L’Iliade cantata dalle dee di Marilù Oliva

L'iliade cantata dalle dee copertina
Una lettura non molto impegnativa che regala una piacevole serata.

L’Iliade cantata dalle dee

Recensione di Francesca Melis

Riportando in vita l’Iliade come un coro di voci femminili, Marilù Oliva ribalta la prospettiva sulla più maschile delle vicende, la guerra, riappropriandosene a nome di tutte: delle troppe vinte, umiliate, violate, ma anche delle poche vincitrici apparenti, destinate ad afferrare trionfi effimeri come la vendetta. Un’epica potente, commovente, palpitante: indimenticabile.

Chi combatte sotto le mura di Troia? Gli eroi, ma anche gli dèi e, con molto accanimento, le dee. Dopotutto, questa immane contesa è stata scatenata da una rivalità tra divine: la famosa mela d’oro assegnata da Paride ad Afrodite, che in cambio gli ha dato Elena. E così, con occhi femminili stavolta è raccontata l’Iliade.

È Atena a parlarci dell’ira di Achille, ed è la madre dell’eroe, Teti, a spiegare i moti dell’animo di suo figlio, le sue scelte che tanto sangue costeranno ai due eserciti. Afrodite tiene un occhio sul campo di battaglia e un altro sui suoi protetti Paride ed Enea, di cui ci narra le gesta, senza nascondere le proprie ingerenze. La sua rivale Era, per contro, tifa per i Greci e cerca di favorirne la vittoria.

E poi ci sono due donne speciali, l’una figlia di Zeus, l’altra toccata da Apollo: Elena e Cassandra, che da dietro le mura di Troia testimoniano il fato atroce dell’altra metà del cielo in ogni conflitto. Ma di chi è la voce che grida la sua disperazione e si predispone al sacrificio, mentre la città brucia?

È la moglie di Enea, Creusa, una protagonista che la storia ha lasciato indietro ma che ha qualcosa di molto importante da rivelare.

Recensione

La guerra di Troia raccontata da Marilù Oliva in L’Iliade cantata dalle dee è diversa da come l’abbiamo sempre conosciuta.

In un mondo dove l’opinione femminile è sempre stata marginale anzi, per meglio dire nulla, ci viene messa davanti l’opportunità di conoscere quello che potevano essere i loro pensieri, i sentimenti ed i disagi.

Ma… perché è scoppiata la guerra di Troia?

È risaputo che Elena fu colei che la scatenò, ma se la guardiamo con occhi diversi, ci rendiamo conto che bastava una scintilla perché avvenisse.

Ciò che rende interessante L’Iliade cantata dalle dee è come le principali vittime di questa guerra, attraverso un’accurata riflessione, modifichino la visione di una storia altamente conosciuta.

Attraverso i personaggi femminili di Elena, Atena, Teti, Afrodite, Cassandra e Creusa, otteniamo un romanzo corale, dove ogni capitolo è dedicato ad una diversa protagonista, dea o donna, che narra le sue vicende e i suoi tormenti interiori.

Le loro voci urlano di dolore e rabbia, alla ricerca di una possibilità o un futuro migliore, dando vita ad un romanzo ricco di intrecci e sfumature.

Ogni Dea, con la propria sensibilità, astuzia e, a volte, prepotenza cerca di modificare le sorti di questo interminabile evento, mentre dall’altro lato le mortali ne raccontano le vicissitudini.

Due di loro sono fondamentali per rendere L’Iliade cantata dalle dee, interessante ed avvincente.

C’è Elena, una donna stanca di essere bella, convinta che tale omaggio sia l’artefice di tutte le sue disgrazie: rapita e violata già all’età di 12 anni e successivamente contesa da diversi uomini.

È stanca della vita, insicura e alla continua ricerca di un posto che la faccia sentire a casa sua.

Passeggia per i corridoi del palazzo reale, sola e delusa, insoddisfatta di tutto, con una forte repulsione per l’essere umano in cui ormai non crede più.

“Non trovo più il senso di niente, io che non vorrei essere né qui e nemmeno tra i Greci. Gli uomini combattono. Le donne si disperano. Io non sono né in una schiera né nell’altra. Delle volte parlo da sola. Mi aggiro come un simulacro tra le sale cupe. Ciò che provo per l’imbelle Paride è solo fastidio…

Poi c’è Cassandra, una donna che ha osato ribellarsi ad un Dio, pagandone un duro prezzo, costretta a conoscere il futuro di ogni persona che incontra, rimanendo inascoltata e vista come porta sfortuna, scacciata da tutti tranne che da Elena, con cui nascono una forte solidarietà e delle grandi riflessioni sugli uomini.

Nonostante siano due donne molto diverse che rispecchiano i due opposti della rappresentazione femminile, ossia ribellione e remissività, ottengono lo stesso risultato: vengono relegate nella solitudine ed allontanate a causa della loro diversità.

Queste due figure sono importanti per capire il valore che veniva attribuito alla donna e le poche possibilità o opportunità per riuscire a condurre una vita dignitosa.

L’autrice ha cercato di tenere una scrittura quasi aulica, che riprende il testo originale, in modo alquanto piacevole, soprattutto per gli amanti del genere.

Ha rafforzato le figure maschili, evidenziando il forte carattere prepotente e vendicativo che ruota attorno ai vizi e ai possessi, dove ad avere la peggio è sempre una donna che viene rapita e fatta schiava, com’è successo a Briseide e Criseide.

“Si sta logorando dall’ira nella sua tenda perché le guardie di Agamennone sono appena andate a sottrargli Briseide dalle belle gote. Non gli interessa tanto della ragazza, certo un po’ si è affezionato come ci si affeziona ad un cavallo: quello che gli brucia è l’affronto

L’Iliade cantata dalle dee è un romanzo che si apprezza tantissimo per il suo testo quasi poetico e per la capacità dell’autrice di saper raffigurare ogni donna in modo diverso, creando un universo femminile grandioso.

Editore: Solferino
Pagine: 384
Anno pubblicazione: 2024

Marilù Oliva

Marilù Oliva è nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere.

Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero.

Per Solferino ha pubblicato i bestseller mitologici L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020) e L’Eneide di Didone (2022), il romanzo Biancaneve nel Novecento (2021) e il saggio I Divini dell’Olimpo (2022).

Ha scritto thriller e noir di successo e con Repetita, il suo romanzo d’esordio, ha ottenuto diversi riconoscimenti.

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