Delitti imperfetti di Albina Perri

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Delitti imperfetti

I delitti perfetti non esistono. Esistono solo i criminali fortunati: in Italia resta impunito appena un omicidio su quattro. Gli assassini si sentono più furbi degli altri e pensano che la faranno franca, ma in genere si sbagliano, inciampano in un errore, e prima o poi vengono puniti.

Alle indagini tradizionali, oggi si uniscono le indagini scientifiche e tecnologiche, e in un prossimo futuro arriverà anche l’Intelligenza Artificiale. Se nei casi irrisolti le tracce non vengono trovate, è solo per via di concomitanti e sfavorevoli circostanze, non certo perché non ve ne siano.

Albina Perri racconta undici delitti imperfetti: ritorna più volte sulla scena del crimine, analizza le indagini e smonta le tesi accusatorie con oggettività e soprattutto con quella innata curiosità che non si accontenta.

Vi racconterò in questo libro undici storie di omicidi e degli errori commessi dagli assassini, sperando che siano da insegnamento agli aspiranti killer: uccidere non solo è disumano, ma proprio non conviene

Questo libro si pone un duplice obiettivo: quello di rovesciare completamente il sentire comune, quella “paura irrazionale di non essere mai al sicuro” che condiziona i nostri comportamenti e quello di dissuadere un potenziale omicida dal commettere un delitto.

Per raggiungere lo scopo l’autrice si serve del conforto dei numeri, basandosi esclusivamente su dati concreti, oggettivi ed inconfutabili, infatti

secondo l’Istat, la nostra è tra le Nazioni con la più bassa incidenza di omicidi: si posiziona penultima in Europa nella graduatoria, con 0,53 omicidi per 100 mila abitanti

Pertanto

i delitti perfetti non esistono. Esistono solo i crimini fortunati: in Italia resta impunito appena un omicidio su quattro

Prima di addentrarsi nei singoli casi che confermano la succitata tesi, la giornalista consegna al lettore un quadro generale punteggiato da esempi concreti, in cui disegna in maniera impeccabile il profilo psicologico del “delinquente” e le motivazioni per cui, alla fine, ogni piano criminoso è destinato al fallimento:

i delinquenti hanno un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze, quasi si pensassero invincibili, come gli dei

All’interno di questa premessa di carattere generale rivestono grande interesse i paragrafi dedicati ai metodi e ai mezzi di cui si avvalgono gli investigatori per la soluzione dei casi.

Con un occhio al futuro, rappresentato dall’intelligenza artificiale e dal suo funzionamento, che non può prescindere però dall’oggettività umana in quanto rischia di ledere la privacy e soprattutto, affidandosi a stereotipi, di generare discriminazioni di carattere sociale.

Dalle premesse generali si passa poi all’analisi degli undici delitti imperfetti.

Si tratta di casi che hanno scosso nel profondo l’opinione pubblica.

Basti pensare alla scomparsa della giovanissima Yara Gambirasio, al piccolo Tommaso Onofri, a Marco Vannini, che hanno tenuto banco per anni nelle principali trasmissioni televisive di genere e sui giornali, come l’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre.

Per ognuno, Albina Perri ricostruisce con precisione chirurgica le fasi del delitto e le indagini, approfondendo la personalità della vittima attraverso le testimonianze raccolte dagli investigatori e il profilo psicologico del suo assassino.

Avvalendosi di una scrittura diretta, mirata ed efficace, in perfetto stile giornalistico, l’autrice accompagna il lettore sulla scena del crimine, guidandolo alla scoperta della soluzione dei singoli casi, tutti accomunati dagli errori che gli assassini hanno lasciato dietro di sé, il più delle volte banali, da veri principianti improvvisati.

Un libro da leggere, semplice da fruire grazie a un linguaggio e a una struttura che lo rendono facilmente intellegibile, arricchito da citazioni e riferimenti bibliografici che denotano un grande lavoro di ricostruzione e di approfondimento.

Editore: Ugo Mursia Editore
Pagine: 206
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Albina Perri (Milano 1973) risiede a Pavia. Giornalista a 19 anni, professionista da più di venti, ha lavorato al quotidiano «Libero» come capo della cronaca italiana, per poi passare al settimanale «Giallo», periodico che si occupa di delitti e misteri.

Appassionata di serie tv true crime e di romanzi gialli, per distrarsi studia cinese e suona l’ukulele.

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