La ballata dei padri infedeli di Rosa Teruzzi

La ballata dei padri infedeli
Un intreccio a tre colori da leggere tutto d’un fiato.

La ballata dei padri infedeli


Recensione di Alessandro Quadri di Cardano

TRAMA

Tornata dalla prima vacanza con Gabriele, nella Milano grigia di fine ottobre, Libera è in preda a un turbine di emozioni: se da un lato l’attrazione che prova per lui è innegabile, dall’altro è in crisi per le avance di Furio e per via della richiesta del commissario di appendere le indagini al chiodo – specie adesso che è così vicina a scovare il Gatto con gli Stivali, all’anagrafe Diego Capistrano, il rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre.

Nonostante le incertezze, Libera decide di dare comunque la caccia al latitante – affiancata dalla madre Iole e dalla Smilza, le socie di sempre – ancora più determinata a far venire a galla la verità. È così che le Miss Marple del Giambellino scoprono che l’uomo è rientrato in città, e che sta portando avanti un’indagine privata: Hamma, il padre del suo protetto, è scomparso dopo una rissa con un gruppo di peruviani, lasciandosi dietro una scia di sangue.

Era uno spacciatore, e tutto fa pensare a una resa dei conti tra bande rivali; ma il suo corpo non è mai stato ritrovato, e Capistrano e le donne della famiglia Cairati sono decisi a vederci chiaro: finiranno per unire le forze, svelando segreti che avranno conseguenze insidiose e taglienti come spine.

RECENSIONE

Con questa nuova inchiesta delle “Miss Marple del Giambellino”, Rosa Teruzzi firma il nono volume della serie de “I delitti del casello”, una saga iniziata nel 2016 e che vede come protagonista una fioraia milanese che vive in un antico casello ferroviario.

Dopo “Il valzer dei traditori”, ritroviamo Libera, Iole e la Smilza in un nuovo capitolo che unisce, ancora una volta, i colori che hanno reso irresistibili i libri della Teruzzi, ossia rosa, verde e giallo.

L’amore è il filo conduttore di tutti e nove i volumi, in cui si snocciola la vita sentimentale di Libera, che, dalla sua condizione di vedova, evolve per ritrovare prima una sua autonomia, e poi finalmente l’amore.

Ma quella con Gabriele non è una relazione facile, sia per il fatto che lei fatichi ad abbandonarsi completamente nelle braccia di lui – complici anche le insistenze del cuoco Franco – sia per il fatto che ormai, per Libera, quello di investigatrice è divenuto ben più di un hobby. E questa sua nuova dimensione, sempre più presente, si scontra con il ruolo istituzionale che Gabriele ha nella Polizia di Stato. Per non parlare delle tensioni che crea con sua figlia Vittoria, anche lei poliziotta.

Dopo il rosa, la seconda tinta che colora le pagine di questa serie è il verde. Infatti, Libera è una fioraia e questo elemento botanico lo si ritrova continuamente nelle varie vicende, incluso ne La ballata dei padri infedeli, dove forme, colori e odori delle diverse piante appaiono continuamente nella storia, tanto da poter dire che il mondo vegetale diventa un vero e proprio personaggio, che in questo nuovo capitolo avrà addirittura un ruolo fondamentale nell’intrigo.

Infine, troviamo il giallo, tipico delle inchieste, perché ne La ballata dei padri infedeli le nostre “Miss Marple” sono coinvolte in ben due indagini parallele e segrete: da un lato abbiamo la caccia al Gatto con gli Stivali, alias Diego Capistrano, sospettato di essere il padre biologico di Libera, e dall’altro c’è la ricerca di Hanna, il padre di Diego, scomparso da qualche giorno in circostanze piuttosto inquietanti.

Con grande maestria, Rosa Teruzzi riesce a tessere una storia leggera e coinvolgente in cui questi tre elementi – sentimentale, botanico e inchiesta – si nutrono l’un l’altro e si rafforzano mutualmente, in un risultato estremamente organico e convincente.

Non mancano, come nei volumi precedenti, i momenti ironici, grazie al carattere estremamente esuberante della Iole, la tenacissima madre di Libera, inguaribile figlia dei fiori e convinta sostenitrice dell’amore libero, nonostante abbia passato i sessanta. Bellissima la scena in cui le tre donne cantano la canzone di Raffaella Carrà in macchina. Come sempre stupende anche le sfuriate acide del Dog, il caporedattore della Smilza, impareggiabile maestro dei titoli sensazionalistici, ironici e improbabili.

Buono l’intrigo alla base del romanzo, con una storia convincente che si snoda in maniera rapida, sorretta da una prosa di alto livello, mantenendo un ritmo incalzante dalla prima all’ultima pagina e che lascia aperte nuove prospettive per il futuro.

La ballata dei padri infedeli è forse il miglior libro della serie. Aspettiamo il seguito!

Editore: Sonzogno
Pagine:
146
Anno pubblicazione:
2024

AUTORE

la ballata dei padri infedeli

Rosa Teruzzi (1965) esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado, in onda su Retequattro. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario, dove colleziona libri gialli. Per Sonzogno, nel 2016 ha pubblicato “La sposa scomparsa”. Seguono “La fioraia del Giambellino” (2017), “Non si uccide per amore” (2018), “Ultimo tango all’Ortica” (2019), “La memoria del lago” (2020), “Ombre sul Naviglio” (2021), “Gli amanti di Brera” (2022), “Il valzer dei traditori” (2023) e “La ballata dei padri infedeli” (2024).

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