Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher di Alice Guerra

Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher di Alice Guerra
"un vero e proprio omaggio dell’autrice alla Signora in giallo"

Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher

Recensione di Samuela Moro

TRAMA

Luigino, novantenne di Mestre che vive in compagnia delle sue galline, una mattina sparisce senza lasciare traccia.

Un riluttante commissario siciliano, che odia il Veneto e sogna il trasferimento, sarà costretto a farsi carico delle indagini, ma la vera investigatrice – caparbia e inarrestabile come la sua mentore Jessica Fletcher – sarà Alice: una ragazza che si autoproclama “l’influencer di Mestre” e che non smette di ficcare il naso al bar, alle poste, al gingerino pomeridiano delle amiche della zia e, soprattutto, all’interno della stessa casa di Luigino.

Guidata dai principi e dagli insegnamenti della sua adoratissima Signora in giallo – tra cui: “Anche la tua amica può essere un’assassina”, “Se qualcosa non torna, è meglio ficcare il naso” e “Chi ha bisogno di dimostrare il proprio valore non vale poi molto” – della quale non perde una puntata, Alice inizia a scoprire qualcosa di più sulla vita e sul mondo di Luigino, che sotto molti aspetti sono simili ai suoi.

Tra colazioni al bar per carpire informazioni ai vecchietti di Mestre, goffi pedinamenti e scelte coraggiose (sul filo della legalità), Alice ci racconta anche un po’ di sé: del disturbo d’ansia generalizzata di cui soffre, di come ha fatto in qualche modo i conti con questa realtà, di anni trascorsi a rincorrere le cose sbagliate e delle sue relazioni amorose disfunzionali. Una storia appassionante, ironica e potenzialmente verissima, che ci invita a ricordare che “non è mai troppo tardi per fare ciò che ci rende felici, nemmeno se abbiamo novant’anni e siamo più di là che di qua”.

RECENSIONE

Dopo aver conquistato il Veneto (ma non solo!) con i suoi video autoironici in dialetto e con i racconti delle sue peripezie in giro per Mestre, tra “strafanti” e “pareci”, Alice Guerra arriva in libreria con Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher.

Il suo primo libro è “un giallo, più o meno”, in cui racconta anche alcuni aspetti della sua vita personale, sempre con il sorriso, nonostante lei stessa si definisca un “muso da can”, cioè una persona solitaria, che ama i suoi gattini e cagnolini e la tranquillità di casa propria.

La storia si apre con la sparizione di Luigino, un novantenne di Mestre che vive in una casa in cui si dedica esclusivamente alla cura delle sue galline.

La sua sparizione desta da subito sospetti e timori tra i vecchietti e le vecchiette della zona, e presto si diffondono teorie su omicidi, suicidi e traffici illeciti.

Mentre è impegnato in un’inchiesta sul narcotraffico della zona, il Commissario di Mestre, Lo Cascio si imbatte in Alice e nella sua sfacciata curiosità.

Piano piano, anche lui sarà coinvolto nella ricerca di Luigino, dando il via ad una vera e propria commedia degli equivoci e dei fraintendimenti, tra le strade di Mestre.

Come ogni giallo che si rispetti, il libro inizia con una mappa della città, in cui i nomi delle vie sono stati modificati dall’autrice, in modo fantasioso, con nomignoli spiritosi tipicamente veneti.

Stessa sorte tocca a molti dei personaggi del libro, davvero esistiti, a cui vengono affibbiati soprannomi con l’intento ironicamente dichiarato dell’autrice di evitare problemi di tipo legale.

Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher è un vero e proprio omaggio dell’autrice alla Signora in giallo.

Ciascun capitolo prende il suo titolo da uno degli insegnamenti che Alice ritiene di aver avuto nella vita dalla famosissima scrittrice appassionata di crimini.

Pur trattandosi della prima esperienza di Alice Guerra alla scrittura (lei stessa ha dichiarato che “prima di questo libro, aveva scritto al massimo la lista della spesa”), il libro ha un ottimo ritmo narrativo.

Per non far perdere il filo al lettore, la scrittrice inserisce spesso liste ed elenchi puntati, una stranezza dal punto di vista del racconto, per cui molti potrebbero storcere il naso.

La scelta diventa però una sorta di gioco tra chi scrive e chi legge ed alleggerisce ulteriormente la lettura, rendendola fruibile a chiunque.

I dialoghi di “Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher” inseriti a movimentare la storia sono spesso in dialetto veneto, ma note e traduzioni dell’autrice aiutano tutti alla comprensione di parole, frasi e modi di dire veneziani, mantenendo elevato il tasso di ironia del libro.

La descrizione delle indagini sulla scomparsa di Luigino è intervallata da momenti più introspettivi, ma mai seriosi, in cui l’autrice racconta un po’ di sé, delle sue storie d’amore tossiche finite male e dei suoi infortuni fisici quotidiani.

Ne emerge anche la visione della vita secondo “l’influencer di Mestre”, ossia l’idea che non é mai troppo tardi per essere davvero se stessi e felici.

I malintesi raggiungono il loro apice nelle scene finali, come in una vera e propria commedia all’italiana.

Definibile come un “cozy crime veneto”, Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher rappresenta un esordio leggero, spiritoso, senza grandi pretese, se non quella di divertire il lettore, mostrando un irridente spaccato della provincia veneta e dei suoi abitanti.

Editore: Rizzoli

Pagine: 288

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE

Alice Guerra è una influencer e autrice italiana. Seguitissima sui social, la sua missione è quella di diffondere il dialetto veneto. Laureata in comunicazione, in poco tempo ha conquistato i social grazie ai suoi video e le sue parodie in veneto. Nel 2024 esce per Rizzoli il suo primo libro, Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher.

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