Lily-Storia di una vendetta di Rose Tremain

Lily storia di una vendetta
Lily ha sempre creduto – e lo crede ancora – che Nellie Buck si fosse affezionata a lei e che le dispiacesse dover varcare il grande cancello dell’orfanotrofio

Lily-Storia di una vendetta

Recensione di Laura Parise

TRAMA

Appena partorita, in una notte d’inverno del 1850, la piccola Lily è stata abbandonata ai cancelli di un parco londinese, in balia dei lupi e del gelo notturno. Salvata per caso da un agente di polizia, ha conosciuto per breve tempo il conforto di una casa, prima di essere rigettata nel crudele mondo delle istituzioni vittoriane.

Ad attenderla, ora che è cresciuta, c’è la salvezza o la rovina? Cosa accadrà quando l’uomo che le fa battere il cuore scoprirà che Lily è un’assassina? C’è chi passa la sua prima notte di vita in una morbida culla, circondato dall’affetto dei genitori, e chi invece no.

Lily Mortimer è stata infilata in un sacco e lasciata ai cancelli di un parco, esposta al gelo e alle bestie feroci. Si è salvata solo per il passaggio fortuito di un giovane agente di polizia. Affidata alle cure amorevoli di una contadina, ha trascorso i
suoi primi sei anni di vita tra i luminosi campi del Suffolk, ma poi, come prescritto dalla legge, il grigiore di Londra e la freddezza dell’orfanotrofio l’hanno reclamata indietro.


Punizioni, cattiverie e soprusi sono stati a lungo la quotidiana ricetta del Foundling Hospital per soffocare ogni ribellione di Lily e degli altri bambini orfani e indigenti come lei. Ora, a quasi diciassette anni, la giovane è finalmente libera e, grazie alle sue doti nel cucito, ha un impiego gratificante in un emporio di parrucche. In piú, un sorriso gentile ogni domenica in chiesa la conforta: che il futuro le riservi finalmente l’attesa serenità? Ma il passato non allenta la morsa su di lei. La assillano sempre gli stessi orribili ricordi, il senso di colpa e la paura della forca. Perché nessuno ancora lo sa, ma Lily è un’assassina…


Rose Tremain porta il lettore nella fuligginosa Londra di metà Ottocento, un posto bigotto, spietato e perverso dove i trovatelli vengono trattati come delinquenti e la buona condotta si insegna a urli e sberle, ma dove c’è spazio anche per la gentilezza, per l’amicizia e per l’amore.


RECENSIONE


Ambientato nella Londra del 1850, in un orfanatrofio che si arroga la pratica della religione e della purificazione in nome di Dio, ma che in realtà è ricettacolo di perversione e cupidigia, “Lily. Storia di una vendetta” ci trascina nella più becera crudeltà umana.
Ci avvolge con le sue spire malefiche in un girotondo di dolore, cattiveria e spietatezza praticata su chi avrebbe solo tanto bisogno di amore e di cure, facendo sentire il lettore impotente e amareggiato.


Per tutta la durata del romanzo “Lily-storia di una vendetta”, veniamo travolti dal dolore che Lily si porta dentro fino a corroderla.
Il gesto che la giovane compie, è quello di un’anima buona che pensa sì a vendicare sé stessa, ma anche tutti coloro che hanno subito le sue stesse angherie con la vana speranza che non accada più.
Lily, ha solo bisogno di amore e di calore, e l’uomo che le fa battere forte il cuore potrebbe anche darglieli se lei, così angosciata, non commettesse l’errore di confessarsi a lui.


Ritrovare quel poco di pace che ha vissuto nei suoi primi anni di vita sarà forse l’unica soluzione per ridonarle una parvenza di serenità e il calore di un focolare domestico? L’autrice, in un POV in terza persona, rivela in “Lily-storia di una vendetta” man mano tutte le sensazioni che la povera Lily prova e la paura di essere un giorno catturata e giustiziata per il delitto che ha commesso.


Ella è costretta ad accettare una vita che non ha scelto, ma che le è stata imposta e, per
quanto abbia un carattere forte e battagliero, sente nel cuore un grande rimorso.

Premetto che non conoscevo Rose Tremain e, come molte altre volte, mi sono lasciata trascinare dall’istinto nella scelta della lettura. “Lily-Storia di una vendetta” viene proposto come thriller, invece, è il racconto doloroso della vita di una giovane che, sin dal primo vagito, ha dovuto combattere con i lupi.

A tratti piuttosto ripetitivo e poco scorrevole per la scarsità dei dialoghi, “Lily-storia di una vendetta” è privo del pathos che ogni thriller promette, o almeno di quel pizzico di suspense che, a mio parere, avrebbe dovuto avere.


TRADUZIONE Giovanna Scocchera


EDITORE Einaudi


PAGINE 272


AUTORE

Rose Tremain Lily storia di una vendetta

Rose Tremain ha scritto sedici romanzi, cinque raccolte di racconti e un memoir. Le sue opere sono tradotte in trenta lingue e hanno ottenuto molti riconoscimenti: con Il favorito (Frassinelli 1995) è stata finalista al Booker Prize.

Con Sacred Country (1992) ha vinto il James Tait Black Memorial Prize e il Prix Femina Étranger; con L’angelo della musica (il Saggiatore 2001) ha vinto il Whitbread Award; con In cerca di una vita (Tropea 2009) ha vinto l’Orange Prize for Fiction; con Merivel: A Man of His Time (2012) è
stata finalista al Wellcome Book Prize e al Walter Scott Prize for Historical Fiction.

Infine con Gustav Sonata (66thand2nd 2017) è stata finalista al Costa Book Award e al Baileys Prize e ha vinto il National Jewish Book Award e il Ribalow Prize.Per Einaudi ha pubblicato Isole di grazia (2021).

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