La saponificatrice di Correggio
Recensione di: Sharon Lattanzi
TRAMA:
La vicenda della Saponificatrice di Correggio è ormai talmente celebre da essere entrata nella leggenda: Leonarda Cianciulli, massaia di mezza età con un marito e quattro figli, dopo aver brutalmente ucciso tre donne, ne avrebbe fatto, a sua detta, saponi profumati e torte da offrire a vicini e familiari. Ma quanto è realtà, e quanto terribile invenzione della stessa Leonarda? I fatti sono noti: tra il 18 dicembre 1939 e il 30 novembre 1940 le vittime spariscono dalla cittadina emiliana; i loro corpi non verranno mai ritrovati.
Tutti i sospetti portano a Cianciulli, che si dichiara unica colpevole: morirà in un manicomio giudiziario. E le torte? E il sapone? Quanto è verità, e quanto abile menzogna intessuta dalla protagonista di questa fiaba nera? Chi è, veramente, Leonarda Cianciulli? Una criminale o una folle? Una mamma generosa o un’assassina sanguinaria? Francesca Mogavero ripercorre la storia della Saponificatrice con un taglio inedito, inframmezzando una narrazione serrata e perturbante a stralci del Memoriale scritto da Leonarda stessa. Attenzione, perché il calderone sta bollendo. Non resta che guardarci dentro.
RECENSIONE:
Leonarda Cianciulli, meglio conosciuta come La saponificatrice di Correggio , è una figura controversa ed enigmatica.
Siamo abituati a percepire i serial killer come figure oscure, con tratti psicopatici/narcisistici, eppure, Leonarda, si presenta come una madre premurosa, dedita alla famiglia e ai suoi figli. Ed è proprio per i suoi figli che questa donna decide di uccidere. Per il loro amore. Per il loro bene.
«Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi»
Leonarda non ha una vita felice, nel corso del tempo ha dovuto fare i conti con la morte più di quanto ci si aspetti. Ha perso la sua prole, più di dieci bambini, e questo l’ha spinta ad affidarsi addirittura alle arti divinatorie per sapere quale tipo di comportamento avrebbe dovuto adottare per risolvere e superare gli ostacoli della vita. Nasce sotto una cattiva stella, Leonarda, che la spingerà a ricercare costantemente una felicità ormai perduta.
Attraverso la narrazione di Francesca Mogavero ci inoltriamo nelle vicende de La saponificatrice di Correggio . Il lettore si ritroverà fra le mani non un romanzo, ma una ricostruzione della vita di Leonarda Cianciulli.
L’autrice riporta anche alcuni estratti del memoriale “Confessioni di un’anima amareggiata” sulla cui autenticità sono stati sollevati dei forti dubbi.
«Non potevo sopportare la perdita di un altro figlio. Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astrologia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli».
Chi era davvero Leonarda? Ha commesso realmente quegli omicidi, oppure era solo una donna dilaniata dal dolore?
«Non ho ucciso per odio o per avidità, ma solo per amore di madre.»
Le domande sono tante ma le risposte sono poche. Come esprime anche Francesca Mogavero, non possiamo conoscere realmente la verità su Leonarda Cianciulli. Il problema risiede nel fatto che non si hanno abbastanza fonti attendibili per determinare cosa sia vero e cosa no.
E, forse, risiede proprio qui il difetto di questo libro. Tra le mani abbiamo sicuramente uno scritto che prova a ricostruire questa infelice storia anche se il lettore, a tratti, si sentirà un po’ confuso. La narrazione è abbastanza fluida ma, non essendo una storia romanzata, si perde il filo del discorso, se non ci si attiene solo ai fatti nudi e crudi.
L’alternanza tra il racconto degli avvenimenti ed alcune digressioni non giova alla narrazione, soprattutto se queste ultime sono frutto di supposizioni e infinite domande.
Nonostante questo, però, La saponificatrice di Correggio è un libro che si legge velocemente, adatto a chi non conosce la vita di Leonarda Cianciulli.
Editore: Giunti
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Francesca Mogavero, classe 1986, è torinese di nascita, lucana e siciliana d’origine e monferrina di recente adozione. Lavora in ambito editoriale dai tempi dell’università e ha pubblicato racconti in riviste e antologie. Ama i Doors ma anche il Boléro, i Jefferson Airplane, Joe Strummer, le fiabe, il vino rosso e tante altre cose. Vive tra le colline con un marito e quadrupedi in numero variabile. Nel 2021-2022 ha vinto una borsa di studio per la Scuola annuale di Scrittura Belleville (Milano).