Le catene del passato
Da dieci anni Jonah Colley è tormentato dal rimorso per la scomparsa del figlio Theo, di quattro anni: un pomeriggio erano al parco quando Jonah si è addormentato sulla panchina mentre guardava suo figlio sulle giostrine.
Al suo risveglio Theo era sparito nel nulla, solo una scarpa è stata trovata in un tunnel di scarico. Un incubo per ogni genitore, una condanna per Jonah che porta sua moglie a chiedere la separazione e la rottura col suo migliore amico Gavin.
Gli rimane solo il lavoro, è un poliziotto con un grande senso del dovere. Proprio il suo attaccamento al lavoro gli farà rispondere alla chiamata di Gavin che si rifà vivo dopo anni di silenzio.
Gli chiede di potersi vedere e l’appuntamento è in un vecchio magazzino vicino al porto: è sicuro di riuscire a svelare finalmente la verità sepolta da tempo sulla scomparsa di Theo.
Ma quando arriva sul posto Gavin è morto, vicino a lui altri due cadaveri. Si innesca una rocambolesca corsa contro il tempo perché Jonah vuole a tutti i costi risolvere il mistero di quei corpi di cui è ritenuto responsabile dalla polizia.
RECENSIONE
L’incubo di ogni genitore: la scomparsa di un figlio senza poter avere nemmeno la consolazione di un corpo su cui piangere.
Un dolore talmente atroce che può creare forti attriti tra coniugi che si incolpano l’un l’altra della mancanza delle dovute attenzioni, che crea fratture insanabili con gli amici perchè li si ritiene incapaci di provare lo stesso tormento, specie se quell’amico lo si trova a letto con la propria moglie.
E’ quello che succede a Jonah Colley, incapace di reagire a qualsiasi evento esterno lo circondi.
Non lotta per far restare la moglie: è colpa sua e solo sua perché si è addormentato mentre suo figlio spariva, non importa se era talmente stanco dai turni di lavoro, non sarebbe dovuto succedere.
Il mondo gli è crollato addosso, il suo senso di frustrazione rischia di corroderlo.
Cosi si butta a capofitto nel lavoro, lui fa parte dello SCO, il nucleo operativo armato della Metropolitan Police.
E’ bravo a capire chi mente, chi fa il doppio gioco, chi sta cercando di nascondere elementi utili.
Ma quando riceve una telefonata da Gavin, quel vecchio amico e compagno che non sente né vede da dieci anni, che gli chiede aiuto perchè lo ritiene l’unica persona di cui possa fidarsi, non ci pensa un attimo.
L’appuntamento è alla banchina del Macello, un nome che è tutto un programma.
Con i sensi all’erta quando arriva in quel posto umido, fatiscente, buio e sporco trova l’amico morto: il corpo avvolto nel cellophane e cosparso di calce viva è quasi difficile da riconoscere.
Il sentore ramato del sangue. Le macchie nere formavano un percorso che si perdeva nell’ombra
Accanto a lui altri due cadaveri, conciati nello stesso modo ma uno respira ancora così tenta di liberarlo.
Si tratta di una ragazza dai tratti somatici asiatici che gli rivela un nome ma viene colpito alla testa, lotta con il suo aggressore che gli frantuma un ginocchio e perde i sensi.
Si risveglia in ospedale: è accusato di omicidio e ha davanti un lungo percorso di riabilitazione.
Solo se e stronzate. A volte la vita diventa una merda e non ci si può fare proprio nulla. Non si possono prevedere le cose
Dal giorno della scomparsa di Theo, è convinto che l’unico responsabile sia Owen Stokes, l’uomo che si trovava al parco quel giorno maledetto e che sembra ricomparire ogni volta che succede qualcosa.
Non c’erano prove contro di lui, solo le sensazioni di Jonah.
Ma ora il suo sangue è sulla scena del crimine, le sue foto sul computer di Gavin.
I due si conoscevano?
Una giovane giornalista impicciona ma decisa a scoprirne di più riesce a collegare vari elementi portando alla luce un traffico clandestino di giovani ragazze immesse sul mercato della prostituzione e del traffico di organi.
Soldi e mazzette ritrovate nell’intercapedine di un appartamento segreto, poliziotti corrotti e depistaggi, bugie e inganni, traffico di esseri umani e bodyguard massicci, fedeli e silenziosi.
In un crescendo di tensione e adrenalina si muove questo padre – poliziotto che cerca la sua personale giustizia per riuscire a mettere fine all’atroce dolore che lo accompagna dalla scomparsa del figlio.
Si combatte con tutte le armi a propria disposizione quando la vita conta poco e non si ha nulla da perdere ma l’obiettivo è la verità, una verità che, in fondo al cuore, si conosce ma si fatica ad ammettere.
C’è una grande umanità in tutti questi personaggi che hanno un certo cliché da pellicola americana col classico poliziotto che cerca giustizia da solo, non ha amici e mangia solo cibo da asporto.
Ma il suo dolore lo si percepisce, diventa trascinante e l’autore ci fa entrare in un vortice di indizi e depistaggi appassionanti che invogliano a scoprire cosa ci porta il prossimo capitolo, quale geniale colpo di scena vuole mettere in atto l’autore.
E la tensione cresce di pari passo con la consapevolezza che forse non avere amici ha un suo perché e ci si deve affidare e fidare solo di sé stessi.
Le atmosfere piovose di una Londra di periferia, grigia e perennemente indifferente, piena di piccoli bulli e teppistelli perdigiorno, fanno da sfondo a questa storia incalzante anche se non proprio originale.
La curiosità del lettore però, viene sempre stimolata grazie allo stile appassionante, ai capitoli brevi e a una storia che lo coinvolge immedesimandolo con una storia convincente.
Traduzione: F. Coppola
Editore: Bompiani
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Simon Beckett, scrittore e giornalista inglese, è nato a Sheffield nel 1960.
Ha collaborato come giornalista free lance per il Times, il Daily Telegraph e l’Ob Server.
Vincitore a pari merito dell’European Crime Fiction Star Awards, si è aggiudicato il Marlowe Award come Best International Crime Novel.
Dopo una serie di romanzi gialli, il primo uscito nel 1994, ha dato vita alla serie con David Hunter che si occupa di antropologia forense che gli ha procurato un successo internazionale.
