Barbara Perna
Barbara Perna è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999.
Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano.
Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma.
Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni.
Annabella Abbondante – La verità non è una chimera, il suo romanzo d’esordio, uscito nel 2021, è stato un caso editoriale.
“Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta.
Si, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata.
Ho tre dipendenze gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno”
Barbara Perna presenta così Annabella, personaggio divenuto in breve tempo eroina del Cosy crime all’italiana.
Con L’essenziale è invisibile agli occhi, Annabella Abbondante conquista il suo spazio alla Finale del Premio letterario NebbiaGialla, che vedrà la proclamazione del vincitore nella categoria romanzi editi il 23 Settembre.
Lo Speciale NebbiaGialla di Thriller Life, in collaborazione con Paolo Roversi, ideatore di questo premio letterario, vi propone le recensioni dei titoli in concorso e le interviste ai protagonisti di questa finale.
Alessandro Quadri di Cardano ha letto Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi di Barbara Perna e l’ha recensito QUI
Barbara Perna ha gentilmente risposto alle nostre domande
1. Annabella è una donna piena di meravigliose contraddizioni, a cominciare dal suo rapporto con il cibo. In questo secondo volume sembra che la giudice stia raggiungendo una nuova considerazione di se stessa, che le permetta anche di accettarsi maggiormente nelle proprie rotondità. Annabella che sta maturando?
Certo, anche Annabella Abbondante dovrà fare il percorso di crescita nell’arco della serie che ho ideato per lei. Quando ho scritto il mio primo romanzo ho costruito un personaggio molto caratterizzato, quasi fumettistico.
In quel momento il mio scopo era creare una protagonista simpatica e empatica che sapesse narrare della magistratura con ironia, non potevo ancora immaginare che il romanzo sarebbe stato pubblicato e avrebbe riscosso il suo successo di pubblico.
Dal secondo romanzo in poi ho scritto con un progetto più ampio, che abbraccia una trama orizzontale che si svilupperà su più romanzi. Annabella passa ad essere una persona, più che un personaggio. E come tutte le persone si confronta con i suoi dubbi, i suoi fantasmi, i suoi fallimenti e cresce.
2. Nell’ultimo libro avevamo lasciato Annabella felicemente in coppia, invece le cose qui si complicano. Tra amori antichi, passioni recenti e nuovi incontri, sembra che sia sbocciata la primavera nel cuore della nostra giudice. Che succede?
Prima di raggiungere il suo equilibrio Annabella dovrà, come tutti, confrontarsi con il suo passato.
In questo secondo romanzo la nostra protagonista si rende conto che alcune scelte della sua vita potrebbe essere state condizionate da qualcosa che affonda le radici nel passato.
La sua libertà in amore forse non è una scelta, ma il frutto di un vincolo del passato non è stato spezzato del tutto.
3. Finalmente Annabella sembra aver trovato in Ferruccio Landi, il Pubblico Ministero incaricato delle indagini sull’omicidio di cui è stata testimone, un alleato ideale, che le lascia carta bianca, invitandola, addirittura, a ficcare il naso nell’inchiesta. Eppure, anche così, la nostra Abbondante dovrà sudare sette camice per venir a capo della matassa, perché la vicenda è veramente complessa e irta di contraddizioni e finti indizi. Quando si pensa a una trama, come si trova il giusto equilibrio tra complessità e verosimiglianza?
Nel mio personale modo di scrivere dedico molto tempo alla progettazione della trama gialla.
Ci tengo alla coerenza del racconto, alla verosimiglianza delle situazioni.
Ma amo molto anche i colpi di scena, che da lettrice hanno sempre fatto la differenza tra una trama gradevole ma scontata e una trama che mi ha davvero appassionato. Non è semplice mantenere anche la linearità della narrazione.
Questo è frutto di uno scrupoloso lavoro di progettazione a monte e di revisione a valle della scrittura vera e propria.
4. Emblematica è la coppia gay tra il commissario di polizia Nicola Carnelutti e il bel Capitano dei carabinieri. Il fatto di avere dei tutori dell’ordine con questo orientamento sessuale, è sicuramente un elemento che distacca. Per quale motivo hai deciso di dare questa connotazione ai personaggi, e cosa apporta alla vicenda e, in particolare, alla relazione con la protagonista?
All’inizio la figura di Nicola omosessuale mi è venuta spontanea perché avevo un carissimo amico, che è gay, al quale volevo ispirare il personaggi di Nicola.
Poi la relazione con il capitano dei Carabinieri mi è proprio saltata fuori dalle pagine, mentre scrivevo. Non era in progetto all’inizio. Però sono molto felice di aver osato con questa coppia. Per me il tema della diversità, o meglio della unicità di ogni essere umano, è fondamentale.
Lo tratto anche in altri modi: nelle trame ad esempio si affrontano temi come la neuro atipicità, la tossicodipendenza. Il tema emerge, non da ultimo, nella stessa connotazione fisica della protagonista.
Nei prossimi romanzi ci saranno altri personaggi che introdurranno questa temarica, come una PM su sedia a rotelle, e un ragazzo minorenne rifugiato che entrerà nella vita di Annabella Abbondante.
5. L’alter-ego di Annabella, il terribile PM Massimo Delle Case (Chiuse), in questo episodio ci stupisce. Non solo perché lo si scopre capace di produrre suoni gutturali che la protagonista finisce per interpretare come una risata, ma anche perché pare superare l’ormai storica antipatia esistente tra i due ex compagni di classe. Potremmo immaginare che questo antico astio si trasformi un giorno in un amore travolgente e appassionato?
Con Annabella Abbondante tutto è possibile!
6. Traghettare il giallo classico nella nostra epoca così smart e tecnologica richiede una buona dose di equilibrio, tra canoni imprescindibili ed elementi moderni. Qual è la tua formula magica?
Le trame gialle della serie di Annabella Abbondante hanno una connotazione classica.
Ruotano tutte intorno alle passioni umane, che restano moderne in quanto universali. Poi scrivo di ciò che ho conosciuto, direttamente o indirettamente, in ragione della mia esperienza come magistrato.
Nella esperienza investigativa italiana la tecnologia è importante, ma la capacità empatica e la conoscenza dell’essere umano resta ancora una dote vincente nella risoluzione dei casi.
7. Thriller, Noir e Gialli si trovano anno dopo anno sempre in vetta alle classifiche dei libri più venduti. Perché ci piace così tanto leggere storie che declinano il Male in tutte le sue varie sfumature?
Credo che si tratti di un modo semplice e poco costoso per esorcizzare l’insicurezza e l’inquietudine che la società in cui viviamo ci trasmette.
Dopo il Covid e con la guerra sempre più presente nelle nostre vite, è diventato ancora più pressate la voglia di dare ordine al caos.
I gialli classici e i Thriller ti regalano questo: ti consentono di immergerti un mondo di certezze, dove nonostante tutte le efferatezze che ritroviamo tra le pagine, non si dubita che alla fine il male soccomba, il colpevole sia assicurato alla giustizia e ogni cosa torni al suo posto.
I noir non sono ugualmente rassicuranti, perché non sempre le vicende delittuose trovano una soluzione positiva, ma assolvono comunque allo scopo di favorire la metabolizzazione degli aspetti più cupi e inquietanti della nostra realtà.
8. Il premio Nebbia Gialla riunisce ogni anno i migliori talenti italiani della narrativa crime. Cosa rappresenta per te questo premio?
Si aggiunge ai tanti regali meravigliosi che la scrittura mi ha donato. A 50 anni ho iniziato una seconda vita, mi è stata data un’altra possibilità di realizzazione e di felicità. Tutto grazie ad Annabella Abbondante e alla passione per il giallo.
Essere in finale con Carlo Lucarelli e gli altri bravissimi colleghi scrittori è una specie di sogno. Me lo sto godendo fino in fondo, con gratitudine verso la vita, che riesce a riservarti sorprese anche quando pensavi che il tuo percorso fosse ormai scontato.
Thriller life ringrazia Barbara Perna per la disponibilità
a cura di Alessandro Quadri Di cardano e Patty Pici