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Norferville di Franck Thilliez

Norferville
Nessuna strada porta a Norferville. Nessuna strada permette di uscirne. Nell’universo ostile del Grande Nord, nessuno ti può sentire urlare.

Norferville

Recensione di Marta Gargiulo

TRAMA:

Léonie è una “mela”: rossa fuori, bianca dentro. Così l’hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville, una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. Dopo la chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non rimetterci mai più piede, perché Norferville l’ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina.

Ma la vita decide altrimenti e, vent’anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato. Ad altre latitudini, Teddy Schaffran – un criminologo di successo che indossa un’enigmatica benda da pirata sull’occhio sinistro – è tormentato da un antico dolore. Anche lui ha un grosso conto in sospeso con Norferville e le sue sorti sono destinate a incrociarsi con quelle di Léonie. Al centro di tutto, un efferato omicidio che solleva enormi interrogativi e scoperchia un vaso di Pandora di cui Léonie è determinata a vedere il fondo.

RECENSIONE:

“Norferville” è il nuovo romanzo del celebre autore francese Frank Thilliez. A differenza delle ultime uscite, il libro è stato pubblicato in contemporanea in Francia e in Italia, e possiamo considerarlo a tutti gli effetti come ultimo e più recente lavoro dell’autore.

Non si tratta del classico thriller psicologico che il lettore si aspettava, ma di un poliziesco ambientato in una piccola e sperduta cittadina che dà il nome all’opera stessa, “Norferville”. Si tratta di una location molto circoscritta con condizioni meteorologiche estreme caratterizzate dal freddo, dalla neve e dal ghiaccio che ricopre ogni cosa.

In questa piccola cittadina situata nell’estremo nord del Canada, convivono due realtà opposte: una comunità indigena locale, relegata nelle riserve, e quella più occidentalizzata che si è insediata in questi territori per la presenza di miniere. Quest’ultima prevarica quella indigena da sempre, mettendo in atto soprusi e ingiustizie di vario tipo e gravità.

In questo clima ostile, si verifica uno spietato e macabro omicidio sul quale indagano Léonie, poliziotta originaria proprio di Norferville, e Teddy, profiler e padre della vittima. Due personaggi molto affiatati che creeranno una dinamica molto interessante: lei, costretta a tornare in un luogo teatro di un triste episodio e lui, spinto ad affrontare la tragica perdita della figlia, con la consapevolezza di dover mantenere alta la concentrazione per stanare colui che gli ha portato via la cosa più importante.

I punti di forza del libro sono, senza dubbio, l’ambientazione così inospitale e claustrofobica, e il tema dei soprusi sulle comunità indagine. È chiaro, infatti, che l’obiettivo primario di Thilliez, con “Norferville”, sia proprio quello di fare luce su ciò che queste popolazioni hanno subito e subiscono ancora a causa “dell’uomo bianco”.

Quello che non convince è la trama nel complesso: piatta e senza scossoni, un caso come tanti, costruito su un omicidio che, per quanto particolarmente efferato, è totalmente privo di un qualche risvolto psicologico interessante. La sensazione costante è quella di un torpore persistente che, in fondo, si traduce in un senso di noia generale per una storia che non decolla mai, nonostante le ottime premesse.

Sembra decisamente un Thilliez sottotono e privo di quel genio che caratterizza solitamente le sue opere. Le vibrazioni che restano, al termine della lettura, sono un misto di delusione e insoddisfazione per una vicenda ben strutturata che poteva essere sviluppata in maniera totalmente diversa. Inoltre, un ritmo più dinamico avrebbe certamente agevolato l’esperienza di lettura, rendendo la narrazione meno statica.

I fan di Frank Thilliez potrebbero non apprezzare questa versione dell’autore, mentre gli appassionati del genere poliziesco troveranno sicuramente una storia che fa al caso loro.

Traduzione: Daniela Di Lorenzo

Editore: Fazi

Pagine: 384

Anno pubblicazione: 2024

Autore:

Norferville

Franck Thilliez è nato ad Annecy, ed è un ingegnere informatico. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro Train d’enfer pour Ange rouge. Ha vinto i premi Prix des lecteurs «Quais du Polar» 2006 e Prix SNCF du Polar 2007 con il libro La Chambre des morts.

Giallista di grandissimo successo, i suoi libri hanno venduto un totale di dieci milioni di copie e nel 2023 in Francia è stato l’autore di thriller più venduto nonché il quinto autore più venduto in assoluto. Attualmente vive tra Pas-de-Calais, Antille e Guyana. Oltre a Norferville Fazi Editore ha pubblicato Il manoscritto (2019), Il sogno (2020), C’era due volte (2021), Puzzle (2022), Labirinti e Vertigine (2023 – leggi qui e qui).

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