Una morte senza peso
RECENSIONE DI Alessandra Boschini
TRAMA
È appena passato Capodanno, e Debora Camilli, la tassista più perspicace e simpatica di Roma, decide eroicamente di salire sulla bilancia – che spietata segna due chili in più. Basta, è giunta l’ora di mettersi a dieta. Nemmeno a farlo apposta, a metà di un turno fiacco e sfibrante sul suo taxi sale la dottoressa Longobardi, medico nutrizionista. Per Debora è la chiamata del destino. Ma c’è appena il tempo di un appuntamento e una visita che la Longobardi viene investita da un’auto fuori dal suo studio.
Possibile che sia davvero un incidente? Debora ha più di un dubbio. Avvalendosi delle sue principali doti – grande intuito, spirito di iniziativa e bella faccia tosta – inizia a indagare. Come al solito, questo significa tornare a frequentare il commissario Edoardo Raggio, con tutti i pasticci di cuore del caso, ma anche con tutte le discussioni di lavoro, perché se le indagini ufficiali fin da subito si concentrano su un’unica pista, Debora scopre che un’altra persona avrebbe potuto trarre benefici dalla morte della dottoressa
RECENSIONE
Una morte senza peso è il quinto romanzo che vede come protagonista Debora Camilli, la Miss Marple di Ostia, lei, che avrebbe tanto voluto diventare ispettore di polizia ma, per motivi pratici e sentimentali, si è vista costretta a fare la tassista.
Il padre, morto di infarto, aveva la licenza da tassista che lei ha rilevato ed ora gira per la capitale a bordo del suo Siena 23.
Da “L’ora di punta”, in cui abbiamo fatto la sua conoscenza, Debora ha dato più di una volta un grande impulso alle indagini della polizia, grazie al suo rapporto, piuttosto conflittuale, con il commissario Edoardo Raggio.
Lui, uomo del sud, cilentano stacanovista fino al midollo, ora promosso alla Omicidi, è sposato con Cecilia e padre di Giulio. Tra i due c’è una grande passione nonostante i quasi vent’anni che li separano, il loro è un rapporto altalenante, ma per lui Debora “è uno tsunami” che lo ha travolto fin dal primo momento.
La storia di Una morte senza peso prende il via la sera di Capodanno, ad una festa alla quale Debora partecipa, su insistenza dell’amica Jessica, e dove l’abbuffata di tartine rinsecchite e prosecco slavato le scombussola lo stomaco.
“L’appuntamento col divertimento collettivo, l’obbligo forzato all’allegria l’avevano sempre intristita.”
Debora ama il cibo e mangiare per lei è uno dei piaceri della vita, oltre che una valvola di sfogo. È una ragazza dalle forme morbide, curvilinea, e dopo le abbuffate delle feste si sente appesantita.
Il destino vuole che un pomeriggio a salire sul suo taxi sia proprio una dottoressa dietologa nutrizionista che, annusando il profumo della pizza con salsiccia piccante, fiori di zucca e formaggio fuso appoggiata sul sedile del passeggero, la faccia sentire “come un delinquente alla sbarra, processato per direttissima”.
La nostra protagonista si cala nel ruolo dell’imputata, mentre la dottoressa sentenzia “non è quello che si mangia da Natale all’Epifania che fa ingrassare, ma quello che mangiamo dall’Epifania a Natale”.
Sembra proprio che la dottoressa sia la manna caduta dal cielo ma, giusto il tempo di un consulto e di una tabella alimentare, e la donna resta uccisa in un terribile incidente. Rimane una chiamata fatta da Debora al cellulare della dietologa, che le insinua molti dubbi sulla casualità della disgrazia.
Il suo istinto di sbirra e “le sue antenne da poliziotta mancata” le mettono addosso parecchi dubbi. Ad aumentare l’ansia e le preoccupazioni riguardo alla vicenda è il suicidio di una ragazzina anoressica, che, in passato, era stata paziente della dottoressa che ora è accusata dai genitori, distrutti dal dolore, di istigazione al suicidio.
Debora ha ora più di un motivo per indagare ed il ritmo di “Una morte senza peso” accelera quando la nostra tassista cerca di riallacciare i rapporti col commissario e di scoprire, passo dopo passo, la vita privata della dottoressa, i suoi più stretti contatti. Toccherà con mano il dolore di chi sente il proprio corpo lontano, che non gli appartiene.
Tema centrale di questo episodio sono, come sempre, le indagini dei due protagonisti principali. Una segue i canali ufficiali e l’altra, grazie alla curiosità, allo spirito di analisi, alla faccia tosta ed un innato intuito, porta Debora ad essere sempre un passo avanti alle forze dell’ordine.
Con brio e leggerezza, ma senza mai essere banale, Nora Venturini ci mostra quanto possa essere conflittuale il rapporto che instauriamo col nostro corpo, quanto possa essere difficile, per un’adolescente, amarsi e farsi amare, mentre il corpo è in fase di cambiamento e mentre i modelli che vengono imposti dalla società spostano l’asticella sempre più in alto.
“Una morte senza peso” è un giallo dalle sfumature noir, con una protagonista principale frizzante e spumeggiante, che riempie le pagine con la sua personalità prorompente e la sua cascata di ricci.
Anche gli altri personaggi che riempiono la scena di “Una morte senza peso” sono ben caratterizzati, di ognuno conosciamo la personalità, i conflitti, i gusti e le aspirazioni. Grazie ai molti dialoghi e descrizioni la storia scivola velocemente, in modo dinamico senza mai annoiare il lettore.
Le scene familiari ci danno la sensazione di toccare con mano quella realtà. Lo stile semplice e diretto e i personaggi coerenti e verosimili regalano un’impressione di empatia ed intimità.
L’ambientazione di questo romanzo, che si svolge in una capitale insolitamente fredda ma ugualmente affascinante, ci mostra scorci meravigliosi che si alternano al traffico caotico che la caratterizzano e che la rendono unica. Nora Venturini ne dimostra ampiamente il suo grande amore attraverso l’utilizzo di sapienti pennellate descrittive.
Una morte senza peso è una lettura scorrevole e piacevole, in una Roma dove “calcolare il tempo di percorrenza di un tragitto è materia impossibile”, dove i temporali durano poco, lasciando poi una capitale tutta luccicante.
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 272
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2024
AUTORE
Nora Venturini è regista teatrale e sceneggiatrice. Ha scritto numerose serie tv o tv movie tra cui: Non lasciamoci più (Rai Uno), Il portiere non c’è mai (Canale 5), L’uomo della carità (Canale 5) e Cugino e cugino (Rai Uno). Nel suo romanzo di esordio, L’ora di punta (Mondadori, 2017), Nora Venturini mette tutto il suo talento al servizio di una commedia gialla, frizzante e amara insieme, che ha per protagonista una tassista detective. La serie della tassista ha avuto successo anche all’estero.