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Il mistero di Villa Lamento di Roberto Carboni

Il mistero di Villa Lamento
“Il male sarebbe affiorato con le sue tenebre come il petrolio sull’acqua”

Il mistero di Villa Lamento

Recensione di: Alessandra Boschini

TRAMA:

1968. Il giornalista italoamericano Paul Cialdini si risveglia in ospedale dopo essere stato in coma: scopre così di aver subito un’aggressione e che la sua ragazza è morta. Nel tentativo di rimettere insieme i frammenti della sua vita e di scoprire l’identità dell’assalitore, si ritrova ospite di Villa Lamento, un inquietante monastero riconvertito in hotel di montagna, chiamato così per gli spifferi che soffiano dalle finestre e che ricordano, appunto, gemiti agghiaccianti.

La valle che ospita l’hotel non è meno terrificante: si dice che da vent’anni un assassino, un gigante di oltre due metri, la percorra nottetempo in cerca di vittime a cui spezzare il collo e di cui dilaniare i corpi. C’è forse un collegamento tra i segreti che circondano Villa Lamento e l’aggressione subita da Paul? Per scoprirlo, il giornalista dovrà farsi strada attraverso l’ostilità degli abitanti della valle. Ma ogni mistero sembra celarne un altro ancora più profondo, e ogni passo verso la verità sarà più pericoloso del precedente.

RECENSIONE:

Se amate le storie gotiche, dalle atmosfere cupe e dall’inquietudine incalzante allora Il  mistero di Villa Lamento fa al caso vostro.

Roberto Carboni ci porta in un viaggio misterioso da Bologna alle montagne dell’Alto Adige, ambientando la vicenda in un periodo storico cupo quanto sfavillante.

Imperversa la guerra in Vietnam, sono gli anni in cui vita e morte si danno la mano in una danza frenetica, sono silenzio e folgore, l’autostrada del Brennero è in via di costruzione, i cartelloni pubblicitari della Bio Presto occhieggiano nei paesi, i telefoni pubblici sono a gettoni e le fotografie si sviluppano dalle pellicole dei rullini. Un passato non troppo lontano, eppure così remoto da sembrare distante anni luce.

Protagonista de “Il mistero di Villa Lamento” è Paul Andrew Christopher Owen Cialdini che si risveglia dal coma, in ospedale, senza ricordare perché si trova lì. Paul è un giornalista investigativo, scopre che la sua ragazza è morta ed è chiaro che qualcuno ha tentato di eliminarlo. Ma chi e perché?

L’amnesia non gioca certo a suo favore, ma Roberto Carboni è abilissimo nell’intrecciare i passaggi temporali dei flashback mnemonici di Cialdini cercando di portare alla luce stralci di ricordi, memorie affioranti che portano Paul in uno sperduto paesino dell’Alto Adige, dove le persone sono chiuse e ottuse, diffidenti verso gli stranieri e reticenti.

Poco lontano dal centro del paese sorge Villa Lamento, un’antica dimora adibita ad hotel, o Windhaus, chiamata così per via degli spifferi che richiamano alla memoria più antichi supplizi che l’ululato di una tempesta. Un’antica costruzione, simile ad una cattedrale gotica che sembra concepita dalla fantasia di Jules Verne”, con immensi saloni, statue di animali e camini giganteschi. A gestire l’hotel è la proprietaria, Erzsébet, una donna  misteriosa, acida e avara di parole, che sembra non gradire l’intrusione del giornalista.

Ancora una volta Roberto Carboni fa sfoggio delle sue qualità descrittive, perché al lettore pare davvero di sentire mugghiare il vento tra le alte vetrate e veder danzare le fiammelle delle lampade a olio.

Il piccolo paese montano “un microcosmo refrattario ai grandi temi”, custodisce poco lontano dal bosco fitto e scuro, un lago completamente nero, una pozza d’inchiostro da cui partono infiltrazioni color del sangue, simili a capillari, talmente inquietante che gli insetti nemmeno vi si posano e le cornacchie non si avventurano su quel vuoto: interdetto, invalicabile. Ed è sulle sponde di quel lago, all’apparenza un luogo maledetto, quasi l’antro degli inferi, che sono state trovate due ragazze uccise, squartate, smembrate non dagli animali, ma da un essere sovrumano, alto, massiccio, una presenza inquietante che incombe sul paese.

E’ solo una delle tante leggende che i montanari amano raccontare attorno alle stube nelle sere degli interminabili inverni oppure è una presenza reale? Chi è il gigante di cui tutti vociferano? Un uomo che non esiste non può uccidere. Ma se così fosse, dove si nasconde?

Il giornalista trascorre notti popolate da incubi, durante le quali riaffiorano piccoli ricordi che, come tasselli, una volta collegati gli fanno capire che cosa lo ha spinto fino a quel luogo sperduto.

Paul scoperchia il vaso di Pandora traboccante segreti, un passato fatto di ricatti e paure, di silenzi reticenti, malignità dilaganti, omertà, esoterismo e sinistre coincidenze.

Roberto Carboni ha saputo costruire una storia dal sapore irreale, quasi fantastica, ma così suggestiva e ricca di pathos da dare al lettore la sensazione di trovarsi tra le mura di Villa Lamento, di camminare sui folti tappeti, di sentir scricchiolare porte e finestre, fuggire le ombre danzanti e temere strani incontri.

Già dalle prime pagine la narrazione entra nel vivo e, grazie ai capitoli brevissimi, si è invischiati nella trama, mentre la tensione è mantenuta a livelli altissimi. Un intreccio che Roberto Carboni sa rendere avvincente grazie alla potenza evocativa delle parole, ai numerosi dialoghi, ma, soprattutto, alla sua capacità di descrivere i luoghi così come i personaggi e i loro sentimenti, attraverso un linguaggio limpido, semplice ed efficace.

“Il mistero di Villa Lamento” sa catturare il lettore con la sua aura di mistero, una buona dose di segreti ed una storia coinvolgente.

EDITORE: Newton Compton

PAGINE: 288

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE

Il mistero di Villa Lamento

Roberto Carboni è un autore italiano, nato a Bologna. Tassista per diciassette anni, appassionato scacchista, attualmente autore di numerosi romanzi e docente di scrittura creativa a tempo pieno. Nel 2015 è stato premiato con il Nettuno d’oro, il più autorevole riconoscimento a un artista bolognese (precedentemente attribuito tra gli altri a Lucio Dalla e Carlo Lucarelli), nel 2016 con il premio speciale Fondazione Marconi Radio Days (precedentemente premiati Enzo Biagi e Lilli Gruber).

Nel 2017 ha vinto il Garfagnana in Giallo, nella sezione Romanzo Classic. Nel 2018 è stato vincitore, su 47 romanzi in concorso, del prestigioso SalerNoir Festival di Salerno. Con la Newton Compton ha pubblicato con successo Il giallo di Villa Nebbia, La collina dei segreti, Il segreto dell’antiquario (QUI la recensione su Thrillerlife) e Il mistero di Villa Lamento.

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