Più buio della notte di Paolo Dondossola

Copertina Più buio della notte
Spesso, a forza di grattare sotto la vernice che colora la superficie, si scoprono ruggine e marcio

Più buio della notte

Recensione di Federica Cervini

Provincia di Bergamo, 2014 – Giorgio Contini, stimato dentista, viene brutalmente ucciso nella propria villa: qualcuno gli ha inferto una serie di colpi con una spranga. Spetta al maresciallo Damiano, comandante della stazione dei carabinieri di Monte Calepio, il difficile compito di trovare il colpevole: l’assassino, infatti, sembra non aver lasciato alcuna traccia di sé.

Sul luogo del delitto arriva anche Gianluca Testa, abile giornalista di cronaca nera il cui contributo all’indagine diventerà progressivamente sempre più decisivo. Ed è così che, mentre la scia di sangue si allunga, tra affari sporchi, prostituzione e criminalità organizzata, Damiano e Testa si troveranno coinvolti in un caso dai confini imprecisi e dalle molteplici verità, dove il male è multiforme e si annida nella rispettabile insospettabilità di tranquille cittadine.

Recensione

Il giornalista Paolo Dondossola ha costruito un romanzo molto ben strutturato e corposo, rivelando come i tentacoli della ‘ndrangheta abbiano raggiunto la provincia di Bergamo.

La storia di Più buio della notte è ambientata nella zona della bergamasca compresa tra Monte Calepio, Ceriano e Castiglione Iseo, fino alla “sonnolenta e bigotta Bergamo”. È il terreno in cui spazia l’indagine del Maresciallo Catello Damiano, vedovo e lì trapiantato dal sud Italia, “un investigatore di razza” e un uomo onesto e retto, nonché abile segugio.

Accanto a lui troviamo Gianluca Testa (alter ego di Dondossola?), giornalista di nera, ostinato ed intuitivo, perennemente in conflitto con il proprio capo per il diametralmente opposto approccio all’etica del lavoro di giornalista e per serietà professionale.

È molto ben delineato il rapporto di collaborazione ed amicizia tra i due uomini. Ci sono reciproca fiducia e lealtà, condite da un buon senso dell’umorismo, per cui il loro approccio parte sempre da un bonario reciproco sfottò.

Insieme a loro c’è Manenti, il medico legale chiamato a compiere i primi rilievi e le autopsie sui cadaveri rinvenuti da Damiano, a partire dal feroce delitto compiuto ai danni di un ricco dentista, il cui corpo è stato colpito a sprangate.

Le altre morti si verificano tutte a mezzo di attacchi a bastonate: i cadaveri vengono rinvenuti in una particolare posizione e in prossimità di una tavola apparecchiata in una maniera specifica.

Al procedere delle difficoltose indagini, la bergamasca si scopre essere terra di prostituzione, usurai, droga, riciclaggio di denaro sporco.

L’analisi che l’autore conduce ci porta ben lontani da quella che erroneamente si pensa essere una tranquilla e pacifica provincia della Lombardia, ed è interessante il tessuto sociale che l’autore rivela, smascherando la ‘ndrangheta che lì ha preso terreno per i suoi interessi e traffici.

Un elemento cruciale di Più buio della notte è certamente la messa a nudo delle losche attività che hanno dilagato a Bergamo e provincia.

Dondossola denuncia quanto il potere economico e la ricchezza di quella zona spesso siano attività di copertura.

La delinquenza e la rispettabilità vanno a braccetto, perché nell’operosa e dinamica Lombardia, l’edilizia, gli appalti pubblici, i ristoranti, il settore immobiliare sono per la maggior parte in mano alla criminalità organizzata.

La politica e la ‘ndrangheta si sono integrate l’una con l’altra: l’autore parla di usura, estorsione, pagamento del pizzo nelle pagine di una indagine che non manca di suspence e colpi di scena.

“Negli ultimi trent’anni la ‘ndrangheta si è trasformata in una holding internazionale del crimine, con un giro di affari che sfiora i cinquanta miliardi di euro all’anno. Un’organizzazione ormai annidata nella pubblica amministrazione, nella politica, nella sanità, nelle banche, nell’edilizia, nell’economia, nella finanza e nelle logge massoniche deviate

Uno degli elementi di maggiore interesse, all’interno di Più buio della notte, è proprio il desiderio di Damiano dimettere a nudo la collusione tra potere e criminalità, al punto di venire allontanato dal proprio incarico quando coraggiosamente punta il dito contro alte cariche istituzionali locali.

Damiano non ha paura né per la propria incolumità, né di mettere a rischio la sua carriera, e il romanzo è un giallo poliziesco appassionante in cui, di capitolo in capitolo, sembra di tenere in mano una matrioska da aprire, ma senza mai raggiungerne il cuore.

L’autore costruisce in Più buio della notte una vicenda molto complessa, ma sa utilizzare uno stile narrativo chiaro e scorrevole, mai pesante, anche nelle minuziose descrizioni (di località, di armi o altro), e non permette al lettore di scoprire chi è il colpevole fino alla fine, dove un colpo di scena ribalta la situazione, concludendo la vicenda in modo assolutamente inaspettato.

L’indagine poliziesca e giornalistica di Paolo Dondossola sono il punto di forza di Più buio della notte.

Damiano e Testa sono entrambi mossi dal desiderio di fare luce e scoprire la verità, e contemporaneamente di ribellarsi al diffuso malaffare.

Il loro profondo senso di giustizia non cede impotente al mondo della politica corrotta, ma combatte per ridare moralità ed onestà in quello che Testa definisce il “paese senza memoria”: è l’Italia, il paese in cui “passata la buriana, tutti dimenticano”.

Non mancano pagine con buffe scenette tra il Maresciallo ed il giornalista e freddure tra lui e il medico legale, oltre a divertenti scambi in dialetto bergamasco e siciliano alla “Tratoria di Amis”.

Inoltre, in Più buio della notte, c’è anche spazio per scoprire un tormentato amore di Testa.

Questo noir potrà essere apprezzato dai lettori dei polizieschi e dei gialli all’italiana.

Paolo Dondossola parla in modo schietto della nostra situazione economica imprenditoriale, di politica e malaffare, ma anche di senso di giustizia e onestà, in una trama che appare coerente, credibile e, purtroppo, molto reale.

L’elemento chiave di Più buio della notte è la messa a nudo delle difficoltà di “fare impresa” nel nostro Paese, mostrando ai lettori come la criminalità riesca ad insinuarsi di soppiatto nel tessuto sano di una provincia da sempre conosciuta come una terra di grandi lavoratori.

Editore: Laurana Editore
Pagine: 552
Anno pubblicazione: 2022

Paolo Dondossola (1972), laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista. Ha lavorato per quotidiani cartacei e online, magazine, emittenti televisive e radiofoniche e agenzie di stampa multimediali.

Nel 2022 pubblica con Laurana, Più buio della notte.

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