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Freddo al cuore di Lodovico Festa

Freddo al cuore
Un giallo che prende spunto da uno strano omicidio e che diventa un’attenta analisi sociale e politica degli anni ’90, ma, soprattutto, della crisi del PCI sfociato poi nel Pds

Freddo al cuore

Recensione di Alessandra Boschini

TRAMA

Nella vasca fanghi del depuratore di Peschiera Borromeo, affiora il cadavere di Paolo Ettorri,
già sindaco di Corsico poi impegnato per il PCI milanese in molti incarichi pubblici. Un
incidente? Quasi sicuramente un omicidio. Una lettera sembra coinvolgere nell’uccisione
Alberto Rosci della Lega delle Cooperative.

Ma anche i pm milanesi, ancora immersi nell’indagine Mani Pulite, hanno dubbi sull’accusa. Siamo nel settembre 1994, in pieno governo Berlusconi, dal Palazzo di Giustizia parte un avviso agli interlocutori più vicini di Botteghe Oscure.

Ma come indagare in un a comunità travolta dagli avvenimenti nazionali ed esteri di quegli anni? Da Lugano dov’è andato a lavorare anche per alcuni dissensi col suo partito, viene richiamato a Milano Mario Cavenaghi, l’ingegnere che è stato a lungo presidente della commissione probiviri lombarda del PCI, organo delegato a vigilare sulla moralità degli iscritti e sulle questioni private del partito.

Cavenaghi, compagno di studi e di impegno politico di Rosci, non può esimersi dall’aiutare un vecchio amico trovandosi così coinvolto in un’indagine che svela imprevedibili trame che hanno radici nell’insediamento della criminalità organizzata nel sud est milanese.


RECENSIONE


Quarta indagine per l’ingegner Mario Cavenaghi che viene coinvolto nella ricerca di prove e
indizi per risolvere il mistero dell’omicidio del suo vecchio amico Paolo Ettorri. Una cosa è
certa, non può essersi trattato di incidente e il ritrovamento di materiale compromettente
porta all’implicazione di dirigenti della cooperativa edile che aveva in gestione l’appalto per i
lavori del depuratore in cui è stato trovato il cadavere.


Dalla sua tranquilla vita a Lugano con moglie e figli, Ettorri prenderà uno dei tanti treni su cui
salirà per chiarire i fatti, lui che in Svizzera si è creato una bolla di sicurezza. “Se torni in Italia il
tuo vecchio mondo ti risucchierà
”, gli rimprovera la moglie e lui ribatte che “è ineluttabile, non
posso evitare di essere coinvolto in questo caso. A parte la famiglia e un po’ di lavoro, solo
l’amicizia dà serenità alla mia esistenza e non posso tradirla”.


Inizia così il suo peregrinare tra Roma, alla sede del partito in via delle Botteghe Oscure, a
Napoli, passando per Palermo, Enna ma, soprattutto, Milano. È qui che incontrerà i vecchi
amici, ricordando i tempi in cui legami e comunioni di ideali erano fondamentali, quando
stima e amicizia erano parole dense di significato e l’integrità morale era uno stile di vita.

Ed è una Milano dove nei locali si discute e si analizzano prove, sorseggiando una gazzosa, quegli
stessi locali dove “negli anni ’50 potevi trovare Arianna Arossa al tavolino a bere tè con Jean
Paul Sartre, con Bertold Brecht e Paolo Grassi”.


Siamo nel 1994, in pieno governo Berlusconi, la maggioranza di centro destra sembra
disgregarsi, mentre cresce costantemente la Lega di Umberto Bossi, sono in atto la riforma
delle pensioni e le privatizzazioni. Il vecchio PCI si è disgregato e “ha lasciato una parte di
lavoratori senza un punto di riferimento ideale e allora prevalgono le pulsioni immediate,
circolano voci che gli operai ora votino per Bossi, ma la crisi della sinistra ci ha privato di una
guida capace di saldare i principi alle condizioni concrete dei lavoratori in carne e ossa”.


È un giallo politico questo lavoro di Lodovico Festa, una sua attenta analisi e anche una certa
condanna verso il nuovo partito che non trova una chiave per rinnovarsi ma che, anzi, lascia
prevalere la mera sopravvivenza che, in molti casi, è esclusivamente personale. Si respira la
delusione verso questa nuova classe politica, è quasi un atto di denuncia, una dolorosa presa
di coscienza del grande cambiamento avvenuto nel partito così come in tutta la nazione che
ha visto la caduta dei grandi ideali ed il costante e inesorabile avvento delle infiltrazioni
mafiose
all’interno degli organi di partito.


“Maledetto PdS, partito delle sedie, stai sfasciando tutto … la crisi della sinistra ha aiutato la
crescita delle organizzazioni criminali”.
Proprio dei legami con la mafia dovrà occuparsi l’ingegner Cavenaghi che “con il suo talento
da inquisitore” scoprirà la tentacolare radicalizzazione del Male tra Milano e la Sicilia,
attraverso una talpa infiltrata all’interno del partito, l’ennesimo tradimento da parte dei suoi.
“Il tumultuoso avvicinarsi della fine del caso, invece di rasserenarlo, lo inquieta, perché i rischi
per un mondo a cui era stato profondamente legato, si ingigantivano”.


Con un linguaggio da testata giornalistica, scorrevole e d’effetto, Lodovico Festa ci presenta un
fatto di cronaca, un delitto, che diventa un atto di denuncia di inchiesta. Con un’attenta analisi
storica e sociale viviamo l’Italia dei maxiprocessi alla mafia, di Mani Pulite, i movimenti
dell’Italtel, la fuga di Craxi e Tangentopoli.


Tanti sono i personaggi che incontriamo, veri e fittizi, tanti sono i viaggi del nostro proboviro,
quasi che il treno sia un modo per lasciar vagare la mente verso disquisizioni etico-sociali ed
anche un mezzo popolare, alla portata di tutti. Su tutto prevale la passione per il vecchio e
sano modo di fare politica, la nostalgia e l’amarezza per le battaglie che univano menti diverse
e, infine, una condanna per aver permesso la diffusione della criminalità.


Chiudendo il libro si è invogliati a saperne di più, perché l’autore trasmette spunti di
approfondimento e lascia aperta la strada alla curiosità e alla riflessione.


EDITORE Marsilio


PAGINE 224


ANNO DI PUBBLICAZIONE 2024


AUTORE

Lodovico Festa Freddo al cuore


Lodovico Festa, classe 1947, veneziano di nascita, milanese di adozione. Giornalista e scrittore
è stato dirigente del PCI. Tra i fondatori de “Il Foglio”, ha esordito come romanziere con “La
provvidenza rossa”, ha scritto anche “Il partito della decadenza” e “La confusione morale”
tutti editi da Sellerio.

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