Ovunque tu sia di Harlan Coben

ovunque tu sia
Se vedi il corpo di tuo figlio inerme ricoperto di sangue, cosa t’importa se ti accusano ingiustamente di averlo ucciso? Tu non ricordi di averlo fatto, ma se anche ti proclami innocente, tuo figlio non ritornerà mai in vita.

Ovunque tu sia

Recensione di: Laura Parise

Trama:

Nella fatidica notte che spezza la sua vita perfetta, David si sveglia e si trova immerso in una scena sconcertante: suo figlio Matthew è stato assassinato. Fin dalle prime ore la polizia e la sua stessa famiglia sospettano che il responsabile del brutale omicidio sia proprio lui. Ma non è così che è andata. David però non può provarlo. Distrutto dal dolore e tormentato dal senso di colpa, si lascia andare al suo destino: assiste impotente allo sgretolarsi della propria linea difensiva e al naufragio del proprio matrimonio finendo per accettare la condanna all’ergastolo.

Dopo cinque anni passati in totale isolamento, David riceve la visita della cognata, che gli mostra una foto recente scattata in un parco. Sullo sfondo, appena visibile, c’è un bambino. E quel bambino è Matthew.
David è sconvolto: possibile che suo figlio sia ancora vivo? Eppure ne è sicuro: quel ragazzino nella foto non è un sosia. Glielo dice il cuore.

E il cuore pretende una risposta, subito. Per trovarla, David ha una sola possibilità: un rischiosissimo e folle piano di fuga. Inizia così una corsa contro il tempo e contro tutti per scoprire cosa è davvero successo quella maledetta notte.
Fino a quando David riuscirà a depistare gli agenti dell’FBI che lo braccano? Fin dove potrà spingersi? Chi riuscirà a fermare un padre disposto a tutto pur di scoprire la verità su un figlio che credeva perso per sempre?

[…]Mi sento in colpa. Indipendentemente da come andrà, lei non sarà più la stessa. Avrà conosciuto la paura. Soffrirà d’insonnia.

[…]Cerco di consolarmi con il pensiero che forse, quando la verità verrà a galla, tutti i sintomi della sindrome da stress post-traumatico che le sto infliggendo oggi spariranno.

Recensione:

In “Ovunque tu sia”, ambientato a Boston, Harlan Coben ci narra le vicende di David, accusato di aver ucciso suo figlio.

Rinchiuso in una prigione di massima sicurezza nelle campagne del Maine, il Briggs Penitentiary, dopo un processo nel quale non ha mai proclamato la sua innocenza, ma neppure ammesso la sua colpevolezza, il protagonista sopravvive con la consapevolezza che niente gli è più dovuto.

David ha perso tutto, e la morte di Matthew, avvenuta in maniera così brutale non gli dà pace. Non ricorda nulla di quella notte, però fatica a credere di essere stato lui l’infanticida.

Chiuso tra quelle quattro mura, per lo più in isolamento, ha perso la voglia di vivere e anche di incontrare le persone del suo passato.

Fino a quando, dopo cinque anni di reclusione, sua cognata, la sorella dell’ex moglie, decide di fargli visita, portando con sé una foto che restituisce un barlume di speranza a David.

Ma se Matthew è vivo, chi era quel bambino ricoperto di sangue nella sua cameretta con indosso il suo pigiamino? Ora David ha solo bisogno di uscire di prigione per scoprire la verità e solo lui può riuscirci.

Perché in galera c’è qualcuno che vuole a tutti i costi la sua morte? Non basta essere condannato al carcere a vita, subire continue vessazioni e maltrattamenti?

E pensare che il direttore del carcere è uno di famiglia: è sia il suo padrino che il miglior amico di suo padre, ma David non vuole favoritismi, non ne ha mai chiesti in quei cinque anni, però adesso… Ma nessuno crederà mai alla sua storia, o forse sì?

Ed è qui che “Ovunque tu sia” inizia a essere appassionante e adrenalinico, a regalare momenti di tensione e di pathos con una fuga rocambolesca in compagnia della cognata e con l’FBI alle costole.

Pian piano i due si avvicinano alla verità, quella verità alla quale nessuno vuole credere, neppure la madre di Matthew che, insieme alla sorella, nasconde un segreto inconfessabile.

Harlan Coben nel suo “Ovunque tu sia” riesce, con la sua scrittura, a tenere il lettore incollato alle pagine, coinvolgendolo nella trama e portandolo dove desidera lui.

L’autore è in grado di creare una sorta di connessione con il protagonista e i restanti personaggi, tutti ben delineati, perché riesce a rendere le loro emozioni autentiche.

Le descrizioni dei luoghi e delle vicende risultano talmente vivide da far sentire chi legge parte della scena.

In un viaggio tra Boston e New York, David farà di tutto per scoprire chi c’è dietro al suo dramma e quali sono i motivi che lo hanno fatto precipitare in tutto quell’orrore.

Conoscevo già “Ovunque tu sia” per averlo letto nel 2015 nella versione tedesca (Ich finde dich), ma non ho resistito e ho voluto leggerlo anche nella mia lingua madre per apprezzarne appieno ogni sfumatura.

Traduzione di : Luca Bernardi

Editore: Longanesi & C.

Pagine: 362

L’autore:

Ovunque tu sia

Harlan Coben (1962) è nato a Newark, nel New Jersey. Dopo la laurea in Scienze politiche, ha lavorato a lungo nell’industria del turismo e in seguito si è dedicato alla letteratura, divenendo una delle voci più significative del thriller. I suoi romanzi sono tutti best seller negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia, sempre in vetta alle classifiche del New York Times. È stato tradotto in 45 lingue e ha vinto l’Edgar Award. Fuga, il suo primo romanzo pubblicato da Longanesi (2021), ha ottenuto unanime successo di critica e pubblico, seguito nel 2022 da The Stranger (recensito su Thriller Life qui) e nel 2023 da Un inganno di troppo (recensito su Thriller Life qui).

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