The Nameless Ones – I senza nome di John Connolly

Copertina de The nameless Ones - I senza nome di John Connolly
Un susseguirsi di tensione e brutalità e il complesso gioco della vendetta che spazia tra intrighi e soprannaturale, promettono un'impronta duratura nella mente del lettore.

The Nameless Ones – I senza nome

Recensione di Rosaria Sorgato

Ad Amsterdam, quattro persone vengono massacrate, i resti di tre di loro sono disposti intorno alla forma crocifissa del loro leader, De Jaager, intermediario e vecchio alleato dell’assassino di nome Louis. I responsabili sono criminali di guerra serbi che credono di poter sfuggire alla giustizia ritirandosi in patria, ma si sbagliano. Perché Louis è arrivato in Europa per dare loro la caccia: cinque assassini da stanare e punire prima che si disperdano verso est. C’è solo un problema. Ne manca uno. Il sesto. Il più dannato.

Recensione

In I senza nome di John Connolly, i protagonisti principali sono gli amici e collaboratori di Charlie Parker, Louis e Angel, che in questo romanzo occupano il centro della scena.

Per quanto riguarda Parker, il personaggio amato dagli affezionati lettori di Connolly, nel corso del thriller ci sono alcune sue brevi apparizioni.

I senza nome ha sicuramente richiesto un grande lavoro di ricerca, sia per le ambientazioni geografiche che per i riferimenti storici, culturali e sociali.

Il tutto è curato nel dettaglio e il risultato è una narrazione ricca di sfumature e di autenticità, in cui ciascun luogo e personaggio risuona di realismo.

Ogni elemento, infatti, aggiunge atmosfera, crea un contesto ricco e sfaccettato e arricchisce l’esperienza di lettura.

Nelle prime pagine il lettore assiste a un omicidio multiplo raccapricciante, perpetrato dai fratelli Spiridon e Radovan Vuksan – dei malviventi di origine serba – insieme ai loro uomini, ai danni di De Jaager e di alcuni suoi familiari e amici.

De Jaager, già presente in un precedente libro di Connolly come collaboratore e amico di Parker, Angel e Louis, viene trucidato nella sua casa sicura ad Amsterdam.

Da qui prende avvio un intricato inseguimento attraverso l’Europa da parte di Angel e Louis, per vendicare l’amico e i suoi cari.

È la loro sete di vendetta a muovere gli eventi, spingendoli a dare la caccia ai serbi responsabili della tragedia, che dopo il brutale massacro sperano di trovare rifugio in patria, rendendosi invisibili.

Ma per loro sventura il quadro si complica e chi detiene il potere in Serbia è desideroso di garantire la legittimità del proprio paese, anche in vista dell’atteso ingresso nell’Unione Europea.

I Vuksan, quindi, risultano solo un impedimento, nonostante le loro promesse di finanziare oscuri personaggi del malaffare balcanico.

Si intreccia, così, una complessa rete di connivenze, che coinvolge politici desiderosi di riscattare la propria reputazione, terroristi, faccendieri e vari affiliati dei Vuksan.

L’inseguimento dei fratelli Spiridon e Radovan Vuksan trascina il lettore in un turbine di tensione e brutalità che squarcia i recessi più torbidi della mente umana.

Le scene di violenza sono crude e realistiche, e rappresentano l’inquietante verità di un mondo senza scrupoli.

In un contesto in cui la giustizia è solo un concetto astratto, seguiamo le vite intrecciate di personaggi tanto equivoci, quanto complessi.

La tensione palpita fin dalle prime pagine de I senza nome, ma è solo dopo il primo terzo del libro che anche l’azione decolla in un vortice di intrighi, tradimenti e vendette, dove ogni azione ha conseguenze imprevedibili.

Per contestualizzare maggiormente gli elementi della narrazione e quindi la provenienza esperienziale dei fratelli Vuksan e dei loro seguaci, l’autore inserisce a inizio testo una breve panoramica storica, focalizzata sui fatti legati alla disgregazione di quella che un tempo era la Jugoslavia nei primi anni Novanta.

Lungo le pagine tali elementi di conoscenza vengono integrati a più riprese nella narrazione.

Le descrizioni dettagliate delle atrocità commesse e delle vite distrutte durante quella guerra, offrono uno sguardo brutale e realistico di una realtà oggi spesso dimenticata.

La disgregazione della Jugoslavia scatenò una spirale di violenza e crudeltà senza precedenti, e il lettore potrà riflettere su come un conflitto violentissimo determini ricadute sugli uomini che l’hanno vissuto, anche a distanza di molto tempo.

I personaggi, piuttosto numerosi, presentano codici etici complessi, e si muovono in una realtà moralmente ambigua e sfaccettata.

Spiridon Vuksan e suo fratello Radovan emergono come figure malvagie, incarnazioni di un male oscuro che permea ogni pagina del romanzo.

Connolly ci offre uno sguardo nel profondo delle loro anime corrotte, rivelando le motivazioni e i tormenti che li spingono ad agire distruttivamente.

La maggior parte dei personaggi è dotato di una storia narrativa personale, e la loro conoscenza rappresenta un’esperienza emotiva complessa e contrastante che costringe a confrontarsi con la stessa comprensione della moralità e della giustizia.

I senza nome, come nello stile dell’autore, mescola la suspense con l’elemento soprannaturale che, in questo romanzo, è incarnato dal personaggio di Zorya.

Con la sua aura di mistero e il suo presunto dono di chiaroveggenza, Zorya si staglia come una presenza sinistra che sembra andare al di là della comprensione umana.

Il suo incontro con lo spirito della figlia morta di Parker aggiunge un ulteriore enigma alla trama, portando il lettore in un viaggio attraverso le profondità dell’aldilà.

Nonostante la sua natura inquietante, Zorya è essa stessa un’anima tormentata, terrorizzata da forze che sfuggono al suo controllo.

Il legame che sembra avere con uno dei fratelli Vuksan aggiunge un ulteriore strato di complessità al suo personaggio, mettendo in luce le sfumature torbide delle relazioni interpersonali che permeano il libro

I senza nome ha tutte le caratteristiche per rimanere impresso nella mente del lettore ancora molto tempo dopo aver chiuso l’ultima pagina, e porta a riflettere su ciò che significa essere umani in un mondo pieno di moralità grigia, ma più spesso profondamente nera.

Traduzione: Stefano Bortolussi
Editore: Fanucci
Pagine: 408
Anno pubblicazione: 2024

John Connolly, nato a Dublino nel 1968, nella vita ha fatto di tutto, dal giornalista al barman, dall’ufficiale governativo al cameriere e al facchino da Harrods a Londra.

Dopo aver studiato inglese al Trinity College di Dublino e giornalismo alla Dublin City University, ha lavorato per cinque anni come giornalista freelance per The Irish Times, con il quale collabora tuttora.

Il suo primo romanzo, Anime morte, ha aperto la sua carriera di scrittore, che ha visto tutti i suoi libri successivi nelle classifiche dei bestseller del Sunday Times e del New York Times.

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