Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
Recensione di Samantha Placucci
A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute.
Di sicuro c’entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato.
Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre.
C’è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno.
Ora hanno deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael.
Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo.
Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo.
Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.
Recensione
Parenti serpenti?
Forse per la famiglia Cunningham sarebbe più corretto usare la parola assassini. Sì perché, come ci preannuncia il titolo di questo romanzo, ogni componente della famiglia ha ucciso qualcuno e sarà proprio uno dei Cunningham a raccontarci i fatti che hanno portato a questa triste verità.
Di triste però in questo giallo c’è davvero poco.
Da quando ha denunciato per omicidio il fratello Michael, Ernest Cunningham è diventato la pecora nera della famiglia; potete bene immaginare la sua gioia quando tutti si riuniscono per la scarcerazione.
Se poi ci mettiamo uno chalet in montagna isolato da una bufera e un cadavere nella neve, la rimpatriata si trasforma in un evento che qualsiasi giallista fremerebbe dalla voglia di raccontare.
E così Ernest, un autore che scrive libri su come si scrivono libri, decide di mettere su carta la storia della sua famiglia e ripercorre i fatti che hanno tinto di nero il loro incontro, tutto questo, come lui stesso dichiara nel primo capitolo, seguendo le regole del Decalogo del giallo perfetto di Ronald Knox.
Benjamin Stevenson sa come parlare e intrattenere il suo pubblico e di riflesso anche Ernest sa come parlare e dialogare con il suo.
E’ davvero interessante e accattivante il tono colloquiale con cui il protagonista parla ed interagisce con il lettore: lo stuzzica, lo prepara a quanto seguirà, ma soprattutto lo coinvolge e lo rende testimone dei segreti della famiglia.
Se siete mossi solo dalla curiosità per i fatti di sangue, vi anticipo da subito tutti i punti del libro in cui ha luogo o viene riferita una morte
Una struttura questa che lascia grandissimo spazio all’umorismo, perché Ernest sa già cosa è successo e ovviamente può presentarcelo come meglio preferisce e ridere anche sulla morte.
L’umorismo è il vero protagonista di questo romanzo- Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno – ed è così ben usato che oscura i punti deboli del testo, come ad esempio il passaggio fra tempi temporali diversi non annunciati.
Ci troviamo davanti ad un giallo originale, che strizza l’occhio ai classici del genere in modo moderno e divertente.
Traduttore: Elena Cantoni
Editore: Feltrinelli
Pagine: 384
Anno pubblicazione: 2022
Benjamin Stevenson è uno stand-up comedian e autore australiano. Insieme al fratello gemello forma il duo comico The Stevenson Experience, amatissimo e incoronato come il duo più divertente in Australia.
Si è esibito più volte su abc, Channel 10 e The Comedy Channel.
Accanto alla carriera di comico, Benjamin ha deciso di portare avanti anche quella di scrittore.
I suoi romanzi sono in corso di traduzione in tutto il mondo.
Nel 2022 Feltrinelli pubblica Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno.