L’eco della tua morte
Recensione di Alessandra Boschini
TRAMA
Quindici anni prima, una vacanza tra amiche su un isolotto remoto finisce in tragedia: Becca sparisce nel nulla.
A niente valgono le ricerche forsennate e gli interrogatori della polizia sembrano girare a vuoto.
Viene trovato solo un test di gravidanza positivo, unico collegamento con la terraferma, un motoscafo abbandonato. Il mistero rimane irrisolto, ma non smette mai di tormentare le protagoniste della storia.
Ecco perché quando Lara, il cui intero mondo è filtrato dalla sindrome di Asperger, riceve un invito anonimo a recarsi proprio sul luogo della scomparsa insieme alle altre, è impossibile non rispondere a quell’oscuro richiamo: sembra che il passato sia tornato a bussare alla porta.
Ma non appena approdano sul posto, iniziano ad accadere cose strane ed inquietanti. Qualcuno si introduce in casa e lascia messaggi criptici, mentre sul telefono di Lara compaiono foto che lei dice di non aver mai scattato. E poi fuori, nella notte, vedono aggirarsi una figura familiare. E’ buio eppure non ci sono dubbi, assomiglia incredibilmente a Becca… Dove si nasconde la verità, nel confine tra realtà e ossessione?
RECENSIONE
“La sindrome di Asperger non è una malattia, è un disturbo neurologico”. Da quando a Lara è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, le è più facile vivere la quotidianità, anche se la vita la mette a dura prova con attacchi di panico, paure e insicurezze. Le relazioni umane funzionano seguendo regole per lei incomprensibili e stressanti, tant’è che preferisce stare da sola e odia ogni minima deviazione dalla sua routine quotidiana. Ha bisogno di giornate ben strutturate, con scadenze sempre uguali: è il solo modo di vivere che la fa star bene e sentire al sicuro.
“La biblioteca è un mostro che divora libri e poi li vomita”. Lara lavora nella biblioteca universitaria, il che le garantisce giornate regolari. Vive sola e nuota almeno un’ora al giorno: “in acqua mi sento un tutt’uno con l’universo e non un corpo estraneo in un mondo che non capisco”.
Il suo unico modo di socializzare è scrivere nel suo blog, “Lara e le donne forti”, in cui parla di figure femminili che nella storia hanno lasciato il segno. L’unica compagnia è il suo gatto Maynard: “a volte vorrei poter far cambio col mio gatto, vivere la sua vita semplice e limitata a pochi gesti essenziali invece di dovermi barcamenare in questo complicato intreccio di regole misteriose illogiche e incomprensibili che sono le relazioni interpersonali”.
Quando riceve una cartolina anonima con l’invito a recarsi sull’isola dove, quindici anni prima, la sua vita e quella delle sue tre amiche è cambiata, Lara sente di aver bisogno di risposte e, nonostante il viaggio le provochi turbamento, pensa che questo possa essere anche un modo per riavvicinarsi a loro.
Arrivate sull’isola Lara, Michelle ed Eilen sono tormentate dai ricordi, dalla paura dell’ignoto e da quello che potrebbero trovare. Sono cambiate, sono diverse, i loro sogni di adolescenti si sono infranti. Anche l’isola è cambiata ed iniziano ad accadere strane cose: oggetti che spariscono o che non si trovano più al loro posto, strane visioni.
Mentre le ore passano, si delineano le personalità delle tre donne. Michelle predomina ed impone le sue regole, mentre Lara inizia ad avere strani flashback e ricordi a cui non sa se credere o meno.
“Di Becca non parlano. Eppure lei è qui, in ogni parola, in ogni sguardo”.
Tutte queste emozioni turbano Lara che, per calmarsi, recita filastrocche, si pizzica le mani o ascolta musica classica in cuffia. Le tre amiche sono lì per rivangare il passato, ma c’è qualcuno che non vuole che la verità venga a galla. Lara, con i suoi disturbi di memoria, le sue incertezze ed i vuoti che non riesce a colmare, è il capro espiatorio perfetto per chi vuole farla franca, addossandole colpe che non ha.
In questo racconto “L’eco della tua morte”, narrato in prima persona da Lara, riavvolgiamo spesso il nastro degli eventi e, ogni volta, sembrano emergere fatti nuovi, impressioni e sensazioni che non sappiamo mai quanto possano essere attendibili, perché Lara non può fidarsi della sua mente e dei suoi ricordi.
I capitoli di “L’eco della tua morte” sono intervallati dai verbali degli interrogatori del 2003, stilati dalla Polizia svedese, compresi quelli dei due ragazzi che avevano partecipato alla festa sulla spiaggia.
“Uno di loro è un assassino. Di chi posso fidarmi?”
I continui colpi di scena e i cambi di situazione ci fanno dubitare di tutti, mentre l’atmosfera cupa dell’isola, sferzata dal vento e dalla pioggia, da cieli soffocanti e boschi impenetrabili, crea una situazione angosciante e claustrofobica.
Karen Sander è riuscita a impostare un ritmo scorrevole, che diventa incalzante mano a mano che si procede nella lettura. Non si smette di sfogliare le pagine di “L’eco della tua morte” per la smania di cercare il colpevole, che ci verrà svelato soltanto nell’ultimo capitolo. Attraverso una scrittura vivace, nonostante l’ansia che ci attanaglia, l’autrice ci conduce attraverso questa storia complicata, fino al colpo di scena finale.
L’eco della tua morte è un thriller a cui non manca nessuno degli ingredienti essenziali, il che lo rende perfetto per gli amanti del genere.
Traduzione: Rachele Salerno
Editore: Giunti Editore
Pagine: 264
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE
Karen Sander vive in Renania. Ha lavorato a lungo come traduttrice e docente universitaria prima di raggiungere il successo internazionale con la serie incentrata sulla coppia investigativa Stadler – Montario: oltre 250000 copie vendute solo in Germania con traduzioni in numerosi paesi. Per Giunti sono usciti “Muori con me” del 2015, “Ascolta o muori” del 2016, “Guarda o muori” del 2017. Nel 2021 l’autrice ha pubblicato, sempre per Giunti, “La dama verde