Darkland
Settembre 2015, Germania. Foresta Nera. Karl Jerzyck, professore di criminologia di Monaco, scopre casualmente delle ossa, in un borgo vicino a Karlsruhe.
I resti appartengono a persone scomparse venticinque anni prima, in circostanze mai chiarite. Yerzyck e Arno Schultze, ex ispettore della Kripo che al tempo aveva seguito il caso, riprendono a investigare.
Si troveranno coinvolti nelle trame di alcuni gruppi neonazisti legati a sette esoteriche e occulte. Un viaggio che li riporterà indietro nel tempo, ai campi di sterminio e alla figura più spaventosa a essi collegata: il dottor Josef Mengele, l’angelo della morte.
Un viaggio che svelerà il vero volto del nazionalsocialismo finora mai rivelato in nessuna opera narrativa.
RECENSIONE
Quello che scopri può cambiarti, nulla sarà più come prima.
Karl Jerzyck, criminologo all’università di Monaco, ha problemi di autocontrollo, è testardo e perennemente arrabbiato.
E’ stato sospeso dall’insegnamento e la moglie gli ha chiesto un periodo di pausa dal loro rapporto, così alloggia a casa di amici, a Ettlingen.
Il paese è costantemente avvolto da una pesante coltre di nuvole, piove a dirotto e forti raffiche di vento scuotono gli alberi della vicina Foresta Nera.
Dopo l’ennesimo temporale Karl rinviene numerose ossa tra la terra smossa da alcuni alberi sradicati.
La sua curiosità e la sua formazione lo portano a fare ricerche scoprendo che, nel 1990, da lì erano sparite sette persone.
Persone che non si conoscevano e non avevano, apparentemente, nulla in comune tra loro.
Il caso degli scomparsi era seguito, al tempo, dall’ispettore della Kripo Arno Shultze, ora in pensione.
Shultze non era riuscito a trovare i colpevoli e ancora sente sulle spalle tutto il peso di quella sconfitta, che “digerisce” ammazzandosi di sigarette e solitudine.
Karl e Arno uniscono le loro esperienze e conoscenze col desiderio di far luce sulla vicenda e iniziano a indagare sul passato.
Le loro ricerche portano tutte in una sola direzione e quello che sono destinati a scoprire è qualcosa di agghiacciante e disumano
La pista sembrava giusta. Era quello che conduceva senza fermate alle porte dell’inferno
Il progetto nato nel 1933, chiamato T4 che aveva lo scopo di eliminare persone che la società considerava un peso: malati terminali, disabili, anziani, soggetti sacrificabili.
Il tutto per uno scopo, un bene superiore.
La folle e spaventosa idea partorita dal nazismo nella persona del dr Mengele, di cancellare la malattia e mettere a punto un farmaco per creare il super uomo e la perfezione della razza ariana.
Ma chi sta portando avanti quella disumana ideologia?
I due protagonisti aprono un vaso di Pandora, fatto di negazionismo, esoterismo, occultismo e neonazismo, con persone fanatiche che inneggiano alla nascita di un quarto Reich.
Non solo nostalgici di un’ideologia malata, ma vere e proprie organizzazioni strutturate a vari livelli, unite in uno sforzo malato, ripugnante, alienante, disdicevole.
Le società esoteriche si sono rivelate spesso covo di nazisti fanatici che vivono nel culto di Hitler
Il loro viaggio termina là dove l’alienazione umana ha trovato il suo compimento, senza che il sacrificio di migliaia di persone innocenti sia valso a qualcosa: Auschwitz
la realizzazione del nazismo, dove a regnare era il terrore
L’autore ha compiuto un’attenta e profonda ricerca storica, si è documentato con grande precisione, visto il suo intento di metterci di fronte ad una realtà inquietante.
Il tema di fondo di Darkland ci presenta una Germania risorta dalle ceneri del conflitto, una nazione precisa e funzionale che
nasconde lo sporco sotto il tappeto, facendo finta di non vedere e non sentire
il fuoco che cova, le braci di uno spirito neonazista su cui
qualcuno ha ripreso a soffiare sopra e la giostra è ripartita
Simbologia, numerologia, occultismo, esoterismo.
Sono tantissimi e svariati in modi in cui si presenta il male e c’è un prezzo da pagare per scoprire la verità perché
la vita era una malattia che portava alla morte
In questa trama angosciante e agghiacciante, il ritmo della narrazione risulta molto rapido, quasi frenetico, e questo rende ancora più d’effetto questa vicenda così realistica.
La lettura suscita così tanta emozione che si ha bisogno di pause dall’orrore che l’autore ci presenta, ma nel frattempo essa ci porta a riflettere sul fatto che, dalla sua nascita, il nazismo ha messo radici che non si riescono ad estirpare: segno che l’uomo non ha imparato nulla dai propri errori.
L’atmosfera cupa, tetra e opprimente della Foresta Nera sembra voler sottolineare l’orrore del male che aleggia sul paese, quasi che la natura soffra alla pari dell’uomo.
La conclusione della storia con l’arrivo dei due protagonisti al campo di sterminio di Auschwitz è la conclusione di un viaggio infernale, una discesa nel lato più oscuro dell’uomo, della sua malvagità e un punto di arrivo per riflettere sul passato e sul futuro che vogliamo.
Davanti al cancello del campo, la scritta Arbeit Macht Frei.
Il nostro criminologo spiega:
Sai perchè la B di Arbeit è capovolta? Fu realizzata da un operaio polacco, simboleggia che ad Auschwitz si era invertito il senso del lavoro e della vita
Editore: Laurana Editore
Pagine: 230
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Milano (1962). Ha esordito con il romanzo “Let it be” (Mondadori 2004, Alacràn 2007, Laurana, 2017) .
Ha poi pubblicato Mondoserpente (Alacràn 2006, Laurana 2021), Aiutami (Barbera, 2008; ebook per Laurana 2014), Italian Sharia (Perdisa 2010), L’odore acido di quei giorni (Laurana 2012), La geografia delle piogge (Laurana 2012), L’antiesorcista (Novecento Editore 2015), Darkland (Melville 2015 e ora una nuova edizione per Laurana).
Nel 2018 ha pubblicato Pura razza bastarda (Laurana) e nel 2019 Il palazzo delle lacrime (Laurana).
E’ inoltre autore delle sillogie Frammenti di un odioso discorso (Laurana 2017).
Vive e lavora a Berlino.