Le due morti del signor Mihara di Tommaso Scotti

Le due morti del signor Mihara di Tommaso Scotti, copertina

Le due morti del signor Mihara di Tommaso Scotti

Recensione di Manuela Manara

Un Giappone sconosciuto e oscuro, corroso da antichissime e spietate tradizioni. Questo il teatro in cui l’ispettore nippoamericano Nishida si trova ad affrontare un caso impossibile da risolvere.
Takaji Mihara, un uomo d’affari ormai in pensione, è stato ucciso nella sua casa, trafitto da un colpo di spada. La polizia è convinta di aver trovato il responsabile del delitto, un sospettato che avrebbe avuto sia il movente che l’opportunità. Ma il presunto colpevole ha problemi psichiatrici, forse è persino tossicodipendente e ripete di aver trovato la vittima già morta. Il suo sembra un delirio, ma anche per Nishida qualcosa non torna nella ricostruzione dei fatti. Persino le analisi del medico legale riportano alcune stranezze che sembrano contraddire il profilo della vittima.
Cos’è successo? Chi era davvero Takaji Mihara?
Nishida capisce presto che, per fare luce su questi interrogativi, dovrà addentrarsi nella pericolosa zona grigia degli «evaporati»: migliaia di uomini e donne che per svariati motivi decidono di scomparire e ricominciare da un’altra parte, con un altro nome, con un’altra vita. Un business gestito da società clandestine si occupa proprio di questo: far evaporare le persone. Sarà seguendo la loro scia fumosa che Nishida cercherà di risolvere il mistero, svelandoci un volto del Giappone inedito, spiazzante e inquietante, ma anche incredibilmente poetico.

Recensione

Tommaso Scotti, al suo secondo romanzo, ci riporta in Giappone dove vive da anni e con delicatezza ci parla dei contrasti di questa terra. All’ombra della perfezione e dell’efficienza del gigante economico, le papa-katsu (baby squillo con clienti attempati) e le dream box (camere a gas per animali domestici divenuti superflui) esistono nell’indifferenza generale. Sono sintomi di una società di difficile comprensione, dove le tradizioni e la formalità stridono con il senso di alienazione che causano sia al lettore che ai protagonisti. E cosa ci può essere di più alienante di un campus di addestramento per impiegati aziendali non abbastanza performanti?

Il Giappone è come un sogno. Tutto sembra così vicino e così reale finché non provi ad afferrarlo. Allora diventa confuso e si allontana fino a sparire, lasciandosi dietro una scia di vapore profumato.

E quando l’alienazione e la disperazione schiacciano le persone, l’unica possibilità di sopravvivere è quella di sparire, di evaporare. Una nuova vita, una seconda possibilità che molti decidono di intraprendere quale unica ed ultima chance per riscattare la propria esistenza.

Siamo come gocce di vapore. Sui bordi delle teiere, in un cestello di bambù pieno di ravioli o sulle finestre appannate nelle mattine di tardo autunno. Così vicini e così invisibili, siamo soltanto gocce di vapore in balia del vento e della grazia delle nuvole. E la nostra vita niente più che un sussurro.

Il vapore e l’acqua ritornano spesso nella narrazione, con il suo stile fluido e poetico Scotti ci regala numerose frasi da appuntare e custodire.

Il protagonista di questo noir raffinato è l’ispettore Nippo-Americano Nishida che, con quella sua lattina di caffè spesso in mano, non può che risultare simpatico. In lui convivono il rispetto, la ribellione e il disincanto verso la società giapponese. Nishida svolge il suo lavoro con passione e sensibilità che lo rendono capace di scelte coraggiose.

La trama si sviluppa in modo lento, l’interesse è tenuto alto dallo sviluppo dei personaggi e solo talvolta, secondo me, le riflessioni dilagano in maniera eccessiva. Personalmente sono rimasta un po’ delusa per l’espediente utilizzato per risolvere il giallo, l’ho trovato poco originale, ma è soltanto un neo in un ottimo romanzo.

La vita è come una promessa scritta sul mare. Nessuno sa dove andrà, sei mai arriverà e, soprattutto, se verrà mantenuta.

Editore: Longanesi
Pagine: 350
Anno di pubblicazione: 2022

Tommaso Scotti (1984) dopo L’ombrello dell’imperatore edito da Longanesi è al suo secondo romanzo.

È nato a Roma, ha un dottorato in matematica applicata e vive e lavora a Tokyo.

Oltre alla scrittura, nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia.

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