“Come una lacrima”: facciamo la conoscenza del Detective Esposito e del suo creatore Fabio Delle Donne

Fabio Delle Donne

Come una lacrima

Intervista a cura di: Sharon Lattanzi ed Erika Giliberto

Spazio a cura di: Sharon Lattanzi

Come una lacrima

Cari lettori, la redazione di ThrillerLife ha il piacere di ospitare Fabio Delle Donne, classe ‘79, di origine napoletana. Dopo aver conseguito una Laurea in Giurisprudenza e un Master, esercita la professione di Avvocato. L’amore per la letteratura l’ha spinto a scrivere il suo primo romanzo “Come una lacrima” (Golem Ed.), letto e recensito da Erika Giliberto (QUI). Oltre a questo, l’autore ha pubblicato una storia illustrata “Pirì il brucaleone”, “Sfogliatelle e delitti” e “Cannoli e delitti” che vedono come protagonista il Commissario Vincenzo Lo Tufo.)

Thriller Life: Ciao Fabio, grazie per questa intervista! Iniziamo subito con una domanda generica: da dove ha preso l’ispirazione e come è nata l’idea di scrivere “Come una lacrima”?

Fabio Delle Donne: Ciao anche a voi e grazie per lo spazio dedicato al mio libro. Era il 2020, in pieno lockdown, ed ero al telefono con la mia dolce metà, separati giusto da qualche centinaio di chilometri. Fu una chiacchierata del genere:

“Quasi quasi scrivo un libro.”

“Mica è semplice.”

“Ma no, che ci vuole? Scrivo un thriller.”

“Sì, come no.”

“Guarda che lo scrivo davvero.”

In effetti è andata così. La sera stessa avevo già scritto a penna la scaletta su un foglio di carta, la curiosità è che quella è rimasta più o meno invariata. Però aveva ragione lei, non è stato per nulla semplice e ci ho messo circa 13 mesi per finirlo. Tant’è che dopo nemmeno un mesetto da quella telefonata mi resi conto che ci voleva tanto tempo, così decisi di non scrivere un thriller e basta, ma un libro più mio. La vita mi ha insegnato che non sempre si ha tempo per fare tutto ciò che si desidera.

Thriller Life: La trama, che inizialmente sembra avere dei toni classici, si complica, tenendo il lettore costantemente sulle spine. Qual è stato il suo percorso creativo per riuscire a realizzare un intreccio così originale mantenendo, comunque, una scorrevolezza narrativa?

Fabio Delle Donne: Per me non è semplice rispondere a questa domanda. Io sono uno che legge, ma non mi ero mai messo a scrivere narrativa, tantomeno avevo mai partecipato a un corso di scrittura, o letto un manuale o qualcosa a riguardo. Però ho sempre pensato di scrivere non per me stesso, ma pensando al lettore. A come appassionarlo, invogliarlo a proseguire nella storia, a farlo sentire partecipe delle emozioni che ho provato in prima persona nella stesura.

Come una lacrima ha una struttura molto complessa, ma fin da subito ho pensato di scriverlo così, per far vedere questa storia con gli occhi di ciascuno dei protagonisti. Certo devo dire che è stata una bella sfida guardare le cose ogni volta in un modo diverso.

Thriller Life: Parliamo del personaggio principale: Michael Esposito. La descrizione che ne fa sia nell’ambito estetico che privato (furetto compreso), è molto dettagliata. Proprio per le sue bizzarre particolarità risulta simpatico sin da subito, nonostante i suoi modi un po’ spiccioli. A chi si è ispirato, nello specifico, per creare questo personaggio? Perché ha scelto l’iperosmia come sua peculiarità?

Fabio Delle Donne: Michael Esposito è nato dalla mia fantasia, senza ispirazioni particolari, ho semplicemente cercato di creare un personaggio adatto a vivere la storia che volevo raccontare. L’iperosmia, come il furetto, è arrivata un po’ per caso. Stavo iniziando a scrivere il primo capitolo in cui compare Esposito e mi è venuta l’idea, più come lato ironico, “l’ispettore Esposito odiava i cani”, perché non sopportava l’odore dei cani bagnati della vicina. Poi ho usato questa peculiarità anche nelle indagini, ma in effetti l’idea è nata scrivendo.

Thriller Life: Lei è un avvocato. Le sue conoscenze hanno influito la stesura della storia?

Fabio Delle Donne: Direi di no. Le vicende non avvengono in tribunale e neanche le leggi sono italiane, vista l’ambientazione. Essere un avvocato invece mi ha portato a scrivere il primo capitolo con frasi interminabili e piene di subordinate. Appena l’ho dato in lettura alla mia compagna, mi ha detto subito che dovevo scrivere in maniera più scorrevole e ho corretto il tiro. Diciamo che tra lo scrivere un romanzo e lo scrivere un atto giudiziario ci passa un mondo.

Thriller Life: Esposito intraprende un intricato percorso per riuscire ad arrivare ad una verità agghiacciante. Senza fare spoiler, ci può dire in che modo ha tratteggiato la figura del serial killer e la sua storia?

Fabio Delle Donne: Come detto prima, ho compreso presto di voler scrivere qualcosa che andasse oltre la mia idea iniziale di thriller. La storia di quello che tutti chiamavano uomo nero è stata la base per trasmettere le mie idee sul concetto di male e mi è servita per parlare dei dolori che si nascondono in un angolo del cuore. Come una lacrima l’ho dedicato a chi oggi non c’è più e ciò che ho scritto è anche una mia lacrima.

Thriller Life: Ha scelto di non ambientare il libro in Italia. C’è una ragione in particolare?

Fabio Delle Donne: Sì, anche questa è stata una decisione presa subito. Il libro tratta di temi forti, di quelli di cui non si vuol parlare, di quelli che si fa finta che non esistano. Ambientarlo in un luogo immaginario ho pensato che rendesse tutto più credibile per il lettore. Inoltre, mi ha dato la libertà di cui avevo bisogno per mettere in scena questo racconto.

Thriller Life: La storia è talmente bella che si presterebbe ad una trasposizione cinematografica. Quale attore vedrebbe bene indossare il cappotto di Michael Esposito? E chi impersonerebbe Jennifer Moric?

Fabio Delle Donne: Da umile scrittore non credo che avrò mai una fortuna del genere, tant’è che non ci avevo neanche mai ragionato sopra. Così su due piedi direi che vedrei bene Keanu Reeves nei panni di Esposito, con quella faccia un po’ ombrosa e triste, ma da brav’uomo. Senza dimenticare che anche lui è famoso per un cappotto scuro. Per Moric direi che Angelina Jolie sarebbe perfetta, in effetti mi sorprende che io non ci abbia mai pensato prima d’ora.


Thriller Life: “Come una lacrima” è un romanzo autoconclusivo ma la curiosità di noi lettori nel conoscere a fondo il personaggio di Esposito è tanta. Ha mai pensato ad un seguito?

Fabio Delle Donne: In effetti può sembrare strano leggendo il libro, che sembra perfettamente autoconclusivo, eppure è il capitolo centrale di una trilogia. Non una serie, ma proprio una storia unica, che racconta la vita di Michael Esposito, da quando era un ragazzo, fino alla maturità. Come dicevo la mia volontà è di scrivere qualcosa che vada oltre il genere letterario in cui si colloca questo romanzo.

Ci vorrà un po’, ma alla fine arriverà tutto, con un’unica storia, formata da tre libri, con tre titoli di tre parole che, messi insieme, formeranno un unico titolo: Nei tuoi occhi, come una lacrima, come la vita.

Thriller Life: Prima di ringraziarla e salutarla, le chiediamo se ha un consiglio da dare agli aspiranti scrittori e a tutti i followers di Thriller Life.

Fabio Delle Donne: Come avrete capito non sono esattamente l’autore giusto per rispondere a una domanda del genere. Ma se proprio devo lasciare un consiglio a chi vuole scrivere un libro, allora vi dico che prima di capire come fare a scrivere, bisogna avere una storia da raccontare e, magari, qualche emozione da voler condividere con gli altri.

Un saluto anche a voi e ancora grazie.

La redazione di Thriller Life ringrazia Fabio Delle Donne per la disponibilità

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