Il cuculo di cristallo
Recensione di Alessandra Boschini
TRAMA
New York 2017. Cora Merlo è sul punto di raggiungere l’obiettivo per cui ha lavorato duramente -una specializzazione in medicina al prestigioso Mount Sinai Hospital- quando un attacco cardiaco la blocca. Il suo cuore sta per collassare e un trapianto d’urgenza è l’unica cosa che le può permettere di sopravvivere. Quella notte, a 2600 km di distanza, Charles Finley muore. Settimane dopo, ancora convalescente in seguito al trapianto, Cora riceve una visita inaspettata e per lei tutto cambia una seconda volta.
Decisa a conoscere il passato dell’uomo che le ha salvato la vita, Cora parte per Steelville, un paesino del Missouri, e si ritrova in una casa piena di segreti. Quello nel suo petto è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent’anni, in cui l’ombra di un serial killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore però sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto.
RECENSIONE
E’ possibile voler seguire ciò che ti dice il cuore anche se quello che batte nel tuo petto è di un’altra persona? Oppure è solo il senso di gratitudine verso la persona che le ha permesso di tornare a vivere dopo il trapianto che spinge Cora a desiderare di conoscere il passato di Charles?
E chi ha conosciuto Charles vede in Cora e nel suo cuore quello che di lui è rimasto. Forse sarebbe meglio non conoscere la provenienza di quell’organo donato che non serve solo a pompare sangue e ossigeno nel corpo, ma nel quale risiedono sentimenti profondi, amore e odio, bontà, cattiveria o crudeltà.
“Ogni essere umano nasce almeno due volte nella vita. La prima quando esce dal grembo materno, la seconda dopo un errore a cui anela un nuovo inizio”.
E Cora, dopo il trapianto è cambiata, ha bisogno di risposte per riuscire a guardare avanti, deve conoscere il passato del suo nuovo cuore per guardare al futuro.
In ” Il cuculo di cristallo” quel paesino sperduto tra i boschi del Missouri dove la famiglia di Charles vive, nasconde tanti, troppi segreti e lei non vuole e non può voltarsi e fare finta di nulla, ci sono situazioni che hanno cambiato il destino di molte persone. Perchè “i nostri traumi segnano il nostro percorso più delle gioie”.
Chi era realmente Charles Finley? Suo padre era sergente così come ora lo è il fratello maggiore Jack, la madre Margaret venera Cora per quel cuore donato e non crede alla teoria del suicidio di Charles, per lei è stato un incidente d’auto.
Quel figlio fragile, così fragile che, dopo l’incidente, hanno potuto salvarne solo il cuore e un rene perché negli altri organi c’erano frammenti ossei “come se fossero i cocci di un vaso che si era rotto in mille pezzi”.
Osteogenesi imperfetta, la malattia di cui soffriva Charles, una patologia che rende le ossa fragili come cristallo e che gli ha impedito di crescere e giocare, essere felice e spensierato.
Ma la routine della famiglia Finley è cambiata radicalmente dopo la scomparsa di Edwin, il padre di Charles, la loro felicità è svanita quando di lui non si è più saputo nulla: perchè li aveva abbandonati? C’era un’altra donna? Che fine aveva fatto e perchè non era più lui da quando aveva salvato una bambina da un devastante incendio che le aveva distrutto la casa e arso la madre?
“Il cuculo di cristallo” è un cold case che affonda le sue radici vent’anni addietro, una serie di sparizioni di ragazze che non hanno mai avuto una risposta né certezze, ma che ora stanno per venire a galla.
Perché scoprire un vecchio baule nella cantina di quella casa andata a fuoco equivale ad un salto nel buio, il varcare una soglia senza possibilità di ritorno. In quel baule le tracce del male, il male che, come fa il cuculo, depone il suo uovo nel nido di un altra specie e si sbarazza della prole dei genitori adottivi.
Javier Castillo nel suo “Il cuculo di cristallo” ci consegna pagine emozionanti, impregnate di dolore e follia, di perversione e degenerazione, ma anche di grande vitalità e speranza.
I capitoli si susseguono vorticosamente alternando flash back al presente narrato da Cora in prima persona, dandoci così la sensazione di vivere con lei una forsennata ricerca della verità, trascinandoci nelle sue emozioni.
C’è un prima e c’è un dopo legati da tanto dolore, un dolore che toglie e distrugge, ma che ad altri riempie un vuoto: “Il tassello che univa tutto era l’unica persona al di sopra di ogni sospetto”.
In “Il cuculo di cristallo” c’è una natura selvaggia che fa da sfondo, boschi fitti in cui perdersi e far perdere le tracce, paesini dove tutti si conoscono, una realtà rurale così diversa dalla metropoli da cui Cora proviene.
Con una prosa coinvolgente e dinamica, il lettore è trascinato nel vortice della storia, in una spirale di indizi e rivelazioni, misteri e bugie dove niente è ciò che sembra.
L’autore ci porta pian piano a scoprire segreti rimasti sepolti per troppo tempo, dandoci modo di conoscere bene i personaggi, dando loro consistenza e spessore così da esserne irretiti.
Un ritmo crescente che, pagina dopo pagina, ci svelerà una degenerazione animalesca, una folle perversione che va fermata solo ascoltando il cuore.
TRADUZIONE Elena Rolla
EDITORE: Salani
PAGINE: 352
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE
Javier Castillo, nato in provincia di Malaga nel 1987, ha studiato Economia Aziendale, ha conseguito un Master in Management presso la ESCP Europe Business School e prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato come consulente finanziario. Ha esordito nella narrativa nel 2014 con “I giorni della follia” auto pubblicato e capace di vendere 40.000 copie dopo pochi giorni.
Ha ottenuto il successo internazionale con “La ragazza di neve”, romanzo thriller che racconta della sparizione di una bambina a New York alla fine del 2000. Uscito nel 2020 ha venduto 800.000 copie, è stato trasposto nell’omonima serie televisiva Netflix e ha vinto il Prix Méditerranée. Nel 2023 ha pubblicato “Il gioco dell’anima”. Con Salani Editore pubblica “Il cuculo di cristallo” nel 2024.