Per un’ora d’amore di Piergiorgio Pulixi

Per un'ora d'amore
Pulixi sa che corde toccare e sa come farlo. Il suo modo di raccontare fila liscio, non c’è modo di fraintendere

Per un’ora d’amore

Recensione di Erika Giliberto

TRAMA

Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare.

Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia.

Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro. Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia in “Per un’ora d’amore” un noir denso di umanità, pathos e dolcezza: un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle.

RECENSIONE

Per un’ora d’amore è il settimo capitolo della serie poliziesca I canti del male, una serie composta da tredici episodi, tredici Canti, ognuno con un tema dedicato.

Qui Piergiorgio Pulixi tocca il fastidioso tema della violenza sulle donne e sfiora altresì il cuore di chi si immerge in questa storia. Infatti, il romanzo si apre con un capitolo che lascia intendere subito quale sarà l’emozione prevalente durante la lettura.

Già dalle prime battute di “Per un’ora d’amore” è impossibile non provare empatia per Italo, un padre ormai anziano a cui è stata strappata brutalmente la figlia, uccisa per chissà quale motivo.

La descrizione di Italo Seu è disarmante. La scena iniziale in cui la figlia, Maria Donata, da piccina, pulisce le mani ruvide e stanche di lavoro del papà, è commovente. Si parteggia già da subito per quest’uomo distrutto, stanco, ma che regge e tiene duro per due motivi. Innanzitutto Pippo, il suo nipotino, è rimasto solo e lui deve proteggerlo e prendersene cura. E, soprattutto, Italo non avrà pace fino a quando non scoprirà la verità.

Pulixi sa che corde toccare e sa come farlo. Il suo modo di raccontare fila liscio, non c’è modo di fraintendere. È un gigante che conosce molto bene certe dinamiche e riesce a trasportarle in una storia emozionante come questa, con una destrezza inarrivabile.

Il gruppo di personaggi che prenderanno a cuore il caso e aiuteranno Italo a trovare la verità è già ben collaudato da tempo. Anche in questo caso l’autore continua a definire con dovizia di particolari i loro caratteri sempre di più, scavando nelle loro vite, facendo uscire allo scoperto le loro emozioni.

Vito Strega, Eva Croce, Bepi Pavan: colpisce molto il loro affiatamento ormai consolidato, sia sul lato umano che lavorativo, perché più che colleghi, ormai, sono amici.

I dialoghi tra i personaggi sono molto efficaci e diretti, utili per il proseguimento della storia. A volte si fanno scherzosi e divertenti, proprio per stemperare un po’ la tensione delle indagini.

Per un’ora d’amore non si può definire semplicemente un noir. Nonostante vi sia un classico caso da risolvere e un cadavere, c’è ben altra carne al fuoco. Una vera e propria storia ricamata attorno a delle figure che, episodio dopo episodio, non possono fare altro che entrare nella testa del lettore. Saranno loro a congedarsi quando sarà il momento.

In generale, la storia è fine a se stessa, perciò “Per un’ora d’amore” si può definire autoconclusivo. Ma per comprendere appieno le storie dei personaggi e i loro intrecci è necessario iniziare da Il canto degli innocenti.

Per un’ora d’amore si legge tutto d’un fiato e, ancora una volta, l’abilità di Piergiorgio Pulixi lascia una porta socchiusa sull’episodio successivo. Non mancano certo dei colpi di scena che mettono estrema curiosità su cosa succederà.

Di conseguenza, chi non ha letto gli episodi precedenti sarà ancora più invogliato a recuperarli il prima possibile. Tutti gli altri non potranno fare a meno di attendere trepidanti il prosieguo.

EDITORE: Rizzoli

PAGINE: 400

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE

Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982 e vive e lavora a Milano. Allievo di Massimo Carlotto, ha scritto quindici romanzi polizieschi, dal suo esordio con “Una brutta storia” (Edizioni E/O) nel 2012, che gli sono valsi diversi premi tra cui il Premio Giorgio Scerbanenco 2019 per il miglior noir dell’anno per “L’isola delle anime” (Rizzoli). È considerato uno dei maggiori autori noir della nuova generazione. I suoi ultimi romanzi sono “Per mia colpa” (Mondadori 2021), e “Il mistero dei bambini d’ombra” e “La settima luna” (recensito da Thriller Life qui), entrambi editi da Rizzoli nel 2022.

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