Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi
Il Solista del mitra prepara un colpo grosso, l’obiettivo sono i Frigoriferi Milanesi, l’intricato sistema di caveau a prova di furto, l’antica Fabbrica del Ghiaccio. Complici sono Il Piero, Faccia d’Angelo, La Miciona, La Piccerella, Il René, La Mantide. Il malloppo è qualcosa di estremamente prezioso, di losca provenienza, in ballo c’è anche una vendetta.
Nel frattempo, alla Casa di ringhiera, la vita continua al solito, litigiosa, pettegola e malignetta. La falsa invalida, signorina Mattei-Ferri, ha deciso di cambiare atteggiamento e rendersi più amabile con i vicini, soprattutto i nuovi; il pensionato Amedeo Consonni si dedica al nipotino Enrico, dopo aver superato una profonda depressione; la professoressa Angela, dal buen retiro di Camogli, non perde di vista affetti e affari; il vecchio Luis De Angelis continua ad accudire paranoicamente la sua automobile, adesso una Maserati.
E così via, tutti ostili tra loro, estranei, eppure legati gli uni agli altri come nella Finestra sul cortile. Però ci sono delle novità. Un gruppo allegro di studentesse di Fashion, venute dalla provincia più opulenta ad addentare la metropoli; e due nuove coppie di ricchi inquilini, a testimoniare che anche la Casa di ringhiera si gentrifica.
E proprio da Camilla, la bella amante dell’architetto Sommariva, si viene a sapere qualcosa di Yutta, la venere tedesca che, dopo aver ammaliato tutti, era sparita con una fortuna e in barba al pensionato Consonni. La notizia fa ripiombare la Casa di ringhiera in una scalcagnata ed esagerata avventura.
In questa nuova puntata della serie fortunata in cui un intero caseggiato assume personalità entro una cornice comico criminale, mosso da un’animazione farsesca, l’autore Francesco Recami sollecita il lettore a riflettere su cosa sia in realtà l’intrattenimento letterario. Un tema drammatico e surreale entra nella scena: che tipo di vita è quella dei personaggi di un romanzo?
RECENSIONE
Francesco Recami sembra tira un sipario.
In questa decima avventura dei coinquilini de la Casa di Ringhiera, l’autore interroga se stesso e i suoi lettori sul senso dell’opera letteraria e su cosa succeda dopo.
Dopo cosa? Eh, appunto, lì è il nodo della matassa. Il Nonmondo.
In questo metaromanzo, che a tratti sembra un’opera teatrale, quasi surrealista, con elementi che ricordano i “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, succede letteralmente di tutto, tranne quello che uno si aspetterebbe.
Sullo sfondo c’è un piano, classico e arzigogolato, per recuperare un gran malloppo, il tipico colpo grosso che sistemerà tutti.
E come dice il titolo, il luogo prescelto è i Frigoriferi Milanesi, in Via Piranesi a Milano, un complesso industriale sorto alle fine dell’Ottocento per fabbricare ghiaccio e riconvertito negli anni ’70 in un deposito per beni preziosi e, ancora dopo, in un centro per l’arte contemporanea.
Come sempre, l’autore gioca con gli stereotipi del genere, presentando al lettore la classica banda di rapinatori, ossia il Capo, l’esperto di tecnologia, la trasformista, la femme fatal, l’asso del volante eccetera.
Ma dietro la facciata, ritroviamo i coinquilini de la Casa di Ringhiera, la fortunata serie pubblicata da Sellerio dal 2011.
Dietro alla storia, simpatica e con varie note umoristiche, si cela la constatazione del tempo che scorre e della tirannia che esercita sugli uomini, reali o immaginati.
Vi è anche una celata critica al sistema editoriale, che spinge gli autori a scrivere infinite serie, in cui i protagonisti vivono storie sempre più intricate e inverosimili.
Ma anche una certa auto-critica, di chi si è lasciato sedurre dal successo ed è stato complice di questo sistema che sembra volto più a tranquillizzare il pubblico che a entusiasmarlo.
Arrivato a una età non venerabile, ma comunque già di rilievo, l’autore, classe 1956, sembra volersi guardare allo specchio e chiudere una fase della propria carriera letteraria.
E nel fare questa scelta, richiama tutti i suoi personaggi, per una ultima, grande avventura, ma nella quale non crede realmente nessuno.
Editore: Sellerio Editore Palermo
Pagine: 336
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Francesco Recami (Firenze, 1956), comincia la sua carriera letteraria nella redazione di testi divulgativi e guide di montagna.
Esordisce come scrittore con un libro per ragazzi, Assassinio nel paleolitico (Mondadori, 1996), seguito da Trappola nella neve (Le Monnier, 1997).
Dal 2006 comincia a collaborare con la casa editrice Sellerio con cui pubblica L’errore di Platini (2006), Il correttore di bozze (2007) e Il superstizioso (2008), con cui entra nella cinquina finalista del Premio Campiello.
Nel 2009 pubblica Il ragazzo che leggeva Maigret, che gli vale il Premio Scrittore Toscano, mentre un anno dopo esce Prenditi cura di me, che entra nella dozzina pre-finalista del Premio Strega.
Nel 2011 esce La casa di ringhiera, fortunata serie di romanzi gialli, composta, ad oggi, da dieci volumi.