La segretaria di Churchill
Londra, 1940. Winston Churchill si è appena insediato come Primo ministro, la guerra infuria e la minaccia di un attacco nazista si fa sempre più reale.
Nulla di tutto questo sembra però scoraggiare Maggie Hope: una giovane americana dall’inconfondibile chioma rossa, intraprendente e determinata, laureata in matematica con il massimo dei voti.
Per intelligenza e capacità potrebbe competere con le migliori menti dell’intelligence britannica, ma in quanto donna riesce solo a trovare un impiego come dattilografa al numero 10 di Downing Street.
La sua straordinaria abilità nel decifrare linguaggi in codice, però, permette a Maggie di capire che lavorare per il Primo ministro significa avere accesso a informazioni segrete e l’opportunità unica di combattere in prima linea il nemico.
La vicinanza alle War Rooms d’altro canto la espone alle macchinazioni di un pericoloso gruppo di estremisti, disposti a tutto pur di cambiare il corso della storia.
Intrappolata in una oscura rete di spie, omicidi e intrighi, Maggie deve muoversi con prudenza, soprattutto quando alle vicende politiche si intreccia un segreto legato alla storia della sua famiglia che rischia di mettere in pericolo Winston Churchill in persona.
RECENSIONE
Da amante del romanzo storico, se arricchito da un intreccio giallo anche meglio, mi sono accostata alla lettura di queste pagine con grandi aspettative, rimaste purtroppo, in parte, deluse.
Siamo a Londra durante la seconda guerra mondiale e l’Inghilterra sta per subire i primi attacchi aerei da parte della Germania, la nostra storia prende le mosse da un omicidio, una delle segretarie del primo ministro viene assassinata sulla strada di casa, evento che verrà trattato marginalmente per tutta la prima parte del libro.
L’inizio de La segretaria di Churchill ha il passo lento, spiegabile però con l’esigenza di inquadrare i personaggi e il periodo storico, oltre all’ambientazione alla quale l’autrice dà una notevole importanza, tanto da descrivere minuziosamente luoghi e monumenti, ma spezzando in tal modo, decisamente, il ritmo della narrazione.
Andando avanti nella lettura diventa più chiaro che non ci si trova davanti ad un vero e proprio romanzo storico, ma piuttosto al cospetto di una storia infarcita da un mix di elementi, storici, gialli e di spionaggio, reali e di fantasia che risultano poco armonizzati tra loro.
Eventi che si rincorrono e costringono il lettore a passare da una situazione ad un’altra attraverso una narrazione poco fluida e molto frammentata a causa delle descrizioni troppo particolareggiate.
Tutta la vicenda ruota intorno a Maggie, protagonista principale, e si comprende subito l’intenzione dell’autrice di creare un personaggio seriale su cui costruire nuove storie.
Maggie non è una donna comune per l’epoca in cui vive, è laureata in matematica ed è dotata di una intelligenza brillante che viene puntualmente sottovalutata:
Poteva fare la differenza. Ma non nel modo che avrebbe voluto, non con le sue competenze matematiche. Come dattilografa.
Nel corso della lettura si assiste ad una sua progressiva ascesa, da semplice dattilografa, fino ad arrivare ad una completa affermazione grazie alle sue capacità, al suo coraggio e alla sua determinazione.
Qualità che la portano ad attraversare e sopravvivere a eventi drammatici, accompagnati da una serie di colpi di scena, alcuni dei quali piuttosto inverosimili.
Il riscatto di Maggie, da dattilografa ad eroina, consegna al lettore un personaggio enfatizzato con il quale è difficile empatizzare, perché gli eroi più belli e veri sono quelli imperfetti, nei quali ci si può immedesimare più facilmente riconoscendo quelle fragilità che appartengono a tutti.
Tutto il romanzo risente di uno sviluppo poco realistico, e per questo non può convincere fino in fondo un lettore attento alla coerenza ed alla credibilità della storia.
Di contro è apprezzabile per la ricostruzione dell’ambientazione e la cura dei particolari nel descrivere Londra e i suoi monumenti più rappresentativi, tanto da far sentire il lettore presente nei luoghi citati.
Le premesse per una buona riuscita del libro c’erano tutte, sarebbe bastato mantenere una maggiore aderenza alla realtà, evitando di enfatizzare troppo la protagonista e gli eventi che le accadono. Peccato !
Traduzione: Sara Crimi, Laura Tasso
Editore: Mondadori
Pagine: 432
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Susan Elia MacNeal è un’autrice americana, vincitrice del Barry Award. La serie di romanzi Maggie Hope Mysteries, ambientati a Londra durante la Seconda guerra mondiale, è stata tradotta in tutto il mondo.