Partita a scacchi sotto il vulcano
Recensione di Samantha Pascucci
Succedono strane cose nel mondo dei libri.
Franz J. Lunde, autore relativamente famoso, scompare nel nulla dopo aver consegnato alla propria editor il manoscritto non ancora terminato del suo romanzo,
Ultimi giorni e morte di uno scrittore. Il testo rispecchia in modo inquietante alcuni episodi accaduti nella realtà a Lunde poco prima di sparire. Meno di due settimane dopo si perdono le tracce di una nota poetessa, Maria Green, in circostanze analoghe.
Col passare dei giorni emerge che entrambi nel corso dell’autunno sono stati «perseguitati» da qualcuno in occasione delle loro apparizioni in pubblico in giro per il paese.
Esiste un collegamento tra questi fatti? È quello che deve scoprire controvoglia l’ispettore Barbarotti quando il caso finisce sulla sua scrivania, mentre sta affrontando una crisi personale con la compagna e collega Eva Backman.
Sullo sfondo della prima ondata della pandemia da Coronavirus che ha travolto il mondo, occuparsi della scomparsa (volontaria?) di due autori gli sembra come giocare a scacchi sotto un vulcano pronto a eruttare…
A smuovere le indagini che proseguono a rilento è una terza sparizione: stavolta non si hanno più notizie di un temutissimo critico letterario…
Senza mai perdere l’umorismo che lo contraddistingue, Barbarotti mette in campo tutta la propria abilità investigativa per venire a capo di una vendetta che affonda le radici in un passato nero.
Recensione
Basta un ispettore che indaga su tre sparizioni per trovarsi davanti ad un thriller?
Secondo me, no.
Ed è per questo che ho trovato questo libro davvero debole e non all’altezza del genere; non si può dire che sia un brutto libro, ma non lo si può nemmeno definire un buon thriller.
Manca l’adrenalina, manca l’ansia, manca l’azione, manca tutto quello che ci si può aspettare in un thriller.
La trama è lenta e le indagini sono più legate alla sorte che ad una vera e propria ricerca; la risoluzione del caso, poi, si concentra solo nelle ultime pagine e non si capisce nemmeno così bene come la squadra investigativa ci giunga.
A rallentare ancora di più la trama, ci sono i molti dettagli, a volte anche ripetuti, che sono sicuramente utili per caratterizzare i personaggi ma che appesantiscono un libro che già da solo fa fatica a decollare; va però detto che lo stile è scorrevole e davvero di facile lettura.
Usciti però dalla definizione di thriller, questo libro- Partita a scacchi sotto il vulcano – ha alcuni spunti interessanti.
Innanzitutto è stato davvero divertente destreggiarsi fra i vari punti di vista presenti durante la narrazione; all’inizio, ad esempio, troviamo un autore che scrive di un altro autore in un continuo intrecciarsi fra realtà e finzione e Nesser è davvero abile nel mantenere il confine fra questi due piani così labile da confondere il lettore.
A fare da sfondo alle vicende narrate, troviamo il Coronavirus; non una presenza ingombrante, ma un elemento che accompagna la squadra investigativa e che mette in luce le difficoltà che tutto il mondo ha vissuto nella quotidianità durante la pandemia.
La sparizione di tre persone sembra quasi priva di importanza davanti alla situazione mondale, ma la giustizia non può fermarsi e così, come lo stesso titolo suggerisce, la partita a scacchi per risolvere il caso deve andare avanti nonostante la Terra sia un grande vulcano pronto ad eruttare.
Poi c’è il mondo dell’editoria.
Hakan Nesser si diverte a raccontarci un piccolo spaccato di questo mondo e lo fa descrivendo e prendendo un po’ in giro la vita quotidiana degli autori e i vari inconvenienti che posso capitare durante le apparizioni pubbliche.
Non ci troviamo quindi davanti ad un thriller travolgente, siamo però davanti ad un bel lavoro di maestria nell’intrecciare più piani di narrazione.
Traduzione: Carmen Giorgetti Cima
Editore: Guanda Editore
Pagine: 396
Anno pubblicazione: 2022
Håkan Nesser è uno scrittore svedese di romanzi polizieschi. Ha insegnato lettere in un liceo, ma dopo il successo ottenuto dai suoi primi romanzi si è dedicato interamente alla letteratura.
Molti dei suoi gialli hanno come protagonista il commissario Van Veeteren. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, tra cui l’italiano, e da alcuni di essi sono stati tratti film o serie televisive. Nel 2000 ha vinto, con Carambole, il premio Glasnyckeln (“Chiave di vetro”) per il miglior romanzo poliziesco scandinavo. Dal 2000 la TV svedese ha prodotto una serie di film basati sui casi del commissario Van Veeteren: alcuni sono basati su romanzi già pubblicati, altri sono stati scritti espressamente per la televisione da Nesser.