Quel che la marea nasconde. Un’indagine di Valentina Redondo
Recensione di Samantha Pascucci
Judith Pombo, facoltosa imprenditrice e presidente del più esclusivo tennis club di Santander, viene ritrovata morta nella cabina della goletta di proprietà del circolo, quando a bordo sta per svolgersi una cena di gala.
È stata pugnalata al cuore, ma la cabina era chiusa dall’interno, non c’era nessuno oltre al cadavere e dell’arma del delitto non v’è traccia… Così alla tenente della Guardia Civil Valentina Redondo tocca affrontare il caso più complicato della sua carriera proprio mentre cerca di ricuperare un equilibrio e un senso nella vita privata, segnata da un recente dramma.
Lei e la sua variegata squadra si immergeranno nei più torbidi segreti dell’alta società, imparando a conoscere la vittima, donna potente e prepotente, e gli invitati presenti a bordo nella sera fatale: ognuno di loro potrebbe credere, a torto o a ragione, di avere qualcosa da guadagnare dalla morte di Judith.
María Oruña rende esplicitamente omaggio ai classici gialli della «camera chiusa» in un romanzo moderno e originale. Con grande maestria, costruisce personaggi credibili e capaci di evolversi – fra cui spiccano le due figure della protagonista e della vittima, diversissime ma entrambe forti, indipendenti, ossessionate dal controllo – e un intreccio appassionante che, senza lasciare un attimo di tregua, pone sfide continue alle capacità deduttive del lettore.
Recensione
Ci sono crimini che sembrano impossibili da risolvere.
La presidentessa del più esclusivo tennis club di Santander, viene ritrovata morta nella cabina di una bellissima goletta durante una serata di gala con pochi e selezionati ospiti del mondo del tennis.
Judith Pombo, è questo il nome della vittima: una donna forte, carismatica, la cui morte non sembra in alcun modo intenerire nessuno.
Ma i morti ammazzati meritano sempre giustizia, anche se in vita non sono stati irreprensibili, e così la tenente della Guardia Civil, Valentina Redondo, dovrà affrontare uno dei casi più enigmatici della sua carriera.
Una cabina chiusa dall’interno e una ferita d’arma da taglio ma nessun’arma.
Un piccolo gruppo di ospiti che confermano le deposizioni gli uni degli altri.
Sono questi i pochi elementi con i quali avrà a che fare la squadra di Valentina.
Leggendo questo giallo ci troviamo davanti ad un classico delitto a camera chiusa nel puro stile Christie.
E’ infatti impossibile non notare le influenze di questa autrice e di altri grandi autori di questo genere.
L’attenzione dell’autrice per i dettagli non la notiamo solo in questo, ma anche nelle descrizioni sul mondo del tennis, che rendono più semplice la lettura a chi come me conosce poco di questo mondo, e soprattutto nella descrizione del modus operandi del delitto.
Quel che marea nasconde è un giallo dall’incastro perfetto, dove ogni tassello troverà la sua collocazione alla fine della narrazione, ma che non svelerò maggiormente per non togliere al lettore il piacere di risolvere il caso pagina dopo pagina.
La stessa Oruña omaggia i suoi predecessori inserendo all’inizio di ogni capitolo frasi prese dalle loro opere.
Una piccola accortezza che denota un grandissimo lavoro di ricerca da parte dell’autrice nella scelta di frasi che presentassero al meglio quanto raccontato in seguito.
Intrecciata alla trama principale c’è anche la vita di Valentina.
Una protagonista dura, lacerata dal senso di colpa che pensa di non meritare più nessuna felicità dalla vita.
Una donna che ha da poco subito un trauma che l’ha segnata e che l’ha resa una donna diversa.
Per noi italiani è impossibile capire fino in fondo questo cambiamento visto che ci troviamo di fronte al quarto libro di una serie i cui capitoli precedenti non sono stati tradotti in Italia.
Il romanzo è comunque godibilissimo da leggere anche per noi che non conosciamo i trascorsi passati.
Rimane solo un po’ difficile inquadrare fino in fondo Valentina e tutti i suoi colleghi, che sono davvero tanti.
Dovremmo già aver fatto la loro conoscenza, ma questa è una colpa che non possiamo imputare né all’autrice né al romanzo.
E’ un giallo che si legge tutto di un fiato, un romanzo caratterizzato da molteplici colpi di scena con un intreccio narrativo ben costruito che accompagna il lettore fino all’ultima pagina.
Un linguaggio semplice che rende la lettura davvero piacevole.
Traduzione: Elisa Leandri & Monica Magnin
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 464
Anno pubblicazione: 2022
María Oruña (Vigo, 1976), laureata in Legge, ha esercitato per dieci anni come avvocato. Nel 2013 pubblica il suo primo romanzo, La mano del arquero, e nel 2015, con il successo internazionale di Puerto escondido, decide di dedicarsi interamente alla letteratura. Quel che la marea nasconde è il quarto libro della serie dedicata alle indagini di Valentina Redondo, e il primo tradotto in italiano.