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Il bacio del calabrone. Un caso per Manrico Spinori di Giancarlo De Cataldo

Il bacio del calabrone
La vendetta è un sentimento serio

Il bacio del calabrone. Un caso per Manrico Spinori

Recensione di Ilenia Ruzza

TRAMA

Una morte sospetta proietta un’ombra sinistra su una prima all’Opera. Giancarlo De Cataldo compone con maestria una trama affascinante, dal sapore classico e dal ritmo serrato. Un mistero che
porta il PM Manrico Spinori a conoscere, molto da vicino, l’ambiente dell’alta moda internazionale.
Non tutto è luce, nel luminoso mondo del lusso.

È la prima cosa di cui si rende conto Manrico Spinori quando viene chiamato a indagare sull’improvviso decesso di Tito Cannelli – titolare di una prestigiosa maison – avvenuto in una cornice quanto mai suggestiva: il laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma. Per puro caso Manrico, noto melomane, ha assistito al fatto.

Nemmeno a lui è chiaro fin dall’inizio se si sia trattato di un incidente, di una fatale disgrazia o di un ingegnoso omicidio affidato a un «killer» esotico. In compenso è subito evidente che, dietro l’apparenza scintillante delle sfilate, delle creazioni esclusive, dei costosissimi pezzi unici, si agita un microcosmo complesso dove non mancano sfruttamento, avidità, corruzione.

Guidato per mano da una seducente esperta del settore, e spalleggiato dalla sua impareggiabile squadra – con a capo una sempre più determinata e determinante ispettora Deborah Cianchetti – il magistrato scoprirà infine la verità, smascherando il lato ambiguo e crudele della bellezza.


RECENSIONE


Ne Il bacio del calabrone il PM Manrico Spinori, detto il Contino, uomo dal nome altisonante che richiama nobili origini, ma con un soprannome più pratico, è un vero appassionato di opera e si trova ad assistere alla prima di una nuova edizione della Traviata di Giuseppe Verdi.


Al termine della rappresentazione, Spinori è deciso a lasciare la serata, ma viene invitato a partecipare anche alla cena: è così che si ritrova al tavolo rotondo nel salone del Laboratorio del Teatro dell’Opera.
L’intera serata è organizzata dalla Maison Cannelli, una delle più importanti case di moda, che, curando gli abiti di scena della Traviata, approfitta per lanciare una nuova stilista, Irina Zed.


Allo stesso tavolo di Spinori, tra gli altri, è seduta anche l’avvenente Vera Grant. Lei, direttrice del canale telematico Absolute Fashion, ha radici scozzesi, vive tra Milano e Londra, “preferisce il gin tonic al caffè ed è etero e single al momento”. Così è come lei stessa si presenta e Spinori ne rimane subito ammaliato, non smentendo la sua fama di donnaiolo incallito.


La serata si conclude nel peggiore dei modi: Tito Cannelli, anziano proprietario della Maison, non si
sente bene, sembra essere stato punto da un insetto, il trambusto invade la sala, arrivano i soccorsi,
ma nulla possono fare per salvarlo dallo shock anafilattico.


In apparenza sembra una tragica fatalità, ma sul sito di ndospiospio spunta un video che contiene
una minaccia di morte rivolta proprio all’anziano proprietario: da qui prendono il via le indagini sul
caso che si svolgeranno a Roma, con una piccola incursione a Milano e una in Spagna.


Ne Il bacio del calabrone sono due i personaggi determinati e determinanti e che spiccano per carattere: ovviamente il Pubblico Ministero Manrico Spinori (arrivato alla sua quinta indagine della se-
rie) e Deborah Cianchetti, ispettrice, collaboratrice del PM, tatuata, “puro intuito sbirresco”, “ferocemente delusa e in guerra con il mondo”.


Due protagonisti opposti: Manrico, caratterizzato da una parlata pacata, forbita e colta, infastidito
dall’uso di un linguaggio volgare e Deborah, decisamente borgatara, con la sua parlata in romanesco stretto, a volte lievemente scurrile, senza però risultare fastidioso né a Spinori, né al lettore.


Giancarlo De Cataldo, con un sottofondo di musica lirica, con richiami alla Traviata e alla Tosca, accompagna il lettore nel mondo della moda. Il bacio del calabrone è un universo fatto di stilisti stravaganti ma geniali, modelli arrivisti e pronti a tutto, una realtà fatta di lusso, di gelosie e invidie, oltre che di sfruttamento e corruzione. Insomma, di certo i moventi per un omicidio non mancano.


Ma la vera sorpresa è un sentimento che cresce lento lento: è la vendetta che ha tramato tutto e
che ha la meglio. “La vendetta è un sentimento serio. Si s’era rotto qualcosa dentro. No, meglio: le avevano rotto qualcosa dentro. E il meccanismo non c’era stato modo di ripararlo.”

L’autore de Il bacio del calabrone con un ritmo veloce, riesce a creare suspence e mantiene quello che promette, utilizzando anche un’arma del delitto decisamente inusuale. Il bacio del calabrone è un romanzo perfettamente fruibile anche da chi non ha letto i precedenti della serie.


EDITORE EINAUDI


PAGINE 248


ANNO DI PUBBLICAZIONE 2024


AUTORE


Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956), è magistrato, drammaturgo, sceneggiatore. Ha scritto molti
romanzi (il più noto è di certo Romanzo criminale, edito nel 2002 per Einaudi e vincitore l’anno successivo del Premio Scerbanenco: da questo libro Michele Placido ha tratto un celebre film, seguito
poi da una serie tv), sceneggiature per cinema e televisione e testi teatrali.


Collabora a quotidiani e a riviste come, tra le altre, «la Repubblica», «Il Messaggero», «L’Unità» e
«Corriere della Sera Magazine». Nel giugno del 2007 esce nelle librerie Nelle mani giuste, ideale seguito di Romanzo criminale, ambientato negli anni ’90, dal periodo delle stragi del ’93, a Mani Pulite
e alla fine della cosiddetta Prima Repubblica; i due libri hanno alcuni personaggi in comune.

Nel 2009 esce per Einaudi La forma della paura, scritto a quattro mani con Rafele Mimmo. Dell’anno
successivo è Il padre e lo straniero, sempre per Einaudi. Nel 2012 esce Io sono il Libanese, e nel
2013 De Cataldo firma con Gianrico Carofiglio e Massimo Carlotto un volume di racconti intitolato Cocaina, pubblicato da Einaudi Stile Libero.

Sempre del 2013 è Suburra (Einaudi), di cui è autore insieme a Carlo Bonini. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: I semi del male (Rizzoli 2014), Nell’ombra e nella luce (Einaudi 2014), Alba nera (Rizzoli 2019), Quasi per caso (Mondadori 2019), Un cuore sleale (Einaudi 2020) e Il suo freddo pianto (Einaudi 2021).

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