Memoria
Recensione di: Federica Cervini
TRAMA:
Claire Lidman è morta da quattordici anni ma Samuel, il marito, non ha mai voluto accettarlo.
E quando salta fuori una fotografia scattata di recente in piazza San Marco a Venezia, le sue speranze si riaccendono.
Nell’inquadratura, tra piccioni e turisti giapponesi, compare una donna vestita di rosso. Una donna che assomiglia moltissimo a Claire.
Certo di poterla ritrovare, Samuel decide di chiedere aiuto a Hans Rekke, il colto e sofisticato esperto di logica che si dice essere capace di interpretare anche i segni invisibili.
Dopo lo scetticismo iniziale, Rekke accetta l’incarico e si mette a indagare con Micaela Vargas, la brillante poliziotta di origini cilene, di nuovo accanto a lui.
Entrambi pensano che nella teoria di Samuel possa esserci qualcosa di vero. Ma ne sono davvero convinti oppure è solo una scusa per lavorare di nuovo insieme?
Mentre Micaela continua a essere minacciata dal fratello, noto criminale dei bassifondi di Stoccolma, Rekke deve affrontare la sua nemesi di gioventù: il misterioso uomo d’affari ed ex matematico Gabor Morovia, un tempo suo compagno di studi e rivale in amore, un donnaiolo con un debole per le vendette plateali e il gioco degli scacchi.
La ricerca di Claire fa riemergere una vecchia storia che ha marchiato a fuoco tutta la loro vita, comportando per entrambi una drammatica discesa nel proprio abisso personale, un faticoso ritorno a un passato di spie, messaggi cifrati, emissari segreti e paranoia perenne, insospettabilmente legato alle vicende del presente.
RECENSIONE:
Dopo avere raccolto l’eredità della saga Millenium del compianto Stieg Larsson, portandola avanti con ulteriori tre thriller e riprendendo gli stessi personaggi della trilogia originale, David Lagercrantz, in “Memoria”, propone un nuovo capitolo della serie da lui ideata con protagonisti la coppia Rekke-Vargas.
Ritroviamo in “Memoria” il pianista e professore di psicologia Hans Rekke e la poliziotta di origine cilena Micaela Vargas, già protagonisti di “Obscuritas”, edito da Marsilio nel 2022 – ma non è affatto necessario aver letto il precedente romanzo per apprezzareil nuovo lavoro dell’autore.
“I nemici ci tengono vivi e all’erta”.
Sono il passato e la vendetta i motori dell’azione di questo thriller che, sebbene parta piuttosto lentamente, nella seconda parte aumenta decisamente in tensione e ritmo, con un crescendo di azione e colpi di scena, e dopo avere seminato indizi e spunti per il lettore.
L’azione prende avvio dal sentimento di speranza di Samuel di ritrovare la moglie Claire, funzionaria di banca scomparsa da 14 anni e dichiarata morta in un incendio.
Eppure Claire ricompare inaspettatamente ritratta in una fotografia a Venezia e la copertina del libro raffigura fedelmente l’immagine dello scatto fotografico con la donna di spalle in abito rosso.
“Claire Lidman è morta”.
“… magari guarda la foto prima di decidere”.
E’ davvero ancora viva?
E se sì, dove è stata per tutti quegli anni?
Perché si è nascosta inscenando la propria scomparsa?
Hans (“occhio imbattibile per i dettagli”) e Micaela (che indossa “sempre e solo sneaker bianche”) indagano sulla sparizione della donna, in un continuo intreccio tra presente e passato, dai vecchi crimini della Svezia fino ai reati finanziari della storia svedese recente, toccando persino il mondo politico e il personaggio di Putin.
L’autore riesce a coinvolgere il lettore spostandosi dai bassifondi di Stoccolma (dove si muove Lucas, il fratello di Micaela Vargas) al ricco mondo ministeriale in cui vive e lavora Magnus, il fratello di Hans – e sa contrapporre e presentare l’una e l’altra faccia della capitale svedese.
Punto di forza nella complessità della trama è certamente l’ampio orizzonte temporale: l’autore getta un raggio di luce sul giovane Hans, raccontando di quando ha conosciuto Gabor Morovia, colui che sarà il suo nemico di sempre e che in “Memoria” è uno dei personaggi principali e più affascinanti, nel bene e nel male.
E’ interessante scoprire cosa li ha, fin dall’inizio, avvicinati e, al contempo, allontanati per capire quale desiderio di vendetta muova Gabor contro Hans.
Molto ben descritta la coppia di protagonisti di “Memoria”: ora Micaela e Hans vivono insieme e sembrano studiarsi reciprocamente.
Di capitolo in capitolo si voltano le spalle per poi tornare ad appoggiarsi e sostenersi l’un l’altra, ben sapendo che solo unendo le proprie forze e le differenti capacità potranno far luce sulla scomparsa di Claire, grazie alla lucidità dell’una e alle indiscutibili intuizioni dell’altro.
Hans appare fragile:
“E’ sempre depresso e prende troppe pillole”
In “Memoria” è ormai dipendente dall’oppioide OxyContin – e se la sua mente sempre fruga nei dettagli, immediatamente poi lo sprofonda nel dubbio:
“Era un classico. Il suo cervello notava in un lampo una gran quantità di dettagli e li metteva insieme a comporre un’immagine mentale. Poi però passava più tempo a mettere in dubbio le sue conclusioni di quanto ne avesse impiegato ad arrivarci”.
Attraente benché trasandato, depresso e stanco, quando la verità è vicina e il dramma si sta per compiere, Hans trova in sé la forza per salvare sua figlia Julia che, in tutto il thriller “Memoria”, è presente e tratteggiata come una donna a metà strada tra la fine dall’adolescenza e l’inizio dell’età adulta – con i relativi pericoli in agguato, dai quali Hans cerca di proteggerla.
Come in una partita a scacchi che prende avvio lentamente (il gioco ha un ruolo cardinale in “Memoria” – e la partita tra Claire e Gabor è il cuore della vicenda), Lagercrantz appoggia tutti i pezzi sulla scacchiera: personaggi, ricordi, odio e vendetta sono disposti in modo ordinato, definendo una trama complessa e originale.
In “Memoria” l’autore utilizza principalmente il discorso diretto con dialoghi vivaci e intensi tra i protagonisti – che rendono scorrevole la lettura.
David Lagercrantz studia a fondo i suoi personaggi e i legami fra di loro: Hans-Micaela, Micaela-Lucas, Julia-Hans, Hans-Gabor.
Si tratta di rapporti complessi e interessanti da conoscere, a partire dal passato ricco di traumi e dolorosi ricordi di ciascuno dei protagonisti.
Inoltre, il finale aperto di “Memoria” lascia intendere che ci sarà un terzo capitolo della serie dedicata alle indagini della coppia Rekke-Vargas.
Traduzione: Katia De Marco
Editore: Marsilio Editore
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Nato nel 1962 a Solna in Svezia, David Lagercrantz è uno scrittore e giornalista svedese, conosciuto a livello internazionale quale prosecutore della Trilogia Millennium di Stieg Larsson.
Affermato giornalista e scrittore tradotto in quarantasei paesi, vive a Stoccolma; è autore di romanzi e biografie, tra cui la celebre “Io, Ibra” sulla vita di Zlatan Ibrahimovic.
Con il romanzo “Quello che non uccide” ha continuato nel 2015 la trilogia Millennium di Stieg Larsson, aggiungendo un quinto capitolo due anni dopo con “L’uomo che inseguiva la sua ombra” ed un sesto nel 2019 con “La ragazza che doveva morire” .
Il settimo capitolo di questa fortunata serie, cioè “Il grido dell’aquila” (qui recensito sul nostro sito ) è stato steso dall’abile autrice svedese Karin Smirnoff.
Di Lagercrantz, oltre ai tre volumi citati della saga Millennium – fenomeno editoriale da cento milioni di copie –, Marsilio ha pubblicato i romanzi “La caduta di un uomo. Indagine sulla morte di Alan Turing” (2016) ed “Il cielo sopra l’Everest” (2018).