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Una morte onorevole. Un caso alla vecchia maniera per il Commissario Botero di Paolo Roversi

Una morte onorevole. Un caso alla vecchia maniera per il Commissario Botero
Il giallo classico incontra il contemporaneo

Una morte onorevole. Un caso alla vecchia maniera per il Commissario Botero

Recensione di Sharon Lattanzi

TRAMA

È una serata speciale al Savoy, uno degli alberghi più esclusivi di Milano: cinquanta selezionatissimi invitati potranno partecipare al party dell’onorevole Vincenzo Greco per festeggiare la fine dell’EXPO e la realizzazione di un faraonico progetto stradale.

Nel bel mezzo del ricevimento, però, un temporale fa saltare la corrente, e la suite dove si tiene la festa precipita nel buio: quando le luci si riaccendono, l’onorevole è riverso nella piscina, già cadavere.
Con le telecamere di sorveglianza disattivate e i telefonini spenti per garantire la privacy ai tanti vip dai molti segreti, la tecnologia può far poco.
Bisogna indagare in un altro modo: con logica, osservazione e intuito. Bisogna indagare alla vecchia maniera.

Ecco perché il caso – spinosissimo, considerata la vittima – passa a Luca Botero, detto l’Amish, il commissario afflitto da tecnofobia che vive come se il mondo fosse fermo agli anni Settanta. Per l’Amish è la sfida perfetta: data la dinamica del delitto, l’assassino non può che essere uno degli invitati, ed è proprio su di loro che si concentra insieme alla sua affiatata squadra Alfa. Fra infiltrazioni mafiose, imprenditori senza scrupoli, intrighi politici e traffico di stupefacenti si comincia a cercare il colpevole. Qualcuno, però, trama nell’ombra: spia il commissario, e presto tutte le persone che gli stanno vicino correranno un grave pericolo…

RECENSIONE

Una morte onorevole è un giallo d’altri tempi.

Paolo Roversi costruisce una storia intricata e costellata di indizi e, attraverso uno stile di scrittura scorrevole, l’autore elogia il giallo classico.

Infatti, i lettori più attenti non faranno fatica a percepire l’influenza di Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle.

Per gli amanti del genere questo non può che essere un plus.

Il lettore si ritroverà catapultato nella grande Milano, in un Hotel sfarzoso dove solo i più ricchi possono permettersi una notte di lusso.

Un blackout improvviso sarà l’inizio della tragedia.

A mano a mano che si procede con la lettura, non si può fare a meno di immedesimarsi nel Commissario Botero (detto l’Amish, per il rifiuto verso tutto ciò che è tecnologico), andando così a cercare di scovare, insieme a lui, tutte quelle connessioni che lo porteranno alla risoluzione del caso.

Come in ogni giallo che si rispetti, anche qui abbiamo un protagonista particolare e ben strutturato, un mix tra Sherlock Holmes e Poirot.

Infatti, il Commissario, si affida totalmente al suo fiuto, alla capacità di osservare ogni piccolo particolare.

Ma, attenzione! Non stiamo parlando di un super Commissario capace di risolvere il caso senza una spiegazione logica.

Qui parliamo proprio della presenza del ragionamento deduttivo, elemento fondamentale che non può mancare nel giallo.

Il lettore non farà fatica ad amare Botero, un personaggio all’apparenza freddo e distaccato, tecnofobo, dal cuore d’oro.

Inoltre, si farà la conoscenza dei compagni d’avventura, la squadra Alfa: Dario Piras, Michele Ferrara detto “Elvis”, Camilla Farina e Roberta Cattaneo, un mix di personaggi tutti diversi e ben caratterizzati che accompagneranno il lettore nella scoperta dell’assassino.

Alla trama principale si va ad incastrare un secondo binario, una storia parallela, così da rendere la lettura ancora più coinvolgente.

Il ritmo narrativo è costante, con dei picchi di curiosità assoluta e colpi di scena inaspettati.

Tutti elementi da non sottovalutare per far sì che chi legge resti attento e vigile, insieme al Commissario.

Il bello del giallo, infatti, resta l’ampia immedesimazione del lettore.

Non stiamo parlando di un romanzo distaccato che racconta una storia e basta, qui sembra di giocare a Cluedo!

Nonostante “Una morte onorevole” sia un giallo classico, analogico e senza un particolare uso di strumenti sofisticati e moderni, è una lettura che non si può lasciar andare.

Paolo Roversi è stato in grado di costruire un personaggio al quale ci si affeziona, una figura contemporanea, ma dal fascino d’altri tempi.

In “Una morte onorevole” il lettore sarà sfidato dalla prima all’ultima pagina e, insieme alla squadra Alfa, riuscirà a scoprire le carte in tavola.

EDITORE: Mondadori

PAGINE: 256

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2024

AUTORE

Paolo Roversi è scrittore, giornalista e sceneggiatore, si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia).

Ha pubblicato romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: L’ombra della solitudine (recensito qui ed intervistato qui e qui),
Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa), La mano sinistra del diavolo (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007 ed è stato finalista del Premio Franco Fedeli 2007, Niente baci alla francese (Mursia), La marcia di Radeschi (Mursia), L’uomo della pianura (Mursia) e La confraternita delle ossa (Marsilio).
Con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale e Solo il tempo di morire…

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