Il mistero della carrozza N.12 di Paolo Navi.
La tempesta straordinaria che si è abbattuta sulla Baviera ha bloccato l’aeroporto di Monaco, mettendo in crisi il rientro di Giovanni, che deve essere a Milano la sera stessa.
Sua moglie lo aspetta per una cena importante. Non può assolutamente mancare. Il treno è l’unica possibilità per arrivare in tempo.
O almeno, così crede.
Perché a un certo punto, mentre è impegnato a fantasticare su ognuno dei compagni di viaggio, un violento scossone li sbalza dai sedili.
Una valanga ha travolto il treno. Ma il peggio deve ancora arrivare. I passeggeri della carrozza 12 si accorgono con sgomento di essere gli unici sopravvissuti al drammatico incidente, sperduti in mezzo ai boschi innevati lungo cui corrono i binari del treno.
E in un attimo il viaggio si trasforma in incubo: a uno a uno i superstiti cominciano a morire, uccisi in modo brutale.
Restare uniti è l’unica speranza di salvezza, ma dimenticare di guardarsi le spalle potrebbe significare diventare la prossima vittima…
La carrozza di un treno. Otto passeggeri. Uno di loro è uno spietato assassino?
RECENSIONE
Giovanni Irani è a Monaco di Baviera. Lo aspetta il premio Spetzer. Peccato che sia solo. La moglie Laura, difatti, è rimasta a Milano per la grande cena di compleanno che si terrà in serata e che prevede un Giovanni presente.
La neve però ostacola i suoi piani…voli cancellati, impossibilità di tornare, a meno che…si c’è sempre il treno! È rimasta la seconda classe, ci si accontenta.
Come spesso accade quando si viaggia, ciò che si osserva, a parte lo splendido paesaggio qui costellato da neve e vallate bianche, sono ovviamente gli altri passeggeri.
Qui abbiamo:
Di fianco a Giovanni, la sosia della Merkel, una donna un po’ abbondante, tedesca, dal temperamento autoritario.
Di fronte, quelli che sembrano padre e figlio, forse russi, che portano una scatola enorme e terribilmente pesante e…sospetta.
Al di là del corridoio troviamo un sedicente ed affascinante portoghese, dalla parlantina forse un uomo d’affari.
Siede vicino ad un ragazzo di colore dal piglio gentile, che a sua volta siede davanti ad un altro ragazzo tedesco, suo coetaneo, che sembra amico o fidanzato.
Presenta subito un caratteraccio. Infine Lei, lei è di una bellezza che prevede che tutti si girino al suo incedere, lei che porta una valigia con le iniziali G.I. (come le sue!)…quale potrebbe essere il suo nome? Perché non Gioia Immensa? Sembra francese…che eleganza.
Finite le presentazioni di rito, riprendiamo il nostro viaggio in treno. Fermate brusche e rumori strani a parte, tutto sembra procedere se non che…una frenata improvvisa, un burrone, la carrozza si ribalta!, Il silenzio, il buio, il gelo.
Otto sopravvissuti, otto persone che devono restare unite e rimanere vive fintanto che qualcuno non accorra a salvarli…
Otto vite che cominciano ad essere sette, poi sei, poi cinque…
Un bosco fitto, il buio che permea l’ambiente, le grida, del sangue sulla neve, tanto sangue…
C’è neve dappertutto. E sangue, sangue e ancora sangue.
La neve che può anche cadere e travolgere e avvolgerti nell’oscurità, finché una mano, una mano ti verrà stretta…
Un finale che non ti aspetti.
Una targa sulla neve, il numero 12.
Un cimelio.
Un thriller che trovo abbia una connotazione più da giallo o da narrativa psicologica.
Difatti del protagonista sapremo molto.
In qualche modo tutto il testo sarà un suo viaggio interiore alla scoperta della sua infelicità sopita e determinata dalla figura della moglie.
Donna in carriera, perfezionista e attenta ad ogni minimo dettaglio.
Donna che di tempo ne ha sempre poco, soprattutto per stare col marito (si prega di notare come l’assenza della stessa a Monaco in un momento importante del marito si sia fatta sentire).
Donna che lo rende ormai infelice.
Non come Gioia Immensa, che spettacolo poterla osservare e starle vicino…ma anche Christa, non male neppure lei.
Un matrimonio alla deriva.
Una narrazione piuttosto fluida anche se la caratterizzazione dei personaggi, alle volte, risulta fin troppo minuziosa ed eccessiva.
Caratteri che risultano anche molto stereotipati e che non tutti i lettori potrebbero apprezzare.
Un finale sicuramente particolare, che non ci si aspetta di certo e che risolleva decisamente tutto il libro.
Davvero, da rimanerci a bocca aperta!
La brevità di Il mistero della carrozza N.12 di Paolo Navi , permette una lettura veloce e senza troppi intoppi.
Probabilmente mi aspettavo qualcosa di diverso? Forse.
Posso solo ribadire ed asserire, di trovare questo libro decisamente meno thriller di ciò che pensavo.
Consigliato a chi ama conoscere ed approfondire il lato psicologico dei personaggi e mettere in fila un tassello alla volta, come nei gialli d’autore.
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 224
ANNO: 2022
AUTORE
A Paolo Navi piaceva scrivere canzoni e giocare a calcio. Si è dovuto occupare di banche, di finanza, di startup e di venture capital. Ora ascolta canzoni, segue il calcio e scrive romanzi. Il tempo è galantuomo.