Scommessa mortale di Paolo Forcellini

scommessa mortale

Scommessa mortale

A distanza di poche ore, in due canali di Venezia fra loro lontani, riemergono i corpi di due giovani. Due vittime di spropositate bevute nei giorni delle feste di inizio anno?

Parrebbe proprio così. Sarà Alvise Selvadego, inviato dell’Istrice, a occuparsi del caso per il suo quotidiano. E poiché è allergico alle coincidenze, scarterà la soluzione più semplice e si avventurerà in un dedalo di indizi e intuizioni assieme alla morosa Gaspara Maravegia e al vicequestore Possamai.

Nel palcoscenico di una Venezia poco conosciuta e piena di storie sorprendenti, il giornalista incontrerà altre vittime, un’isola lagunare abbandonata e afflitta per secoli dal peccato e dalle sventure, l’ombra di una sorta di vampiro, milioni di euro distribuiti dalla dea Fortuna e una congrega di delinquenti devoti a un “dottore della Chiesa”, sulla cui santità i dubbi sono più che legittimi.

Riusciranno la testardaggine e l’intelligenza del migliore cronista di nera del Nord-est a fargli trovare l’uscita dal labirinto?

In Scommessa Mortale, il nuovo giallo autoconclusivo di Paolo Forcellini scende nuovamente in campo per risolvere nuovi crimini inquietanti, il giornalista Alvise Selvadego.

Personaggio complesso, che riesce a comprendere le debolezze dell’animo umano con empatia e sensibilità, già noto ai lettori per il suo ruolo nel precedente giallo dell’autore Vipere a San Marco.

La trama prende avvio a seguito della misteriosa morte di due uomini che, almeno inizialmente, appaiono essere vittime di spropositate bevute.

L’ipotesi è che si tratti di un banale caso di annegamento accidentale, ma Alvise Selvadego, giornalista del quotidiano del Nordest, è convinto che dietro quei tragici eventi ci sia dell’altro, ed è deciso a scoprire la verità.

Grazie alla sua esperienza e alla sua determinazione, rintraccia le famiglie delle vittime, individuando dettagli che sembrano confermare le sue ipotesi e cioè che la morte dei due non sia fortuita.

Le conferme arrivano anche dalla perizia eseguita dal medico legale, e così Selvadego scava sempre più a fondo per stanare i colpevoli nascosti negli anfratti più oscuri di Venezia.

Affiancato dalla “morosa” Gaspara Maravegia, soprannominata Gas, giornalista capace e intelligente, essenziale per la risoluzione delle indagini, in sinergia con Bastiano Possamai, vicequestore della città lagunare, Selvadego si imbatte in una rete di sordidi intrighi.

Il giornalista cerca di mettere insieme i pezzi del puzzle e di portare alla luce tutta la verità, mentre i colpi di scena si susseguono nelle calli veneziane che diventano lo scenario di una pericolosa caccia al colpevole.

Un aspetto che contraddistingue questo thriller è l’uso sapiente dell’ironia quale elemento chiave della narrazione. L’eleganza di questa figura retorica è raggiunta, principalmente, attraverso un punto di vista disincantato; uno humor inglese intriso di “venezianità”.

Forcellini è abile nel maneggiare tale forma di comunicazione, riuscendo a portare alla luce il lato comico di situazioni che, prese singolarmente, sarebbero drammatiche.

Al lettore viene così offerto uno stile ironico diffuso, elegante, mai banale; per una prosa efficace e stimolante.

Con l’intensità delle ambientazioni, l’autore ci immerge totalmente nella città lagunare, fino a farci percepire il salmastro nella gola.

Le immagini di alcuni dei luoghi simbolo di Venezia entrano in diretta nella mente del lettore: dal colorato e colorito mercato del pesce di Rialto, al romantico campo Santo Stefano.

Dlle “bancarelle ripiene di paccottiglia pronta ad essere venduta a turisti di bocca buona”, alle calli più strette e ai campielli più riservati: un palcoscenico realistico per un giallo che si complica pagina dopo pagina.

I personaggi sono ben definiti e ritratti in una quotidianità che risulta quasi spiazzante da quanto appare veritiera e rappresentativa di una “venezianità” che sopravvive ai cambiamenti.

Sembra di sentirli parlare, i vari personaggi, con la cadenza veneta e il vezzo di farcire l’italiano con parole o espressioni veneziane: pocheto pocheto, morosi, tochetin, No go finìo, inbriaghi spolpi… creando un’atmosfera autentica, che aggiunge umorismo e vivacità ai dialoghi.

I personaggi, ben caratterizzati, possiedono un’identità distintiva e un intercalare tipico per ognuno di loro. Il tutto è costruito con misura, in modo appropriato e, soprattutto, risulta facilmente decifrabile anche da chi veneto non è.

Il thriller è impregnato anche di riferimenti culinari per un’esperienza multisensoriale che non è solo un semplice sfondo, bensì una parte integrante della trama stessa del romanzo.

Conoscerete le osterie più caratteristiche della città, i bacari, i piccoli ristorantini conosciuti solo dai veneziani doc, che ai loro ospiti offrono i piatti della tradizione, come le fragranti capelonghe ai ferri, le delicate canoce al vapore, il tortino di baccalà e zucca, il tutto accompagnato da calici di raffinato Gewürztraminer.

E il cibo diventa uno strumento di unione tra i personaggi, che si ritrovano intorno a un tavolo a discutere delle proprie teorie e a condividere i propri sospetti.

Editore: Marsilio
Pagine: 368
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Paolo Forcellini, veneziano di nascita, giornalista, ha lavorato per quotidiani e periodici; in particolare è stato per molti anni a capo dei servizi di economia e interni dell’Espresso, per il quale ha curato fra l’altro la rubrica «Riservato».

Ha pubblicato saggi e manuali su questioni di politica economica.

Autore dei thriller lagunari che hanno per protagonista il poco politicamente corretto commissario Marco Manente, con Marsilio ha pubblicato Vipere a San Marco (2021), la prima indagine di Alvise Selvadego.

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