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La protetta di Hélène Gullberg

La protetta
Un avvincente thriller che narra di oggetti antichi (e dei loro segreti), delle fragilità dell’animo umano e di un amore viscerale per l’arte.

La protetta

Recensione di Giovanna Lauretta

TRAMA:

Un granaio. Color rosso Falun, così tipico della Svezia, ma ormai dilavato dal tempo. Un posto insignificante, uguale a mille altri agli occhi dei turisti. Un cartello, fuori, che recita Mercatino delle pulci. Ma per Sten Hammar, ex armatore e collezionista, è il Taj Mahal. Perché lì dentro, fra mucchi di carabattole, vecchie ceramiche, paralumi plissettati e quadretti a punto croce, brillano nel buio pezzi dal valore inestimabile. Almeno per chi, come Sten Hammar, li sa riconoscere.

Malgrado la probabile provenienza illecita, Hammar è disposto a tutto pur di accaparrarseli. Anche a prendere sotto la sua ala quella bambina, figlia del padrone del granaio che, in cambio, terrà in serbo per lui le antichità più preziose. Vent’anni dopo, 2018. Sten Hammar viene ritrovato ucciso nella sua tenuta di Hammarnäs. La villa, che tradisce una ricchezza enorme, è zeppa di tesori raccolti nel corso di una vita dedicata all’arte. A un primo sguardo non manca niente: o almeno così crede la detective di Stoccolma Karin Klinga, temporaneamente trasferita in quelle campagne.

Per accertarsene, Klinga dà l’incarico di valutare la collezione a Majja Skog, un’esperta della Wallius, la casa d’aste più famosa della capitale, la Lisbeth Salander dell’arte, come la chiamano i colleghi: dura, laconica, ipercompetente. Majja che viene proprio dalla regione dove è stato ucciso Sten Hammar. Che a Hammarnäs ha passato tutte le domeniche della sua adolescenza. Che di Sten Hammar è stata la protetta. Majja che, ora, quando le chiedono se conosceva la vittima, nega. Perché non si conosce chi ci ha tradito. Chi ci ha nascosto una verità che è venuto il momento di portare a galla.

RECENSIONE:

“Qui ci sono più storie di quante potresti riuscire a leggerne, Majja. È in questi libri che puoi risolvere gli enigmi degli oggetti e imparare a riconoscere il nesso tra l’inclinazione della gamba di una sedia e la rivoluzione che è scoppiata in un Paese. Impara la storia e gli oggetti inizieranno a parlare.”

In cosa vi imbatterete leggendo “La protetta” di Hélène Gullberg?

Conoscerete un anziano e una bambina (poi donna) con un incredibile talento per l’arte e l’antiquariato, vi perderete in un granaio molto particolare che cela loschi segreti, ammirerete una solenne e grandiosa residenza nobiliare e sarete testimoni di un efferato omicidio, senza un movente apparente.

Ma al di là delle ottime premesse, cosa rende “La protetta” un thriller tanto unico quanto avvincente?

Sicuramente l’amore viscerale per l’arte nella sua meraviglia primordiale, la conoscenza che risiede tanto nei libri quanto nella pelle e nei muscoli e la potenza immaginifica che spinge gli esseri umani ad indagare i segreti nascosti negli oggetti antichi, alla ricerca di storie affascinanti da rivelare.

Gli oggetti, infatti, non sono mai soltanto cianfrusaglie, ma hanno dei segreti che chiedono di essere scoperti. La conoscenza di questi misteri, una volta svelata, non va mai tenuta per sé, ma condivisa.

Lo sanno bene la giovane protagonista Majja Skog, che, grazie al suo mentore Sten Hammar, ex armatore e collezionista, è riuscita a fuggire da una famiglia disfunzionale e dalla vita misera in fattoria per realizzare il sogno di lavorare nella prestigiosa casa d’aste Wallius di Stoccolma, e la detective Karin Klinga, brillante poliziotta dall’intuito sagace, alle prese con un divorzio e la menopausa.

Le due protagoniste, che uniranno le loro forze per trovare l’assassino dell’anziano Sten Hammar, hanno in un comune una forte dose di determinazione e coraggio e la voglia di far valere il proprio talento. Durante l’indagine, la saggia Karin sarà in grado di scalfire la corazza di estrema riservatezza che rende Majja tanto fredda e misteriosa? E a sua volta, riuscirà l’eccentrica Majja a demolire le difese di una donna troppo ligia al dovere?

Ne La protetta a conquistare il lettore è soprattutto il mistero che si respira ad ogni pagina, quell’ebbrezza di scoprire una “stanza nascosta del tesoro” e tuffarcisi dentro, quel miscuglio di odori che riempiono le notti in campagna e nascondono indizi rivelatori e, ancor di più, la fragilità dei personaggi, che, nonostante il loro coraggio e i loro talenti, appaiono al lettore umani nelle loro debolezze e profondamente soli.

Impossibile, ad esempio, non provare empatia per l’eccentrica Majja e il suo passato doloroso o un’intensa fascinazione per il personaggio di Lilly e la sua suggestiva voliera.

Nell’avvincente thriller La protetta i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e si disvelano pian piano, catapultando il lettore in una sorta di scatola cinese in cui, risolto un mistero, se ne presenta subito un altro.

Nel suo romanzo, Hélène Gullbergè riuscita a dosare con equilibrio mistero, inquietudine e vissuto dei protagonisti, rendendo questo thriller davvero ben strutturato ed intrigante. Le cinque stelle sono più che meritate.

Traduzione: Gabriella Diverio

Editore: Neri Pozza

Pagine: 384

Anno edizione:2024

Autore:

La protetta

Hélène Gullberg ha lavorato presso la casa d’aste Bukowskis e la Stockholms Auktionsverk e ora è Sovrintendente del Palazzo Reale di Stoccolma. Ha lavorato anche per la televisione ed esordito nella narrativa nel 2020 con un romanzo storico. La protetta, il primo volume di una serie con protagonista Majja Skog, è stato candidato al Best Crime Debut della Swedish Academy of Crime Fiction nel 2023.

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