Lo sport del diavolo di Paolo Porrati

Lo sport del diavolo di Paolo Porrati, copertina
Se non hai paura di perdere, allora non meriti di vincere.

Lo sport del diavolo

Recensione di Federica Cervini

Milano, 2018.

Due tennisti cinquantenni si affrontano in un torneo Limitato 4.1 sulla terra rossa di uno dei circoli più prestigiosi della città.

Dopo uno scambio molto duro, uno dei due sfidanti si accascia al suolo per non rialzarsi mai più.
Quello che sembra un semplice caso di morte accidentale è invece l’inizio di un’avvincente indagine internazionale che ha per involontario protagonista il più improbabile degli investigatori, Maurizio Verri, un Giudice Arbitro incattivito dal tempo e con molti scheletri nell’armadio.

La lunga scia di sangue finisce per coinvolgere e strappare al suo dolore anche Valerio Tancredi, un brillante Giudice Arbitro dal passato tormentato.

A capo delle indagini, il Vice Questore Aggiunto Mara Santangelo, che con Tancredi si troverà a coordinare una sorprendente squadra operativa di tennisti-investigatori pronti a tutto pur di salvare il tennis da una minaccia che potrebbe comprometterne l’integrità.

Tra tradimenti, cieca vendetta, spietati sicari e amori nascenti, Lo Sport del Diavolo evidenzia appassionatamente l’imprevedibilità e l’inevitabilità delle sliding doors della vita, e la loro influenza sulla chimica che lega e separa gli esseri umani.

Tra un servizio e l’altro.

Recensione

Siamo tutti a conoscenza del fatto che Il diavolo veste Prada – ora scopriamo che il diavolo certamente gioca a tennis.

È uscito per Laurana Editore un giallo ambientato nel mondo del tennis, scritto da un appassionato di questo sport, Paolo Porrati, che con Lo sport del diavolo permette agli amanti del tennis e al contempo agli amanti del giallo di leggere un romanzo di ampio respiro e dalla trama eclettica.

Sono più di 600 le pagine che compongono questo giallo, la cui trama prende spunto dalla morte sul campo da gioco di un tennista non professionista sotto gli occhi del Giudice Arbitro Maurizio Verri.

Potrebbe semplicemente trattarsi di infarto, invece questo è l’avvio di una complicata ed avvincente indagine grazie ad una piccola incongruenza che all’occhio preciso del Giudice non è sfuggita.

“Omicidio, ho capito bene?  Ha detto omicidio, non incidente, non disgrazia” – il Vice Questore Mara Santangelo inizia una indagine che “è un turbine di crimini internazionali con tanto di morti ammazzati, killer professionisti e milioni di euro in gioco

E così il lettore scopre che il tennis, lungi dall’essere lo sport garbato ed elegante che in generale crediamo sia, è invece lo sport che può far saltare fuori il lato peggiore dei giocatori.

L’autore descrive in modo particolareggiato gli ambienti in cui Lo sport del diavolo si svolge, e il lettore si sposta fra i principali circoli di tennis milanesi trascinato da una prosa scorrevole, magnetica ed appassionante per la novità dell’ambientazione e in molte occasioni anche divertente.

Spesso infatti Verri,

“ben oltre la sessantina, sovrappeso, coi capelli bianchi e gli occhiali spessi sul naso
“vecchio bastardo milanese fortunato

che vorrebbe un finale di carriera senza incidenti e senza drammi, riflette con ironia principalmente su se stesso, sulla bella Vice Questore e con suo grande rammarico sugli anni che passano, rendendo le pagine molto realistiche anche grazie all’uso qua e là di brevi frasi o modi di dire del dialetto milanese – contemporaneamente suscitando nel lettore un sorriso.

Sullo sfondo delle indagini ci sono le tristi vicende italiane dell’Agosto 2018 con il crollo del Ponte Morandi a Genova – per poi procedere sino alla pandemia.

Porrati cala la vicenda proprio negli anni che abbiamo appena attraversato, permettendo ai suoi personaggi di vivere tutte le emozioni che il lettore conosce e che ha personalmente provato nell’Italia contemporanea – con i suoi pregi, difetti e colpe.

A pagine ricche di inseguimenti, mentre l’indagine prosegue e si allarga coinvolgendo molti altri personaggi in vario modo legati al mondo del tennis, fra indizi e colpi di scena l’autore riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore ed inaugura uno stile che è una bella novità – facendo de Lo sport del diavolo al contempo un avvincente giallo ed una vera guida alla comprensione del tennis.

Infatti in ogni capitolo vengono inseriti aneddoti e riferimenti reali alla storia di questo sport, oltre a citazioni di tennisti che permettono al lettore di immergersi completamente in questo mondo, che non è più così lontano ed impalpabile proprio perché reso reale e più comprensibile dai tanti cenni storici.

L’autore inoltre utilizza in modo equilibrato l’uso del discorso diretto permettendo al lettore di immedesimarsi nella vicenda.

Si parla del valore tecnico di questo sport accanto agli sviluppi dell’indagine, poi dell’eleganza dei gesti compiuti dal giocatore e della necessità della costanza nella preparazione atletica mentre la squadra che accompagna Mara nell’indagine si compone di altri personaggi irresistibili per carattere – al punto che l’autore li soprannomina una novella armata Brancaleone.

Ci sono un ex Giudice Arbitro, un ex-tennista drogato, un mago della finanza ed un amante del gioco d’azzardo.

Tutti insieme

“scavano, sentono, chiedono, annusano il tennis lombardo

per poter giungere alla conclusione del match con la vittoria in pugno.

Fra di loro particolare empatia suscita Valerio Tancredi, Giudice Arbitroprotagonista delle parti centrale e finale del giallo, per la triste situazione familiare, per il suo doloroso passato e per la particolare patologia di cui soffre.

L’autore dimostra in “Lo sport del diavolo” di avere una ottima conoscenza di questo sport e delle situazioni interpersonali che lo attraversano (invidia, desiderio di rivalsa – oltre agli interessi economici che lo governano), elaborando una trama investigativa stuzzicante.

“Questa storia è un maledetto gioco a incastro, mille elementi difficili da collegare

chi già conosce e magari pratica il tennis leggerà il romanzo volentieri riconoscendo atmosfere ed ambientazioni, chi ancora non lo conosce ne resterà affascinato, e chi ama i gialli avrà per le mani un romanzo dalla trama seducente ed ampia.

L’elemento chiave de Lo sport del diavolo è la costruzione complessa della trama nel mondo dei circoli tennistici milanesi: c’è una precisa scena del delitto che è il campo da gioco, un assassino che non si può svelare … e la vittima che è in definitiva il tennis in sé!

Editore: Laurana Editore – collana Calibro Gialli e Noir
Pagine: 640
Anno pubblicazione: 2023

Paolo Porrati, nato a Milano nel 1966, è un manager del settore assicurativo dalla lunga esperienza in Italia e all’estero.

Alla carriera professionale ha sempre affiancato l’impegno in attività molto diverse fra loro, che lo hanno portato tra le altre cose a occuparsi di formazione, volontariato e comicità.

Lo Sport del Diavolo, il suo romanzo d’esordio, unisce le ambientazioni del noir con quelle del tennis, di cui è un grande appassionato e conoscitore.

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