, ,

La punizione di Sara Bilotti

La punizione
“Chi non ha mai subito un lutto amoroso non lo sa: il corpo si consuma e gli occhi annegano. Quando si smette di piangere sembra arrivare una lunga siccità, e invece è lì che si comincia ad annegare sul serio.”

La punizione

Recensione di Erika Giliberto

TRAMA

Barbara ci ha provato, a ricominciare, a tagliare i ponti con il passato, a fuggire da se stessa. Un nuovo luogo dove vivere, la piccola isola sperduta nel Mediterraneo che la gente del posto chiama “il Faro”. Un nuovo lavoro come maestra elementare. Perfino un nuovo nome, Alice. Ma il destino sembra avere altri piani.

Un giorno la direttrice della scuola annuncia che nella sua classe arriverà una nuova alunna, Anna, una bambina complicata, con un serio problema di aggressività e accessi di rabbia. E quando Barbara va al porto ad accogliere lei e i suoi genitori, il passato le si scaraventa addosso e, inesorabile, si fa di nuovo presente, con i debiti da riscuotere e i conti da pagare.

Il padre di Anna è Luca, l’amore non corrisposto della sua vita, l’uomo che ha provato in tutti i modi a rimuovere dalla mente e dal cuore. E la mamma è Isabella. La madre del bambino che Barbara ha investito e ucciso, nell’incidente che ha stravolto per sempre la sua vita. Una donna che dovrebbe odiarla, e che però adesso soffre di una grave forma di amnesia.

Ma un passato che ritorna è un passato che non è mai realmente andato via. Può essere un caso che Luca e Isabella si siano trasferiti sull’isola? E davvero Isabella non ricorda nulla? Forse le cose non sono come appaiono e Barbara deve fare i conti con la verità spietata che ogni azione ha delle conseguenze e ogni errore esige di essere pagato.

RECENSIONE

Quando l’amore cattura a volte rende ciechi, è un dato di fatto. Ci si immola a un Dio apparente che dispone e ci dirige la vita, alla stregua di un maestro d’orchestra con la sua bacchetta. E Barbara Doria è proprio una di quelle donne che hanno dedicato buona parte della propria vita a inseguire uno spauracchio travestito da principe azzurro, scodinzolando come un randagio che gode di qualche briciola e di un buffetto sulla guancia. Accontentandosi, soffrendo.

Luca non l’ha mai amata, l’ha sempre trattata come una specie di amichetta da trascinare alle feste, giusto per non presentarsi da solo, per poi dimenticarla in un angolino ed umiliarla, attaccando al muro la prima sgallettata di passaggio, proprio davanti ai suoi occhi.

Nonostante Antonella, la sua più cara amica, tentasse di farla ragionare, Barbara, insieme alla sua consapevolezza, sorrideva amaramente, con la morte nel cuore, impossibilitata a farsi rispettare, a causa di quell’amore malato, morboso, patetico ed irrinunciabile.

Con “La punizione“, Sara Bilotti, attraverso una scrittura molto semplice, diretta e scorrevole, descrive con estrema profondità le sensazioni di Barbara, delineandone in maniera impeccabile il suo profilo psicologico. Barbara non è mai tranquilla, sempre sull’attenti, ansiosa, consapevole di amare in maniera folle, patetica e morbosa un uomo che non la contraccambia.

L’incidente in cui la donna, una notte, investe un bambino è l’evento che, come un’ultima goccia, fa traboccare il vaso. Barbara prende una decisione difficile, ma necessaria: deve scappare, fuggire da tutto, dai danni combinati, dagli amici più cari e, soprattutto, da Luca.

Il distacco è forte, soprattutto perché la protagonista cambia completamente vita, e nome, rifugiandosi su una piccola isola sperduta nel Mediterraneo che la gente del posto chiama Il Faro, “quel grumo selvaggio di terra in mezzo al mare”.

Ci vogliono quattro anni per far sì che Barbara, ora Alice, si riprenda e si renda conto che, almeno in apparenza, il pensiero è stato messo via, quanto meno ora riesce a prendere sonno. Ma il percorso per arrivare a questo piccolo traguardo è stato estremamente duro, perché non vedere più Luca è stato come perderlo per sempre.

Ed è proprio nel momento in cui, forse, Alice riesce a respirare un minimo di pace, che la trama di La punizione entra nel vivo.

Nella classe in cui insegna, sta per arrivare Anna, una bambina annunciata dai genitori come molto problematica e aggressiva. Ma non è questo il problema, Alice è una insegnante dolce e premurosa e, dopo un primo momento di sconforto, decide di accoglierla nella sua classe con gioia.

“Hanno deciso di trasferirsi qui, perché pensano che una comunità piccola e accogliente come la nostra possa aiutare la bambina nel suo cammino verso la serenità.”

Ma Anna non arriva da sola: al suo seguito ci sono la mamma Isabella, la zia Marilena e… il padre: Luca.

“Qualcuno, qualcosa, affondò nel petto di Alice e le schiacciò il cuore. … Non era un sogno. Era un incubo inedito che al risveglio si sarebbe trasformato nell’incubo più consueto.”

Ecco che qui, La punizione entra nella sua fase culminante, con un crescendo di interrogativi nella testa di Alice e che il lettore non può fare a meno di condividere insieme a lei. Cosa diavolo ci fa Luca qui? É una casualità o c’è dell’altro? Cosa ci fa insieme alla donna alla quale ho ucciso il figlio? Sono passati così tanti anni… Isabella mi riconoscerà?

In forza di questo ennesimo evento traumatico, la costante, e inutile, vocina nella testa di Alice torna a sussurrare: “Devo andare via.”

Sara Bilotti lascia che il lettore si addentri ancora di più in quel turbine di pensieri ed emozioni provati dalla protagonista principale che, rivedendo Luca, la tortura amorosa della sua vita, capisce di non averlo mai dimenticato e, purtroppo, di essere ancora perdutamente innamorata di lui.

Entrano in gioco a questo punto altri due personaggi importanti e determinanti per il prosieguo del romanzo. Isabella e Marilena, due sorelle legate in maniera malsana e dal passato burrascoso, delineate caratterialmente in modo perfetto dall’autrice, così come la descrizione di Luca, reso odioso e fastidioso al punto giusto, lungo tutta la durata del romanzo.

“Luca non era un uomo cattivo, ma aveva un’inclinazione malvagia. Era quasi sempre gentile, affascinante, generoso, arguto. Però portava a spasso la sua personale infelicità come fosse un animale che ogni tanto, senza preavviso, si liberava dal guinzaglio con uno strappo e mordeva chiunque gli passasse vicino.”

Sara Bilotti ci regala con “La punizione” un vero e proprio thriller oscuro, cadenzato da molti capitoli che, per la loro brevità e intensità, innestano una innegabile curiosità nel lettore, portandolo a concluderlo tutto d’un fiato.

Le vite dei protagonisti si intrecciano perfettamente in questa storia che ha dell’assurdo, attraverso alcuni colpi di scena che rendono la lettura sempre più intrigante.

La punizione: una indagine introspettiva approfondita sull’animo umano, sulla morbosità e la disperazione, sui sensi di colpa mai sanati, sull’agognata espiazione delle colpe e sulla scoperta della verità che a volte risulta impossibile.

Editore: HarperCollins Italia

Pagine: 272

Anno pubblicazione: 2024

AUTORE

La punizione

Sara Bilotti nasce a Napoli nel 1971, dove vive e lavora. Si dedica per molti anni a studi linguistici e filologici, alla traduzione e all’insegnamento della danza. Nel 2012 esce la sua raccolta di racconti, Nella carne, per Termidoro editore. Nel 2015 la trilogia L’Oltraggio, La Colpa Il Perdono, per Einaudi Stile Libero, pubblicata poi in Germania nel 2016 da Blanvalet Verlag.

Partecipa con i suoi racconti a numerose antologie, tra cui Nessuna Più (Elliot), dedicata alle vittime del femminicidio, e Una mano sul volto (Ad Est dell’Equatore), un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Nel 2021 esce il romanzo breve Tornare, edizioni San Gennaro. Nel 2022 pubblica il romanzo Eden e nel 2024 La punizione con HarperCollins

Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti anche: