SPECIALE NEBBIAGIALLA – Carlo Lucarelli

NEBBIAGIALLA SUZZARA NOIR FESTIVAL

Sabato 23 settembre, a Suzzara (MN), ci sarà la proclamazione del vincitore del Premio NebbiaGialla 2023 per la categoria romanzi editi.

Giunta alla sua diciassettesima edizione, questo premio letterario, nato da un’idea di Paolo Roversi, con il contributo del Comune di Suzzara e di Piazzalunga Cultura, è diventato un punto di ritrovo imprescindibile per gli amanti di letteratura noir e poliziesca.

Con molto piacere, Thriller Life inizia quest’anno una collaborazione con il Premio Nebbiagialla, e fornirà ai suoi lettori una recensione approfondita dei finalisti.

Questi i quattro titoli scelti dalla Commissione Scientifica lo scorso mese di maggio:

  • Carlo Lucarelli – Bell’Abissina – MONDADORI
  • Chiara Montani – La ritrattista – GARZANTI
  • Danilo Pennone – Delitto di Ferragosto – NEWTON COMPTON
  • Barbara Perna – Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi – GIUNTI

Quattro volumi di grande qualità che ci hanno accompagnato durante un’estate di indagini mozzafiato.

La seconda opera che abbiamo letto è:

Bell’abissina di Carlo Lucarelli
Un’indagine del commissario Marino

Nella “Presidenziale”, la sezione della polizia che si occupa della sicurezza di Mussolini, c’è un gruppo molto particolare chiamato “Squadra Fognature”, comandato a perlustrare il sottosuolo di strade e piazze su cui passerà il Duce, a caccia di eventuali bombe.

Ed è durante una di queste perlustrazioni che agli inizi degli anni ’30 gli agenti della Fognature trovano il cadavere di una donna, sgozzata e scarnificata.

Dieci anni più tardi, a Cattolica, il commissario Marino, segretamente e attivamente antifascista col nome di battaglia “Locàrd”, riceve le confidenze di uno degli ex agenti della Fognature: forse la morte della ragazza, e di tante altre, ha a che fare con la famiglia di Francone Brandimarzio, un ricco imprenditore che ha fatto fortuna nelle Colonie, e che adesso si è ritirato a Cattolica, insieme al figlio Attilio e a una giovane e affascinante ragazza eritrea.

Una famiglia all’apparenza irreprensibile, e soprattutto intoccabile, dal momento che foraggia gerarchi corrotti e ladri di regime, occultando e distribuendo fiumi di denaro sporco.

Il commissario Marino si rende conto che, oltre a smascherare un assassino seriale, questa indagine può mettere in grave difficoltà il regime, ma il filo su cui si muove è davvero sottile, e il rischio di cadere, è dietro l’angolo.

RECENSIONE

Con Bell’Abissina, Lucarelli gioca sul sicuro, presentando un romanzo molto ben strutturato intorno ai punti chiave che l’hanno reso uno degli scrittori contemporanei più amati d’Italia.

Centrale è l’ambientazione storica, ben descritta e coinvolgente.

Siamo in Italia, a Cattolica, poco prima dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

S’intrecciano i temi cari all’autore: il fascismo, la dittatura, il conformismo di molti, la coraggiosa resistenza di pochi.

Come sempre, Lucarelli fa un ritratto senza sconti del Regime, mostrandone vizi e derive, ma ricordando anche come tante persone ne abbiano tratto giovamento, o si siano adeguate a un facile conformismo di facciata, preferendo assecondare, piuttosto che combattere.

Come indicato dal titolo, il razzismo è un altro tema centrale del libro.

Infatti, ospite nella villa dei Brandimarzio, c’è una bellissima donna di colore, Weinì.

Una coloniale, come si diceva all’epoca, in realtà non etiope, ma eritrea, costretta a sopportare sguardi biechi e commenti inappropriati.

Sullo sfondo, le note della famosa canzone, scritta da Renato Micheli e musicata da Mario Ruccioni nel 1935, intitolata Faccetta Nera, che gli uomini si divertono a canticchiare quando vedono passare la ragazza.

A conferma che la depravazione è più forte anche del razzismo.

Protagonista della vicenda è il commissario aggiunto Marino, uno sbirro da regime che in realtà fa il doppio gioco, passando informazioni e passaporti falsi agli amici di Giustizia e Libertà.

Come da consuetudine, Lucarelli abbozza soltanto questo personaggio, lasciando la descrizione largamente incompiuta.

Ne risulta quindi un protagonista piacevole, ma difficile da cernere e da capire e quindi da conoscere.

D’altronde questa è una delle caratteristiche dell’autore: anche il suo Commissario De Luca, nonostante sette romanzi, rimane ancora abbozzato.

Altra caratteristica tipica di Lucarelli, e che ritroviamo in questo volume, è la sua brevità, neanche 200 pagine.

L’autore, com’è risaputo, ama i romanzi corti, che si leggono tutto d’un fiato, e questo volume non fa eccezione.

Con la sua penna suadente, Lucarelli pare sussurrare all’orecchio del lettore e condurlo lungo la vicenda in una breve e intensa cavalcata.

La storia si delinea secondo il più classico scenario del giallo, con un delitto nella parte iniziale, un presunto colpevole che appare velocemente all’orizzonte, e un poliziotto che, fiutata la pista, si butta a capo chino dentro l’indagine, scavando e abbaiando fino a scovare la preda.

A complicare il compito di Marino, ci sono però le amicizie dei Brandimarzio, che rendono il sospettato praticamente intoccabile.

Ecco allora lo stratagemma, il colpo di genio, che viene a spezzare il climax, permettendo la soluzione dell’intreccio.

Un Carlo Lucarelli in tutta la sua maestria, che regala, ancora una volta, un romanzo estremamente piacevole.

Editore: Mondadori
Pagine: 192
Anno pubblicazione: 2022

AUTORE

Figlio dell’ematologo Guido Lucarelli e pronipote di Antonio Meucci (a cui assomiglia anche fisicamente), Carlo Lucarelli nasce a Parma nel 1960.

Il suo esordio letterario avviene nel 1990 con il giallo storico Carta bianca, primo romanzo con protagonista il Commissario De Luca, a cui l’autore ha dedicato, fino ad adesso, sette volumi.

Molto prolifero, Lucarelli ha scritto svariati romanzi, fumetti, sceneggiati e opere teatrali.

In ambito letterario, hanno riscontrato molto successo la serie con protagonista l’Ispettore Coliandro, quella con l’Ispettore Grazia Negro e quella del Capitano Colaprico.

Tra il 1999 e il 2009 ha condotto l’emissione televisiva “Blu Notte – Misteri italiani” su Rai 3.

Nel 2010 è stato tra i fondatori della scuola di scrittura “Bottega Finzioni” di Bologna.

Negli ultimi anni ha condotto svariati programmi su Sky Arte e RaiPlay.

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