La casa delle salamandre di Stefano Di Marino

la casa delle salamandre

La casa delle salamandre

Recensione di Samantha Placucci

Bas Salieri, studioso dell’Occulto, si ritrova a Bologna con il cuore a brandelli e nessun progetto per il futuro.

Ad accoglierlo sotto i portici c’è Mario Ghiddi, amico di lunga data e grande esperto di cinema gotico italiano, che per svagarlo lo accompagna a un evento della Bologna underground: un’asta semisegreta in cui verrà battuto il dipinto di un tormentato inquisitore del XVI secolo.

Il quadro fa gola a molti, in primis a Verbena Vardi, unica discendente dell’ultima, presunta strega condannata dall’inquisitore.

Il motivo è noto: tra le pennellate, leggenda vuole che l’autore, pentito delle proprie azioni, abbia nascosto il nome dei mandanti della falsa accusa contro la donna.

Ad aggiudicarsi il dipinto è invece il gallerista Ruben Moioli, e per una cifra da capogiro. Mario e la sua cricca di conoscenti belli ed equivoci sospettano che ci sia qualcosa sotto… e la fama oscura del dipinto non tarda a confermarlo.

Quanti e quali segreti nasconde la tenuta dei Vardi, ribattezzata “La Casa delle Salamandre” in onore di una falange di sanguinari guerrieri, le cui anime buie, si dice, ancora si aggirano nei suoi sotterranei?

Recensione

Mondadori porta nelle case di noi lettori un romanzo postumo dell’autore Stefano Di Marino.

Con La casa delle salamandre ritroviamo lo studioso dell’occulto Bas Salieri alle prese con un’ira che mette radici nella violenta caccia alle streghe del lontano XVI secolo.

Tranquillizzo subito i lettori che, come me, non hanno mai letto nulla di questo autore e che quindi incontrano il protagonista per la prima volta: è un romanzo che si può godere benissimo anche senza aver letto i capitoli precedenti della serie poiché la storia è completamente slegata.

Siamo a Bologna e Bas viene invitato dall’amico Mario Ghiddi a partecipare ad un’asta nella quale verrà battuto un quadro che sembra nascondere un segreto che lega il pittore, un famoso inquisitore del 1600, ad una strega da lui mandata al rogo.

Dalla sera dell’asta l’ira della strega sembra tornare a serpeggiare fra le vie del capoluogo emiliano e i delitti inizieranno a macchiare di sangue la Dotta.

Bas Salieri è un protagonista molto particolare: è uno studioso dell’occulto che non crede nell’occulto, un uomo che cerca di smascherare le truffe e gli inganni che ruotano attorno a questo mondo così affascinante ma che allo stesso tempo può intimorire.

Se c’è una cosa che va riconosciuta a questo testo è proprio la capacità di far credere al lettore che l’impossibile sia possibile e che fatti avvenuti ai giorni d’oggi possano essere davvero legati alla furia e alla vendetta di una strega condannata al rogo quattrocento anni fa.

Il mondo dell’occulto viene descritto così bene che anche l’ambientazione prende una connotazione cupa e misteriosa che invoglia ancora di più la lettura.

Anche la trama di La casa delle salamandre è costruita con grande maestria: sebbene sia possibile individuare una possibile soluzione, è davvero impossibile intuire chi sia l’assassino e ovviamente in un thriller questo è assolutamente un valore aggiunto.

Bisogna però dire che al finale viene data meno attenzione rispetto all’inizio del testo: ad un certo punto si ha come la sensazione che il romanzo andasse concluso e gli eventi del gran finale vengono raccontati in modo caotico e sbrigativo, lasciando quindi un po’ di perplessità nel lettore.

La stessa perplessità viene lasciata anche dallo stile; uno stile ricercato che a volte stona con quanto viene descritto e con i caratteri dei protagonisti.

Una scrittura che risulta priva di coinvolgimento emotivo e che quindi rende complicato empatizzare con i protagonisti, tanto che nessuno ha la forza di rimanere nel cuore del lettore.

Una lettura piacevole che riesce a coinvolgere il lettore per trama e ambientazione ma che non riesce fino in fondo a creare un legame fra la storia e chi vi ci si deve immergere dentro.

Editore: Mondadori
Pagine: 416
Anno pubblicazione: 2023

Stefano Di Marino

Stefano Di Marino nacque nel 1961 a Milano, dove ha continuato a vivere fino al 2021, quando si è tolto la vita.

Definito “il più grande scrittore pulp Italiano” e “un Salgari del XXI secolo” è stato scrittore, traduttore, critico letterario, storico del cinema e insegnante di italiano.

Nella sua straordinaria carriera ha pubblicato, con vari pseudonimi, quasi duecento romanzi.

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