La morte misteriosa di un libraio a Londra
Una notte d’estate per le vie di Londra il sergente Wigan incontra un uomo visibilmente ubriaco. È Michael Fisk, un collezionista di libri rari, che finisce per contagiare il poliziotto con la sua stessa passione. Ma Wigan non può certo immaginare che si troverà coinvolto in un mondo bizzarro e molto pericoloso.
Pubblicata per la prima volta nel 1956, un’indagine avvincente nel mondo del collezionismo librario che delizierà insieme gli accaniti bibliofili e gli appassionati del mistero.
RECENSIONE
Come già anticipato dal titolo, La morte misteriosa di un libraio a Londra, questo giallo è ambientato nel mondo dei librai, più in particolare in quello dei cercatori e dei collezionisti di libri.
Siamo nel 1956, nei sobborghi di Londra, e il sergente Wigan si ritrova coinvolto, suo malgrado, in un brutto caso di omicidio.
La vittima è un suo amico di recente acquisizione, il bibliofilo Mike Fisk.
Ad essere incriminato e condannato a morte per questo delitto, un concorrente in affari, l’irascibile e vendicativo Fred Hampton.
Wigan, che è una brava persona, non essendo convinto della colpevolezza di Fred, continua ad indagare per scagionarlo e per incastrare il vero assassino.
Vista la resistenza dei suoi superiori, si fa aiutare da altri collezionisti ed entra così in contatto con il loro mondo, in apparenza tranquillo, ma che in realtà nasconde feroci rivalità e passioni incontrollabili.
I librai e i cercatori, infatti, non vengono descritti come uomini di cultura, ma piuttosto come uomini d’affari, disposti a tutto pur di accaparrarsi copie preziose (soprattutto prime edizioni antiche), per poi rivenderle a facoltosi collezionisti.
“C’è gente priva di scrupoli”
“Nessun bibliofilo è un vero gentiluomo”
I collezionisti, a loro volta, sono avidi e pronti ad oltrepassare i limiti della legalità, quando si tratta di acquistare (o rubare) un testo raro o introvabile.
Il collezionismo è una specie di malattia
La descrizione di questo contesto tanto complicato (“Il vostro mondo è un labirinto”) è certamente uno degli aspetti più interessanti del romanzo.
In La morte misteriosa di un libraio a Londra, anche la dimensione spazio-temporale è straniante.
Non sembra di trovarsi alla metà del XX secolo, ma nella Londra di epoca vittoriana, una città piena di segreti e di strane credenze, intrisa di occultismo e di paure.
Altro elemento notevole, il sergente Wigan.
Un poliziotto umile, ma tenace, che non si accontenta della soluzione più facile e, pur di dimostrare l’innocenza di Hampton, mette a rischio il posto di lavoro.
Ma c’è di mezzo la vita di un uomo e lui non potrebbe mai accettare di farsi complice di un’ingiustizia.
Una delle domande più frequenti all’accademia è: ‘Qual è il principale requisito per un agente?’. Qualcuno dice il coraggio, qualcun altro il tatto, altri ancora l’intelligenza. La risposta corretta è l’onestà. Un poliziotto disonesto è un ossimoro.
L’impegno di Wigan e di altri cercatori di libri, eccentrici e stravaganti quanto vogliamo, ma anch’essi incapaci di concepire una morte che ritengono iniqua, porta a smascherare il vero assassino.
Ne, La morte misteriosa di un libraio a Londra, il lettore, dopo aver visto pagina per pagina decadere gli indizi contro diversi sospettati, scopre il colpevole ‘in presa diretta’ nel momento stesso in cui lo scoprono gli investigatori.
Se desiderate un thriller carico di adrenalina e di scene d’azione, questo non è certamente il libro che fa per voi.
Lo potete leggere con piacere se invece siete alla ricerca di un giallo dai tratti noir, dal ritmo non incalzante e dai toni moderati.
Traduzione: Nicola Ferloni
Editore: Vallardi
Pagine: 240
Anno: 2023
AUTORE
Bernard J. Farmer (1903-1964) è uno scrittore britannico.
Autore di romanzi gialli, Farmer unisce nelle sue opere la passione per il genere poliziesco e l’amore per i libri rari.
La morte misteriosa di un libraio a Londra, pubblicato nel 1956, combina mirabilmente queste due anime in una storia avvincente e ricca di colpi di scena.
