Cloruro di sodio di Jussi Adler Olsen

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Cloruro di sodio

Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, Maja Petersen si toglie la vita. Un gesto disperato che riporta l’attenzione su un incidente –mai veramente chiarito – di molti anni prima, quando il figlio era rimasto ucciso nell’esplosione di un’autofficina a soli tre anni. E ora, gli intrepidi disadattati del più famoso dipartimento del corpo di polizia danese, ovvero Carl Mørck con Assad, Rose e Gordon, ricevono l’ordine di sospendere ogni altra attività per riaprire proprio quell’indagine.

In particolare, l’interesse si concentra sul mucchietto di sale – piccolo, solo pochi grammi – ritrovato sul luogo della disgrazia. Tanto più che, nel corso di oltre trent’anni, sulla scena di alcuni casi di morte attribuita a disgrazia o suicidio, la presenza del sale si è rivelata una sorta di firma. Possibile che tutto faccia capo a un unico colpevole?

A mano a mano che la Sezione Q riesce a trovare un collegamento tra eventi disparati, uno schema molto preciso e sconvolgente prende forma. Un disegno ossessivo, e implacabile. Perché tutte le vittime che tornano a incrociare la strada della Sezione Q non sono affatto casuali, e perché ogni particolare della loro fine è stato pianificato e predisposto con cura e rigore.

E mentre tutti i pezzi cominciano a scivolare al loro posto, anche la verità sulla famosa pistola sparachiodi che Carl ha sulla coscienza sin dal suo primo caso si fa sempre più vicina.

Cloruro di sodio di Jussi Adler-Olsen, nono episodio di una serie che vede come protagonista “l’anarchica” Sezione Q di Copenaghen, è caratterizzato da atmosfere cupe e personaggi complessi.

I personaggi consolidati della serie, Carl, Rose, Gordon e Assad, sono di nuovo in prima linea per affrontare un’indagine irta di pericoli, che riapre un caso del 1988. Si tratta di investigatori dalla personalità eccentrica, che discutono animatamente e mettono in discussione l’autorità, in particolare quella del loro capo, Carl. Ognuno di loro, però, è fondamentale per il gruppo e per risolvere le indagini.

In questo capitolo il team si è trasferito in una nuova sede, con altre squadre investigative, ma nonostante il confronto coi colleghi, conserva una natura poco convenzionale.

I personaggi della squadra Q si presentano con differenti caratteristiche e abilità che, unite, li rendono un team di successo. Al comando c’è Carl, un uomo tenace e appassionato al suo lavoro, che non lascia nulla al caso e coordina al meglio i membri della sua squadra. La sua abilità investigativa, unita alle capacità di analisi, lo rendono uno dei personaggi più interessanti della scena del thriller nordico.

Assad, il suo fido aiutante, acuto e perspicace, è sempre pronto e attivo nel campo delle indagini. Rose, unica donna della squadra, come sempre scontrosa e impulsiva, è una grande lavoratrice che non si accontenta delle apparenze e scava sempre a fondo per trovare la verità. Gordon rappresenta la young generation dell’investigazione, si muove con disinvoltura tra i nuovi media e le tecnologie, ma è ancora alla ricerca della giusta maturità per definirsi un detective completo.

L’episodio odierno, ambientato a fine 2020, con richiami alla vita durante la pandemia da Covid, vede una donna sessantenne suicidarsi nel giorno del suo compleanno, e questa tragedia riporta alla luce un caso del 1988.

La ricerca nel passato si rivela difficile a causa della complessità degli eventi e della lontananza dei fatti. Tuttavia, gli investigatori si imbattono in un inquietante parallelo: il sale da cucina è presente sulla scena del crimine in entrambe le situazioni, così i riflettori vengono puntati su altri casi in cui era ugualmente presente la stessa sostanza.

Le indagini, complicate a causa del Covid, subiscono ulteriori intoppi per delle inaspettate accuse mosse contro Carl, in relazione a un caso da lui precedentemente seguito.

Mentre le indagini scavano sempre più a fondo, nella mente degli investigatori inizia a farsi strada l’ipotesi che un serial killer sia riuscito a uccidere per più di trent’anni, passando completamente sottotraccia. Emergono, infatti, una serie di decessi non naturali, inizialmente classificati come suicidi o incidenti, ma che a causa della presenza di cloruro di sodio sulla scena del crimine vengono rivalutati.

Le serrate indagini, sostenute dai riscontri degli esami scientifici, confermano che alcune morti del passato sono in realtà omicidi, forse perpetrati da un serial killer astuto e violento, che sembra motivato a colpire la decadenza della società , tramite una forma di giustizia diretta con cui infligge il castigo al colpevole. Il team del Dipartimento Q deve accelerare la ricerca e fermarlo perché tutto indica che è pronto a colpire a breve.

Sebbene l’indagine copra un periodo relativamente breve, la storia è densa di richiami e rinvii al passato, aggiungendo spessore alla storia.

Le identità delle vittime presentano aspetti inquietanti, che rendono i contorni della vicenda ancora più raccapriccianti; emergono anche fatti spietati che suscitano turbamento. Molte storie si intrecciano e le indagini devono seguire più direzioni, i destini si intrecciano imprevedibilmente e la tensione cresce a dismisura.

I contorni della vicenda si fanno sempre più crudi, mentre i rischi per Carl risultano più gravi di quanto inizialmente apparissero. Le indagini in crescita diventano febbrili e la matassa dei casi scoperti si fa sempre più ingarbugliata e torbida.

La trama è ben costruita e il ritmo narrativo, inizialmente più lento, diventa via via inarrestabile in un crescendo di tensione e suspence, tanto che, in svariati momenti, fa accartocciare le emozioni fin dentro alle viscere.

Un thriller scritto molto bene, ricco di dettagli e di sfumature. La caccia finale all’assassino è ben costruita e tiene il lettore con il fiato sospeso. Poco alla volta tutte le tessere del puzzle si uniscono in un finale davvero avvincente.

Traduzione: Maria Valeria D’Avino e Samanta K. Milton Knowles
Editore: Marsilio
Pagine: 464
Anno pubblicazione: 2023

Con la serie della Sezione Q guidata da Carl Mørck, Jussi Adler-Olsen (Copenaghen, 1950) ha ottenuto un immenso successo di critica e pubblico, vendendo decine di milioni di copie in quarantacinque lingue.

I suoi libri, premiati da lettori, librai e critici, hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali e sono alla base di numerose trasposizioni cinematografiche e televisive, tra cui una nuova serie Netflix diretta da Scott Frank.

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