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Dodici Cavalli di Anne Holt

Dodici cavalli
“La maternità, la capacità di riprodursi, sono sempre stati oggetto di dominanza da parte degli uomini, della Chiesa, dello Stato, che hanno fatto in modo di controllare questo immenso privilegio.”

Dodici Cavalli

Recensione di: Roberto Frazzetta

TRAMA:

Un apparente suicidio, un giro di inspiegabili gravidanze, un piano ramificato e terrificante. Hanne Wilhelmsen dovrà risolvere il caso più complesso della sua carriera. La vita di Hanne Wilhelmsen sta per andare in pezzi. Dopo due anni di pandemia, sua moglie Nefis l’ha lasciata, portando con sé la figlia Ida. E quando una delle rare persone al mondo a cui tiene viene uccisa, Hanne si ritrova a fare i conti con un’indagine intricata e particolarmente violenta. Che la costringerà a lavorare giorno e notte e a combattere per scoprire la verità.

RECENSIONE:

Anne Holt è una delle autrici di gialli più talentuose del panorama letterario contemporaneo, capace di trattare tematiche di grande rilevanza sociale con una competenza straordinaria, il cui bagaglio di esperienza come Ministro della Giustizia in Norvegia conferisce ai suoi racconti una credibilità unica. I temi che affronta vanno ben oltre i confini della Norvegia, risuonando in modo universale e invitando i lettori a riflettere su questioni che, in un certo senso, toccano ciascuno di noi.

La narrazione di Dodici cavalli è caratterizzata da un ritmo incalzante e da una trama complessa, abilmente intrecciata con un’analisi approfondita della psicologia dei personaggi coinvolti nelle indagini.

Ogni elemento dell’intreccio si delinea attorno a vite stravolte e segreti inconfessabili, rendendo il libro un’esperienza avvincente. Nonostante le sue 520 pagine, la lettura di Dodici cavalli scorre veloce, catturata da una suspense che mantiene sempre alta l’attenzione.

Con uno stile fluido e incisivo, Anne Holt riesce a dar vita a una storia intensa e pertinente, dove il lettore si troverà di fronte a un’organizzazione che manifesta odio nei confronti delle donne e della loro libertà. Rimando letterario al fenomeno di Millennium, “Uomini che odiano le donne” dello svedese Stieg Larsson nel lontano 2005.

L’autrice di Dodici cavalli affronta questo tema delicato con una sensibilità e una profondità rare, evitando di cadere in facili banalità e rimanendo nel contesto attuale delle differenze tra uomo e donna. Qui, i personaggi emergono con una forza e una complessità unica.

“Trovare il modo di controllare le gravidanze, impedire alle donne di decidere da sole, di avere proprietà del loro corpo, è questione millenaria. Ma anche “il sopruso estremo”.

L’ispettrice Hanne Wilhelmsen, omosessuale e diversamente abile, diventa un simbolo della resilienza, incarnando la lotta contro la misoginia dei suoi avversari. La sua figura è rappresentata come una guerriera dalle spalle larghe e da una particolare sensibilità d’animo, una miscela che la rende capace di affrontare le avversità con determinazione e compassione.

A fianco dell’Ispettrice, troviamo un cast di donne ben delineate, ognuna con i propri pregi e difetti, che arricchiscono la trama e offrono una dinamica attraente. L’attenzione ai personaggi, spesso trascurata nei thriller nordici, risulta un valore aggiunto che trasforma il racconto in un’indagine profonda dei rapporti umani e delle loro complessità.

Ogni dettaglio è studiato con cura, e le intuizioni di Hanne riescono a penetrare anche nella mente del lettore, intensificando il coinvolgimento emotivo nelle vicende narrate.

Non mancano colpi di scena inaspettati che sovvertono le aspettative, portando il lettore lungo sentieri tortuosi e sorprendenti. Dodici cavalli, infatti, non si presenta solo come un thriller psicologico, ma come un’avvincente corsa contro il tempo, che mantiene alta la suspense e l’adrenalina.

Il lettore sentirà l’urgenza dell’indagine, rendendosi conto che solo azioni rapide e decisive possono salvare la situazione, coinvolgendolo in un’esperienza di lettura che non solo intrattiene, ma provoca riflessioni profonde sulla società contemporanea e sulle sue sfide.

In definitiva, Dodici cavalli si rivela un must-read per gli amanti del genere, abbinando intrattenimento e impegno sociale in un connubio perfetto.

Traduzione: Margherita Podestà Heir 

Editore: Einaudi

Pagine: 520

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Dodici cavalli

Anne Holt (1958), avvocato, giornalista e dal 1996 al 1997 ministro della Giustizia norvegese, è una delle più importanti scrittrici di gialli scandinavi. Le sue due serie, quella incentrata sui detective Johanne Vik e Yngvar Stubø, nonché quella con protagonista l’ispettore di polizia Hanne Wilhelmsen, hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Della prima serie Einaudi Stile Libero ha già pubblicato Quello che ti meritiNon deve accadereLa porta chiusaLa paura e Il presagio; della seconda, La dea cieca, vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell’anno, La vendettaL’unico figlioNella tana dei lupiIl ricattoLa ricetta dell’assassinoQuale veritàQuota 1222La minacciaLa condannaIl manoscritto e Dodici cavalli. Con La pista, La tormenta e Lo sparo ha preso il via una nuova avvincente serie gialla, con protagonista l’avvocata Selma Falck.

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