guardare alle spalle per controllare che non vi sia qualche O’Neill nascosto nell’ombra; tutto è così reale che si riesce a ricostruire perfettamente nella mente ogni pagina tanto che si ha la sensazione di essere davanti al grande schermo a guardare un film.

Grazie alla bravura dell’autore l’isola prende vita e diventa quasi un personaggio del libro stesso: è crudele, è dura, è opprimente, è così calda ed arida che il lettore può percepire la disidratazione che affligge i protagonisti in fuga, è un luogo impervio dove ogni regola più basilare del vivere comune è stata completamente soverchiata dalla bestialità della famiglia residente, ed proprio questa eccellente caratterizzazione del luogo che rende ancora più forte l’irrequietezza che prova il lettore.
Questa isola mi ha ricordato tantissimo l’isola de Il signore delle mosche di William Golding, e proprio come allora, sono rimasta disgustata dalla malignità a cui può arrivare il genere umano quando perde la propria umanità e si trasforma in un’entità selvaggia e barbara. Ho odiato immensamente tutta la famiglia O’Neill che rappresenta al meglio questa bestializzazione ed ho goduto ogni volta che i protagonisti sono riusciti a mettere in difficoltà il nemico.

Al contrario Heather è una brillante eroina ed è principalmente sua la voce che ci accompagna in questo viaggio all’inferno; è una donna che scopriamo a poco a poco e che, se all’inizio può sembrare debole e impacciata, dimostra una tenacia e una forza inaudite che la porteranno a lottare con le unghie e con i denti per poter portare in salvo la sua famiglia. Trovo che sia davvero molto bello il legame che si viene a creare con i due ragazzini, Owen ed Olivia, che nelle prime pagine invece dimostrano una forte antipatia per la matrigna; questo legame che cresce e si rinforza è una boccata d’aria fresca in una narrazione che mette in primo piano la crudeltà umana e trovo che questo sia davvero un ottimo elemento di equilibrio.

Bisogna dire che la trama nel suo complesso è altamente inverosimile, ma come ogni thriller che si rispetti non sarebbe tale se non ci fossero elementi che scardinano la quotidianità e che creano eventi originali ed avvincenti; è quindi questa una caratteristica che non mi ha disturbato ma che potrebbe essere di disturbo per altri lettori.

E’ un thriller che consiglio a quei lettori a cui piace l’azione e che sono alla ricerca di emozioni forti; un libro che combina alla perfezione avventura, horror e lotta per la sopravvivenza.

Traduzione: Sara Crimi & Laura Tasso
Editore: Longanesi
Pagine: 352
Anno pubblicazione: 2022

Adrian McKinty

Adrian McKinty è nato e cresciuto a Belfast negli anni del conflitto nordirlandese. Figlio di un ingegnere navale costruttore di caldaie e di una segretaria, dopo aver studiato filosofia a Oxford grazie a una borsa di studio si è trasferito negli Stati Uniti, per insegnare inglese alle superiori e dedicarsi alla scrittura. I suoi libri hanno vinto l’Edgar Award, il Ned Kelly Award, l’Anthony Award, il Barry Award e sono stati tradotti in tutto il mondo. Adrian McKinty è critico letterario per il Sydney Morning Herald, l’Irish Times e il Guardian. Presso Longanesi è uscito il suo precedente romanzo, il bestseller internazionale The Chain (2019).

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