Hotel Discordia
Recensione di Monica Truccolo
Guglielmo è un professore di greco e latino, un precario. Alice è una manager con due matrimoni alle spalle e problemi di gestione della rabbia. Sono fratello e sorella, i Finzi, ed ereditano da una zia un albergo in una piccola località di montagna. Insieme decidono di trasformare la struttura in un luogo molto particolare: l’Hotel Discordia.
L’albergo fornisce ai propri ospiti un servizio decisamente singolare: chi vi soggiorna è completamente libero di esprimere sé stesso e la propria rabbia.
I conflitti sono incoraggiati, ma contenuti entro precisi limiti stabiliti tramite contratto. E così ciò che altrove sarebbe bizzarro, all’Hotel Discordia è la prassi e con il tempo diventa persino una routine rassicurante. Un evento inaspettato, però, interviene a turbare il precario equilibrio degli ospiti e dello staff dell’albergo: una cliente viene trovata morta. La polizia inizia la sua indagine, ma niente è come appare.
E com’è possibile trovare il colpevole se tutti sembrano avere almeno una buona ragione per uccidere? Come si può distinguere la verità dalla finzione quando ogni litigio è bene accetto e tutti sembrano seguire lo stesso copione?
L’unica soluzione possibile è pensare fuori dagli schemi e i fratelli Finzi sono forse i più grandi esperti nel campo.
Recensione
Guglielmo, timido e riservato, professore di greco e latino eredita da una zia un albergo in un piccolo paese di montagna, Alice, sua sorella, tagliata fuori dall’eredità dalla arcigna zia, è una manager con due divorzi alle spalle, bizzarra e ipocondriaca.
Insieme decidono di dare una nuova vita alla decadente costruzione trasformandola strutturalmente e offrendo un servizio decisamente singolare ai propri ospiti, chi vi soggiornerà sarà libero di dare sfogo alla propria rabbia, di esprimere completamente sé stesso, di lasciarsi andare e tirare fuori tutte le emozioni represse.
Dopo le prime difficoltà iniziale, l’albergo apre e le prenotazioni arrivano copiose, tutto sembra andare per il meglio tra lo staff e gli ospiti finché una cliente viene trovata morta e tutti sembrano avere un motivo per uccidere, la polizia inizia a indagare, ed ecco altri due esilaranti personaggi entrare in gioco, il Commissario Russelli e il suo subordinato Bucaneve.
Un romanzo giallo all’insegna della leggerezza e dell’umorismo.
Il lettore sarà conquistato non solo dai protagonisti, Guglielmo e Alice Finzi ma da tutti i personaggi che sono originali e misteriosi con i loro segreti da nascondere e moventi oscuri che rendono la trama ancora più coinvolgente e divertente, e il libro impossibile da posare perché la curiosità è tanta e vuoi sapere come andrà a finire.
La narrazione è un continuo flashback che alterna momenti del passato e del presente, questo artifizio letterario permette al lettore di scoprire i vari pezzi dell’indagine separando i momenti di tensione con gli altri più allegri e leggeri accompagnandoti passo dopo passo verso un finale inaspettato.
Uno stile di scrittura intrigante, piacevole, leggero, ironico, una prosa fluida e trascinante dove nulla è lasciato al caso, l’ambientazione tra le montagne in una località isolata e i personaggi descritti in maniera esaustiva, un romanzo ben confezionato e intricato ma facendo attenzione agli indizi si arriva all’epilogo.
Editore: PubMe
Pagine: 374
Anno pubblicazione: 2023
Sara Petrolini è laureata in archeologia all’Università La Sapienza di Roma.
Autrice esperta di content management, scrive testi per diversi blog, di storia e archeologia per Mondo Romano, e di libri e letture per Latte e Biscotti e ThrillerLife
Ha scritto brevi racconti ed è autrice di tre romanzi “L’uomo nella foto” (2020 Casa Editrice Dialoghi) e “La verità è figlia del Tempo” (2021 Porto Seguro Editore) e “Hotel Discordia” (2023 Casa Editrice PubMe).
Ha creato il blog “Latte e Biscotti” con il proposito di condividere le sue esperienze con tutte quelle persone che pensano che anche cinque minuti di buon umore al giorno possano cambiare la qualità della vita.