Appunti su un’esecuzione
Ansel Packer è nel braccio della morte: ha davanti a sé dodici ore prima di essere giustiziato.
Ha ucciso tre ragazze e non c’è possibilità di grazia.
Solo una speranza: la complicità di Shawna, guardia carceraria avvinta dal suo fascino equivoco e disposta a farlo fuggire.
Mentre il conto alla rovescia incombe, la voce seducente e ossessiva di Ansel si alterna a quelle delle donne più importanti della sua vita: Lavender, la madre, schiacciata da una relazione violenta che ha abbandonato senza pensare alle conseguenze; Saffy, la detective della Omicidi che con intuito e pazienza ha riconosciuto l’assassino, l’ha braccato, l’ha catturato; e Hazel, che ha visto la gemella consumarsi in una passione malata.
Sorretto da un ritmo tesissimo, animato da personaggi densi di luce, questo romanzo è anche un’indagine sul tetro, ambiguo mito del serial killer.
RECENSIONE
Danya Kukafka ci regala, ancora una volta, una storia che non lascia indifferenti e che invita a molteplici spunti di riflessione.
Appunti su un’esecuzione è un titolo che racchiude e riassume l’essenza del libro.
Ci troviamo in una cella di prigione con un conto alla rovescia ben definito che rappresenta le ore che mancano all’esecuzione del protagonista, narratore della vicenda.
L’atmosfera è cupa e claustrofobica, le parole di Ansel Packer si insinuano nella mente del lettore e lo guidano in uno scenario che offre ben poche prospettive di speranza.
Man mano che si prosegue con la lettura, veniamo a conoscenza di tutta la vita di Ansel e incontriamo le donne che ne hanno fatto parte a vario titolo.
Questo corollario di personaggi aiuta a distogliere l’attenzione dal tempo che scorre inesorabile e ci permette di comprendere a pieno la vita del protagonista.
Una serie di sfortunati eventi plasma la mente del giovane Ansel preparando il terreno per un male che si radica in lui con radici salde.
Ci si rende conto che esiste un profondo dualismo in questo personaggio: una parte buona e bisognosa d’amore e una parte brutale che lo ha condotto in cella, in attesa di essere giustiziato.
Questa ambivalenza mette in crisi chi legge che fa fatica a trovare una chiave di lettura giusta, si arrovella su tanti fattori ma fondamentalmente non si viene a capo del dilemma ed è difficile scegliere chiaramente da che parte stare.
La narrazione in prima persona e lo stile delicato della Kukafka rendono l’esperienza di lettura totalmente immersiva: una volta iniziato il libro, vorrete sapere come andrà a finire, se davvero per Ansel c’è possibilità di redenzione, se il verdetto della giuria è stato equo.
Per quanto la nostra parte razionale sappia individuare la decisione corretta, quella sentimentale farà fatica a vedere le cose con chiarezza.
Un elemento che dà un tocco in più è la libertà di compiere questa scelta che ci regala l’autrice.
Danya Kukafka, infatti, non elabora un finale preciso e netto alla sua storia ma ci lascia liberi di giudicare l’intera vicenda dopo averci fornito tutti gli elementi possibili e necessari a carpirne ogni sfumatura.
Non è un libro per tutti e non è un libro che lascia indifferenti.
È una lettura da affrontare con consapevolezza ma che merita assolutamente un possibilità.
Traduzione: Berenice Capatti
Editore: Bompiani
Pagine: 320
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Danya Kukafka è cresciuta in Colorado e poi si è trasferita a New York.
Da anni lavora in editoria e oggi è agente letteraria.
Il suo romanzo d’esordio, Girl in Snow, è stato pubblicato da Bompiani nel 2017.
Con Appunti su un’esecuzione ha vinto il prestigioso Edgar Ward per il miglior romanzo 2023.