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Il carico da undici di Patrizia Violi

Il carico da undici
Misteri, colpi di genio e i sogni infranti

Il carico da undici

Recensione di: Silvia Deriu

TRAMA:

Imola, 1979. Lenin Aldrovandi ha molti progetti per il suo futuro, ma nessuno di questi prevede di faticare troppo. Bello come Paul Newman, sta tentando con poca fortuna di entrare nel mondo dello spettacolo. Intanto, per sbarcare il lunario, gestisce il bar di una casa di cura per anziani, dove tra un caffè e un’acqua tonica continua a coltivare i suoi sogni di grandezza. Fin quando un giorno, senza nessuna avvertenza, scompare nel nulla. Che sia fuggito con una delle tante donne che se lo mangiano con gli occhi? O c’entra il fantomatico business che, diceva, presto gli avrebbe spalancato le porte del successo?

Negli stessi giorni un’altra notizia tiene banco in città: in uno degli angoli più reconditi di una cava di gesso, è stato trovato il corpo senza vita di una ragazza. Ai tavoli dei bar e tra le bancarelle del mercato, subito si scatenano le teorie più fantasiose sull’identità della vittima, su come sia stata uccisa e perché. Spetterà al maresciallo Ponti – che nella quiete della provincia sperava di aver trovato anche la propria – il difficile compito di cercare il bandolo della matassa e capire cosa leghi quell’omicidio con la scomparsa di Lenin Aldrovandi e con i troppi piccoli segreti di un’intera comunità.

Raccontando i misteri, i colpi di genio e i sogni infranti della vita di provincia, Patrizia Violi mette in scena le inquietudini di un’Italia che – oggi come allora – per tenere il passo della modernità ricorre alla propria innata, pirotecnica passione per le scorciatoie.

RECENSIONE:

Il carico da undici è il primo noir di Patrizia Violi , che ci porta indietro negli anni ‘70, dove, in una Imola tranquilla quasi monotona, disturbata fino a quel momento solo dal rombo dei motori dell’autodromo della Formula 1, viene ritrovato il cadavere di una donna in una cava di gesso. Si tratta di Moira Ravaglia, ragazza bella, viziata e, soprattutto, ricca.

I cittadini, sconvolti dalla notizia, formulano tra di loro diverse ipotesi, tra un caffè al bar e una chiacchierata alle bancarelle del mercato. Omicidio politico, vendetta oppure questioni di droga?

È quello che dovrà scoprire il maresciallo Raffaele Ponti messo sotto pressione dal luogotenente Rosati, che vuole una risoluzione immediata del caso per non rovinare l’immagine turistica della cittadina, da una figlia che gli parla a malapena e dalla irrefrenabile voglia di fumare che ha dovuto mettere a tacere.

Il carico da undici si presenta come un noir denso di intrecci, in cui viene descritta con precisione una serie di personaggi che rendono questa storia molto vicina alla realtà.

L’aria è quella di un contesto nel quale le persone non si accontentano più delle piccole cose, ma hanno come nuovo obiettivo la ricchezza immediata e il proprio tornaconto personale.

Il cambio di mentalità dei suoi concittadini si era già palesato quando era stata scoperta una truffa legata a dei traveller’s cheques.

Ne Il carico da undici Patrizia Violi è molto abile nella rappresentazione di questo nuovo ideale di vita, quando ci porta a conoscenza di uno dei personaggi principali, Lenin Aldrovandi: bello come il sole, sposato con Desi, una donna romantica più che realista, che subisce di continuo le bugie del marito.

Lenin ha sempre qualche progetto per la testa, la voglia di essere ricco e, soprattutto, protagonista della sua vita. Il tutto contornato da una buona dose di poca voglia di lavorare e di ottenere denaro con molta facilità.

Questo suo modo di essere ben si fonde con un altro personaggio, tale Nanni, un uomo estroverso, sicuro di sé che ostenta una disponibilità finanziaria che a Lenin non sfugge di certo. Il sodalizio è presto fatto.

Ne Il carico da undici le storie dei protagonisti principali si combinano abilmente con quelle di personaggi che, inizialmente, sono rappresentati come contorno della storia, ma che vengono poi portati alla luce dall’abilità di Patrizia Violi, e che sono poi, di fatto, le colonne portanti della storia.

“Scaccia pure con un forcale la tua indole, tornerà ugualmente.”

Con questa frase Quinto Orazio Flacco nella sua opera Epistole ci spiega appieno ciò che viene ampiamente rappresentato nel libro e cioè che, per quanto uno possa affannarsi, non potrà mai essere diverso da quello che è per natura.

L’autrice porta alla luce quella caratteristica dell’essere umano che è la propria indole.

Quella stessa indole che porterà Lenin a prendere decisioni che cambieranno radicalmente la sua vita, inclusa quella matrimoniale.

Quella stessa indole che porterà Moira alla morte.

Quella stessa indole che porterà il maresciallo Ponti a collegare nomi e situazioni, riuscendo a far luce sulla verità.

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2024

Editore: Salani Editore

AUTORE:

Il carico da undici

Patrizia Violi laureata in giurisprudenza, è giornalista culturale e collabora con la Lettura e altre testate del Corriere della Sera, occupandosi di libri, di attualità e di costume. Questo è il suo primo noir.

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