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Ovunque Andrò di Piera Carlomagno

ovunque andrò
“Prendetevi pure da bere o mangiate qualcosa di leggero perché vi resterà sullo stomaco il racconto delle mie trappole, che scattarono nello stesso momento in cui si attivarono quelle che mio marito aveva messo sul mio terreno. Il nostro fu, a sorpresa, un duello all’ultimo sangue, sporco e senza regole. Posso dire questo a mia discolpa.”

Ovunque Andrò

Recensione di Marta Gargiulo

Trama

«Quella notte, ai piani centrali del vecchio BeiArt di Pechino, qualcuno aveva visto qualcosa cadere oltre i vetri della camera da letto. Una grossa sagoma nera.» La sagoma è Raniero Monforti, imprenditore. Suicidio o delitto? La prima sospettata è, naturalmente, la moglie Tania, ma passano due anni prima che arrivi la vigilia della sentenza; ed è in quella notte di attesa che lei ricostruisce, per un uditorio immaginario, la storia di una morte forse annunciata.

Tutta la storia, fin dall’inizio: perché la verità arriva da molto lontano. Da un paese chiamato Castrappeso, letteralmente tagliato in due da una frana che nel 1935 ha diviso a metà palazzo Di Salvia, segnando il destino di una famiglia. Dagli incredibili personaggi che attraverso quasi un secolo hanno costruito una dinastia e una fabbrica di pellami di successo, nella remota Basilicata. Dalle scelte dell’ultima erede di quella dinastia, Tania, e di suo marito Raniero che di quel patrimonio è stato l’ultimo custode, il traghettatore dell’azienda nell’era della globalizzazione e nell’Oriente misterioso e forse infido. 

Recensione

Ovunque andrò è il nuovo romanzo di Piera Carlomagno. La giornalista e scrittrice di successo che ha già all’attivo diverse pubblicazioni con Solferino (Nero Lucano – Il taglio freddo della luna), torna con una storia in cui il giallo e il noir si mescolano alla perfezione.

Ciò che rende ancora più particolare il libro è l’influenza delle atmosfere delle grandi saghe familiari ambientate nel Novecento.

Nella trama di Ovunque andrò, infatti, si alternano due piani temporali: il presente e il passato. Quest’ultimo viene usato per spiegare l’infinita catena di eventi che hanno portato al matrimonio tra Tania e Raniero, misteriosamente scomparso in Cina.

La coppia è a capo di un’azienda che, dalla Basilicata, ha fondato un vero e proprio impero basato sul commercio di stoffe e pellame.

I racconti di famiglia e la storia di Tania si alternano per tutta la narrazione. La parte più scorrevole è coinvolgente è senz’altro quella che riguarda direttamente Tania e Raniero: il loro matrimonio non è quello che sembra e, per questa ragione, è proprio lei la principale sospettata della scomparsa dell’imprenditore.

I luoghi e le città di Ovunque andrò, come nei migliori noir, rivestono un ruolo attivo nella storia: le atmosfere e l’aria che si respira in tutte le location del romanzo sono molto vivide grazie allo stile evocativo di Piera Carlomagno.

Il mistero sulla morte (?) di Raniero ci accompagna fino alla fine del libro, insieme alle riflessioni di Tania che ripercorre quella che è stata tutta la sua vita, fatta di perenni contraddizioni e scelte difficili.

Potremmo tranquillamente definire Ovunque andrò un viaggio catartico che tenta di riportare la pace e la redenzione ad un intero clan familiare.

Ci sono dei punti deboli che potrebbero rendere ostica la lettura: in particolare, le parti ambientate a Castrappeso in cui intervengono moltissimi personaggi e si utilizzano espressioni dialettali. Queste scene corrispondono anche ai momenti narrativi dal ritmo più lento che spezzano un po’ l’enfasi delle parti ambientate nel presente. I due filoni non sono ben collegati tra loro.

Ovunque andrò è un giallo ben scritto che porta in scena delle realtà particolari. I personaggi, purtroppo, non riescono ad essere così incisivi da “bucare” le pagine e far breccia nel cuore del lettore.

Un ritmo più dinamico avrebbe sicuramente giovato sul giudizio finale che, seppur positivo, non va oltre la sufficienza.

Un romanzo consigliato ai lettori che amano le saghe familiari e i misteri che portano con loro.

Editore Solferino

Pagine 304

Anno pubblicazione 2024

Autore

ovunque andrò

Piera Carlomagno è una giornalista professionista, scrive sul «Mattino» ed è direttrice artistica del SalerNoir Festival. È laureata in cinese e ha tradotto un’opera teatrale del premio Nobel Gao Xingjian. Con Solferino ha pubblicato Nero lucano (2021) e Il taglio freddo della luna (2022).

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